Sulle strade dell'acqua inquinata dove la gente vive nell'emergenza

Sulle strade dell'acqua inquinata deve la gente vive nell'emergenza Sulle strade dell'acqua inquinata deve la gente vive nell'emergenza Una signora: «Prima il vino al metanolo, poi M DAL NOSTRO INVIATO VERCELLI — Immagini di una domenica sulle «strade dell'acqua inquinata», nella ventina di paesi della Bassa Padana, che si trovano a fare 1 conti con il bentazone. Oli abitanti, dopo lo choc dei primissimi giorni, sembrano essersi abituati presto a convivere con l'emergenza. I disagi sono accettati con la rassegnazione di chi è abituato a una vita dura, ma insieme c'è tanta rabbia e anche un po' di paura per questo nuovo attentato alla salute. E' mattino presto, su Trino il giorno è annunciato da un'insistente nebbia. Dalla chiesa della Madonna Annunziata esce un'anziana signora dai capelli bianchi, due borse tra le braccia. Si avvicina a una delle cisterne erette sulla piazza e comincia a riempire d'acqua quattro bottiglie da un litro. «Sa — spiega —, sono andata alla prima Messa. Adesso mi rifornisco d'acqua per preparare il pranzo ai miei due figli che sono andati a pescare. Ma che vita si deve fare! Non c'è più niente che va: prima il vino al metanolo, poi la verdura con le radiazioni, ora l'acqua con... con... Come diavolo si chiama?: Il bentazone. «Si ecco, quella sostanza li. Ma dove andremo a finire?: Più tardi, all'uscita dalla «Messa grande», l'acqua avvelenata è argomento di discussione in piazza e nel bar durante l'aperitivo. Uno studente di lettere si lancia in disquisizione: «Manca una "cultura delle risorse naturali". Si pensava che l'acqua fosse una risorsa infinita, invece non è vero, deve essere "rispettata"...'. Lo lasciano dire... Altri puntano il dito contro i colpevoli, veri o presunti. >Eh, questi agricoltori, ci avvelenano con i loro diserbanti nelle risaie, hanno già fatto sparire rane t"p^' sci;..»-,-, afferma un operaio della centrale nucleare. -Un momento — interviene un risicoltore —, noi adoperiamo prodotti consentiti dalla legge e poi i diserbanti sono insostituibili ormaU. «St — lo interrompe l'operaio — però ne usate in misura superiore a quelle stabilite ed è per questo che i componenti chimici non sono smaltiti e penetrano nelle falde'. E si accende il dibattito sui microgrammi tollerati, sul con- ■Cflil trasto tra norme della Cee e norme dell'Italia. 'Per me — aggiunge sibillino un altro risicoltore — questa storia dell'inquinamento fa comodo a qualcuno A chi? Silenzio reticente. Nella discussione tenta di intervenire un giovanotto simpatizzante dei verdi, ma viene subito zittito: 'Avete fatto cortei, manifestazioni e "battaglie" contro la centrale nucleare, ma per l'acqua inquinata nessuno si è mosso. Forse perché siete alleati degli agricoltori, che erano sfilati accanto a voi Intanto piomba nel bar una troupe della Rai. Commenta, amaro, un pensionato poco distante: 'Bella pubblicità per Trino: prima le polemiche della centrale nucleare, ora l'acqua inquinata dalle risaie...'. Nell'Alessandrino, a Balzella, la gente vive con l'emergenza da quasi un mese, come a Morano sul Po e Vlllanova Monferrato. Nel bar di piazza Oenovesio, gli av¬ le verdure con le radiaz ioni, ora il bentazone» - Il MILANO 1 ■Cflil ventori sono preoccupati dalle notizie: «La zona inquinata si estende sempre di più. Si dovranno costruire nuovi pozzi e non si sa già dove scavarli; poi c'è il rischio che l'acqua scarseggi'. In Lomellina, a Vigevano, nella tarda mattinata, la gente sfolla lentamente dalla chiesa della Madonna di Pompei: un giovanotto e la sua ragazza si dirigono verso la propria auto. Lui apre il bagagliaio, ne tira fuori due bidoni da dieci litri, e va ad Il dubbio: da quanto tempo approvvigionarsi alla cisterna di piazza Calzolaio d'Italia. 'Per oggi avevo invitato a pranzo l parenti della mia fidanzata — dice il ragazzo —. Non ci aspettavamo certo uno "scherzo" simile'. Lei aggiunge: 'Nessuno chiedeva le "chiare, fresche acque" del Petrarca, ci saremmo accontentati che l'acqua continuasse a restare potabile...'. In un capannello si discute animatamente. 'Chissà quanto tempo è che beviamo acqua avvelenata — sbotta uno che si qualifica impiegato di banca —. E poi, chi conosce gli effetti del bentazone? Finora nessuno ha detto qualcosa di preciso. Ma non dobbiamo stupirci se in giro ci sono tanti malati di cancro, tumore e via dicendo'. Un altro gli fa eco: 'Prima le piogge acide, ora l'acqua che contiene sostanze cancerogene, fra un po' sarà il turno dell'aria irrespirabile... Ci toccherà andare in giro con la maschera...'. Qualcuno azzarda: 'Ma chi dice che anche l'acqua che ci portano non sia inquinata. I vigili hanno detto che al massimo dura due giorni, poi è da po si bevono i veleni? buttare'. Vengono a galla episodi di speculazione, quando i prezzi delle minerali si sono improvvisamente triplicati. C'è anche chi rivela 1 piccoli drammi domestici. Un commerciante: «Mia monile è preoccupata per il bimbo, che ha quattro anni. Teme sempre che vada a bere l'acqua avvelenata'. Passa nel frattempo un tipo singolare. 'Sono Bertelli, il "barbone di Vigevano". Da dieci anni giro l'Italia con la mia colomba della pace». Dice la sua: «Afa perché stupirci in questo clima di corruzione? In Lomellina viviamo circondati dai veleni dei diserbanti chimici. Lo scorso anno era uscito lo scandalo dell'atrazina e del violinate. E poi, le analisi sono fatte a intervalli di tempo troppo distanti, magari una sola volta l'anno...». Sulla strada tra Cassolnovo e Cerano due ciclisti affiancati, mentre pedalano, osservano le risaie già allagate e commentano. Non è necessario fermarsi per chiedere, è facile immaginare di cosa parlano... Paolo Querio Vigevano. La capitale della I^ometlina (più di 60 mila abitanti) da cinque giorni senz'acqua E' il primo in provincia di Novara

Persone citate: Bertelli, Paolo Querio, Petrarca