Uno spiraglio per i medici di Gian Carlo Fossi

Uno spiraglio per i medici Uno spiraglio per i medici Gli autonomi tornano mercoledì a trattare sul contratto giungere ai 1191 della precedente proposta, ma qualche altra decina di miliardi in più potrebbe essere assicurata attraverso i fondi di incentivazione. Sulla vicenda dell'accordo del 3 marzo — firmato e poi smentito — come pure sulla concessione di aumenti più consistenti ai medici, Cgil-Cisl-Uil non intendono piantare grane, purché si valorizzi al massimo il tempo pieno e si trovino soluzioni che assicurino un sensibile miglioramento dei servizi. -Non poniamo questioni di principio — ha dichiarato Sergio D'Antoni, segretario confederale della Cisl — ma è evidente che non si può stracciare tutto e ricominciare da capo. L'accordo del 3 marzo non può essere cancellato nella sostanza-. Uguale disponibilità ha manifestato il segretario confederale della UH, Giancarlo Fantanellì: -Dato che l'accordo siglato non è scolpito nel bronzo, è auspicabile che i contatti informali svoltisi fino ad oggi permettano di individuare spazi utili a recuperare alla stessa intesa anclie le organizzazioni sindacali autonome dei medici e che la riunione di mercoledì possa essere definitiva-. Le tre confederazioni esortano, insieme, il governo a riprendere immediatamente il negoziato e a condurlo costruttivamente sui problemi lasciati In sospeso il 3 marzo, seguendo metodi di confronto che consentano di pervenire in tempi strettissimi a una concordata soluzione. -Attendiamo il governo — aggiungono — alla verifica dei fatti, tanto più che il nuovo rinvio imposto alla trattativa (da giovedì scorso a mercoledì) è un segno ulteriore, e per questo ancor più grave, della incapacità complessiva finora dimostrata dalla controparte a mantenere, per la saniti, un indirizzo contrattuale coerente e costruttivo. Tale fragilità e inazione politica ha offerto un alibi a nuove manovre esterne, per la ricerca di una soluzione extra-contrattuale.. ROMA — -Questa volta andremo all'incontro di mercoledì con Gaspari e DonatCattin-, annuncia Aristide Paci, segretario generale dell'Associazione nazionale aiuti ed assistenti ospedalieri. -Vogliamo verificare in concreto — sottolinea Umberto Marini, presidente della Confederazione italiana medici ospedalièri — f contenuti dell'ultima spiaggia, sema entusiasmi e soverchie illusioni, ma con grande senso di responsabilità-. Incalza il presidente dell'Associazione nazionale del primari ospedalieri, Giangiacomo Ferri: «JS' ora che il governo esca allo scoperto con una ipotesi seria e concreta-. Nelle ultime ore è mutata l'atmosfera nella vertenza per il rinnovo del contratto unico degli 80 mila medici dipendenti e dei 640 mila paramedici, anche se è presto per dire che si sta per entrare in dirittura di arrivo. Il governo si è rimangiato, ma solo sul piano formale, l'accordo del 3 marzo con Cgil-CislUll {-Non c'è nessun protocollo di intesa firmato con i confederali-, ha sostenuto il ministro della Funzione pubblica Gaspari). riconoscendo comunque ai sindacati autonomi la piena rappresentatività della classe medica. Inoltre, ha fatto intravedere la possibilità di ritocchi alla parte economica, pur ribadendo che gli oneri previsti sono già notevoli, soprattutto in rapporto a tutti gli altri rinnovi nel pubblico impiego; e ha dato al prossimo confronto un carattere più politico che tecnico. Cadute cosi le pregiudiziali sollevate li «autonomi» per la ripresa della trattativa, domani 11 coordinamento degli undici sindacati dei medici dipendenti annuncerà ufficialmente l'adesione alla convocazione preannunciata dal ministro della Funzione pubblica. -La cosa più importante a questo punto è che — osserva Paci — si riapro il dialogo. Si dice che i margini economici sono ristretti. Discuteremo e vedremo in concreto che cosa si può fare-. In realtà, pare che Gaspari sia riuscito a trovare 30 miliardi da ag¬ Gian Carlo Fossi

Persone citate: Aristide Paci, Gaspari, Giancarlo Fantanellì, Paci, Sergio D'antoni, Umberto Marini

Luoghi citati: Roma