Da una lettera inedita scoperta a Trieste spunta Garibaldi che voleva l'Europa unita

Da una lettera inedita scoperta a Trieste spunta Garibaldi che voleva l'Europa unita Da una lettera inedita scoperta a Trieste spunta Garibaldi che voleva l'Europa unita Lo scritto trovato casualmente nel cassetto di un mobile in un vecchio edificio - L'eroe dei Due Mondi scriveva: «Fondare una unione europea delle nazioni con uno statuto il cui primo articolo sia: la guerra è impossibile» TRIESTE — Dal fondo di un cassetto è venuto fuori Garibaldi a parlarci di federalismo europeo. Al Centro del collezionismo di Trieste — già promotore di aste con documenti storici che hanno suscitato scalpore e, più di recente, con fregi e spalline di un'uniforme di Mussolini, venduti per trenta milioni — ora è di scena Giuseppe Garibaldi. Roberto Fragiacomo, che insieme alla moglie Liana organizza i periodicamente ! .queste vendite, ci spiega: -Garibaldi è un personaggio molto popolare e ha perciò collezionisti affezionati a tutto ciò che lo riguarda. Il fatto che ci troviamo nel 180° della sua nascita è una semplice coincidenza. Quello che abbiamo reperito non è purtroppo un documento completo, ma soltanto il frammento di una lettera a cui gli studiosi potranno dare una data. Ne viene fuori un Garibaldi pacifista, convinto sostenitore di un'Europa unita, uri politico (^HfoWèbbè perare ogni divisione'e far si die ci si capisca tutti meglio parlando nello stesso modo, in un solo idioma. Diciamo die è attualissimo-. Sulla carta, appena ingiallita, Garibaldi ha scritto di proprio pugno, e firmato, ciò che potrebbe suonare come parte essenziale di un «manifesto»: -Sopprimere gli eserciti stanziali trasformandoli cosi in milizia volontaria chiamata soltanto a difesa dei popoli; fondere un'unione europea delle nazioni coh~^Mò'>Si)StÌità-ybiUtdmèn^ tale'in-cui >tlpritnO"articolo sia "La guerra è impossibile". Il secondo: "Ogni lite delle nazioni sarà liquidata da un Consiglio internazionale". "Proclamare l'unità dell'umana famìglia cementandola, se possibile, con l'unità di una sola lingua"-. Il frammento della lettera si trovava nel cassetto di un mobile sul punto di essere rimosso poiché sì stava per abbattere un vecchio edificio di Trieste. -Nessun dubbio — ci dice Roberto Fragiacomo — che si tratti della scrittura dell'eroe. A parte la firma, notissima, per il testo, se si vuole, ci sono molti campioni per un convincente raffronto-. Garibaldi, come si nota dalle aste battute negli ultimi anni, è molto richiesto anche dai collezionisti stranieri, forse più ancora di Giuseppe Mazzini, per aver dominato in uno scenario ben più ampio di quello italiano ed è quindi conosciuto, specialmente in America. Ciò spiega perché i suoi cimeli siano contesi, pagati a volte somme che sembrerebbero una follia. Gli autografi, di solito, non sono invece da considerarsi rari poiché Garibaldi ha scritto molto, intrattenendo un'abbondante corrispondenza. In questo caso il testo inte¬ ressa, più ancora che i «garibaldini», gli europeisti e i federalisti considerando che ogni documento va vagliato nella propria interezza e studiato nel suo contenuto. All'asta del mese di maggio ci sarà anche una bandierina dei «Mille», tutta rossa, incorniciata sotto vetro, in ottimo stato di conservazione. E' il drappo che veniva legato alla baionetta, visibile in parecchie raffigurazioni di assalti all'arma bianca. Apparteneva:!», uiv garibaldino genovese, fi ■ ■ n Uno valutazione? Risponde Fragiacomo: -Per la bandiera si partirà dalle 800 mila lire. Per il frammento di lettera è presto per dirlo. Vedremo in una delle prossime aste-. A New York nel corso di un'asta battuta lo scorso dicembre era stata venduta la copia della bandiera che reca scritto, da un lato, a caratteri trapunti in oro nella stoffa: -A Giuseppe Garibaldi, oli italiani residenti in. Valparaiso, ,18S5-<. ; Dall'altro j lato spicca l'Italia simboleg¬ giata da una donna che, spezzate le catene, sorge su un trofeo di cannoni, spade, fucili, il tutto ricamato in oro e argento. Il prezzo spuntato dalla copia di quel vessillo — citato da Giuseppe Cesare Abba nel suo -Da Quarto al Volturno- e in altri testi — corrisponde a circa sei milioni di lire italiane. L'uniforme di un garibaldino — camicia rossa e copricapo — era stata acquistata., In Canada u ndi ci xrnni fa .per . duo.milioni. .rrnttv o\^iVi t>tr g-i Renzo Rossotti

Persone citate: Fragiacomo, Giuseppe Cesare Abba, Giuseppe Garibaldi, Giuseppe Mazzini, Mussolini, Renzo Rossotti, Roberto Fragiacomo