Il piazzista deve pagare l'Ilor?

Il piazziste deve pagare l'Ilor? Il piazziste deve pagare l'Ilor? L'imposta è contro Non c'è ancora pace per l'imposta locale sui redditi (llor). Entrala in vigore il 1° gennaio 1974. essa colpiva tutti i redditi, ad eccezione di quelli da lavoro diperidente, di quelli derivanti da partecipazioni a società o enti e di quelli assoggettati a ritenuta alla fonte a titolo d'imposta (come gli interessi di conto correrne). Subito dopo, si è verificata una lunga e difficile battaglia da parte dei liberi professionisti che si è conclusa con la sentenza della Corte Costituzionale n. 42 del 26 marzo '80 che stabiliva l'Illegittimità costituzionale dell'llor per i professionisti, facendo venir meno la loro tassazione; Infatti, l'esclusione dei soli redditi di lavoro dipendente contrastava con l'eguaglianza tributaria. L'imprenditore rimaneva quindi soggetto ad llor, sotto il presupposto che il s'jo rèddito non era originato solo dal lavoro (come per il dipendente e per il professionista), ma anche da capitale. A questo pulito il problema versa: i professionisti n coinvolgeva un'altra categoria: quella dei rappresentanti, agenti, piazzisti, procacciatori d'affari i quali avevano — forse erroneamente, ma per evitare la ritenuta d acconto — accettato di essere qualificali imprenditori, ma che molto spesso non impiegano capitale, se non in misura minima, per svolgere il loro lavoro. In particolare, l'agente ed il rappresentante senza deposito, senza dipendenti, senza una particolare attrezzatura hanno un reddito sicuramente assimilabile a quello del professionista, che deriva in parte dal lavoro e non dal minimo capitale impiegato. In concreto, anche questa categoria è in fermento e chiede, per questi casi, l'esclusione dall'llor. A parte le varie proposte di legge in argomento che cercano di trovare una soluzione più o meno equa al problema, la situazione si è ancora complicata con due interventi della Corte Costituzionale nel 1986 che sostanzialmente riconoscono il problema: esso on sono imprenditori, i però deve essere affrontato e risolto non dalla Corte ma dalle Camere con nuove norme che modifichino quelle attuali. In questi documenti si afferma però anche che 'le valutazioni sottratte alla Cote sono Invece ellettuabili dai singoli giudici tributari, per quanto di loro competenza, in via d'interpretazione delle norme legislative vigenti-. Forse, però, nello scrivere queste parole non ci si è appieno resi conto della gravità della situazione che si sarebbe verificata. Moltissimi rappresentanti, piazzisti, procacciatori d'altari e agenti che non Impiegano grandi capitali nella loro attività (si calcola che si tratti del 73% della categoria) pagano l'Ilor, ne chiedono il rimborso e si presentano alla commissione tributaria di primo grado per ottenere la dichiarazione di esclusione dall'llor. In caso positivo, il fisco ricorre In secondo grado e poi ancora alla commissione centrale: il braccio di ferro tra l'amministrazione finanziaria e gli rappresentanti sì? agenti e i rappresentanti, la cui resistenza è quanto meno giustificata dalla Corte Costituzionale, durerà fino all'approvazione delle nuove disposizioni. La conclusione non può che essere sconcertante: ancora una volta si mettono in moto meccanismi costosi per la comunità, si pone il cittadino nella necessità di ricorrere, quando invece è necessario stabilire parametri certi per l'identificazione dell'attività tassabile o non tassabile con IIlor, proprio perchè la certezza del diritto in campo tributario è importante. Si aggiunga, poi che ben difficile è stabilire un limite di giro d'affari (ai. di sopra del quale è applicabile l'Ilor) che può anche essere rilevante senza che sia necessario l'Impiego di un capitale tale da giustificare l'imposizione. A disianza di'14 anni dalla sua istituzione l'Ilor è quindi di nuovo al centro di polemiche e di un numero infinito di cause fiscali che potevano essere evitate. Gianfranco Gallo-Orsi

Persone citate: Gianfranco Gallo-orsi