Scheiwiller un talent-scout di arte e poesia

Scheiwiller un talent-scout di arte e poesia Scheiwiller un talent-scout di arte e poesia d'una sala di arte Italiana contemporanea al Museo d'Arte Moderna di Mosca (1930). Tra le edizioni varie di quel periodo non si può non ricordare 11 Piccolo trattato di tecnica pittorica di De Chirico (1928), riproposto 57 anni dopo da Einaudi (fi meccanismo del pensiero, 1985), o l'antologia Profile (1932) curata da Pound, che più tardi traduce per Scheiwiller 1 pensieri di Confucio (1937). Giovanni Scheiwiller nella librerìa di San Babila (maggio 1957). Fotografia di Ugo Mulas Dalla seconda metà degli Anni Trenta prendono il via 1 libri della collana •All'Insegna del pesce d'oro», legata al rapporto con 1 poeti Quasimodo, 81nlsgalu. Gatto. Dal 1951 11 figlio di Giovanni Scheiwiller, Vanni, rileva le edizioni, prediligendo la linea degli eretici o degli esploratori del linguaggio, da Pound a Celine, E vola Pizzuto, passando attraverso la neoavanguardia — Balestrali, Sanguinea. Porta, PagUarani, Giuliani — legandosi in particolare a Rebora, Sbarbaro, Sereni, Jorge Guillén. Il tutto in un intreccio di Interessi che va dalla cultura francese, anglosassone, mitteleuropea ai nostri dialettali Noventa, Biagio Marin. ecc. I volumi dedicati agli artisti tengono inoltre fede ad una linea coerente nel tempo. L'obiettivo di Giovanni Scheiwiller era di •costringere 1 pittori a diventare poeti o a illustrare poesie e 1 letterati a diventare critici d'arte», in una piacevole confusione dei ruoli. In tal senso un bellissimo esempio e 17 triste Minotauro di Fausto Melottl (1944). Nel gioco del proporre rientra anche la scelta del piccolo formato, dettata non soltanto dalle contingenze economiche ma da un gusto preciso: quello di reperire 11 frammento prezioso. 81 chiede In proposito Savinio In Casa della vita: «Fino a che punto un rimplcclolimento è una grazia aggiunta a un oggetto, e a che preciso momento cessa di essere tale per divenire fastidioso e Insinuare il sospetto di futilità?». Montale ha detto che nel volume a dimensioni ridotte rischiano di cadere solo le briciole degli autori (peraltro egli ha pubblicato molte briciole con Scheiwiller). Favorevole invece alla scelta del microscopico, Enrico Falqul ha intonato una sua «cicalata» in Elogio del piccolo formato (1953). Certo è che il collezionismo, tornato In auge in questi anni, insieme al gusto del reperto letterario : dimenticato, molto deve ad una slmile Impostazione, che ha sfidato 1 meccanismi dell'editoria tradizionale, il mercato, ed anche 11 gusto, riuscendo a Inventare un cliché, uno stile, facendo rivivere l'antico piacere del piccolo breviario intellettuale. Claudia Salaris

Luoghi citati: Mosca