La notte dorata degli Oscar

Film favoriti: «Hannah e le sue sorelle», «Platoon» e «Figli di un dio minore» Film favoriti: «Hannah e le sue sorelle», «Platoon» e «Figli di un dio minore» La notte dorata degli Oscar Candidati: Paul Newman, William Hurt, Bob Hoskins, James Woods, Jane Fonda, Marlee Matlin, la Turner, Sissy Spacek PALERMO — Non risulta che Ravel sia mai stato in Sicilia (l'Italia fu toccata dal musicista francese solo molto marginalmente), tuttavia per il cinquantenario della sua morte l'isola intera ha allestito un imponente festival che si è svolto nel giorni scorsi a Palermo, Messina e Catania su iniziativa dell'Orchestra sinfonica siciliana la quale, sotto la direzione di Gabriele Ferro, ha proposto in tre concerti l'intera produzione sinfonica e concertistica con il concorso di numerosi solisti e cantanti. Non abbiamo potuto ascoltare tutto: Afa mère l'oye. Tzigane, le due «suites» dal balletto Daphnis et Chloé e la Pavane pour une infante defunte ci sono parse tuttavia Interpretate con grande nobiltà ed eleganza da questa eccellente orchestra e dal suo sensibilissimo direttore. Accanto ai concerti si è dipanata una specie di azione parallela di studi e di riflessioni sulla vita e sull'opera del grande musicista che sembra dopo tanti anni di Indiscusso successo andare incontro ad una nuova e più profonda attualità. Questa idea nasce da un convegno di studi tenuto a Palermo nei giorni di giovedì e venerdì scorsi con la partecipazione del più autorevoli studiosi della musica di Ravel. Paradossalmente alla grande popolarità di questa musica (rilevamenti statistici hanno dimostrato che nel mondo intero ogni quindici minuti viene eseguito un componimento di Ravel) corrispondeva fino a oggi una conoscenza piuttosto sommarla della vita e dell'opera del grande musicista. Solo nel dicembre scorso è uscito dall'editore parigino Fayard il primo grande libro dedicato a Ravel, un'opera imponente che in più di ottocento pagine per la prima volta affronta minuziosamente ogni dettaglio della vita e dell'opera del musicista. Ne è autore Marcel Marnat che in una fluviale ed acutissima conferenza ha proposto a Palermo un'interpretazione di Ravel nella quale, a partire dagli Anni Venti, olire alla bellezza ed all'eleganza ormai proverbiali, è possibile dlscemere un impegno civile ed una tensione drammatica che dalla Valse al Concerto per pianoforte e orchestra per la mano sinistra disegnano un arco dal quale partono vibrazioni in gran parte ancora da scoprire. Malgrado le numerose testimonianze comparse in opere commemorative e la pubblicazione, sempre parziale, di epistolari ed altri documenti scritti, la conoscenza della produzione letteraria di Ravel resta alquanto lacunosa. Su di essa ha richiamato l'attenzione con grande competenza e finezza Jean Roy citando 'abbondantemente il teBto di una conferenza tenuta da Ravel liei 1928 alla Rice- Urli versi ty di Houston, un testo di Importanza capitale perché è l'unico nel Oggi è lunedi e sappiamo già che cosa farà, secondo un'inveterata abitudine, Woody Alien il quale da sempre alla sera suona 11 clarinetto in una jazz-band. Non lo smuoverà minimamente il fatto che al Dorothy Chandler Pavllion di Los Angeles vengano assegnati nella notte i Premi Oscar. Del resto nel "77 con Io e Annie ha già vinto 11 massimo premio. Eppure mai come in quest'occasione, almeno stando alle indicazioni della viglila, si avverte l'aria d'un cambiamento radicale tra 1 soci dell'Academy Award. Mancano, tra le nominations che restringono a cinque titoli la rosa delle singole categorie, le infatuazioni del tipo Gigi o le banalità del tipo Voglia di tenerezza. Un esame anche superficiale mette per esempio in risalto le otto nominations concesse a film come Platoon e Camera con vista. MIGLIOR FILM — La definizione ufficiale, che parla di lungometraggio a soggetto in lingua inglese, concede 11 primo plano a due interessantissimi titoli europei: Mission di Roland Joffè, che costituisce il maggiore esempio di fusione tra spettacolo e Ideologia (Palma d'oro a Cannes) e Camera con vista di James Ivory, riduzione delicata fino al cesello dell'opera di Forster (un successo a Venezia). L'America punta tutto su Hannah e le sue sorelle, Platoon e Figli di un dio minore. Se quest'ultimo in fondo non mette che in bella copia i diritti delle minoranze — Marlee Matlin, la protagonista diretta da Randa Hines, è realmente sordomuta — sia Hannah e le sue sorelle sia Platoon richiamano il concetto mal favorevolmente accettato di film d'autore. Vada per Woody Alien che secondo chiunque è ■The Genius». Di tanto in tanto gli Oscar si vergognano di essere troppo commerciali (pensiamo che Charlie Chaplui non venne mai segnalato) e rendono omaggio all'autore di Provaci ancora, Sani e La rosa purpurea del Cairo. Lo accompagnano i voti degli appassionati autentici. Al momento attuale tuttavia desta più scandalo Platoon, dove il soggettista e regista Oliver Stone riferisce senza mezzi termini della personale disastrosa esperienza nel Vietnam per una guerra che doveva essere di liberazione. Il film avrà alcune esasperazioni soprattutto dal punto di vista della recitazione e non attinge certo i vertici del capofila Apocalypse now di Coppola. Segna comunque un momento determinante nella cultura popolare americana: con Platoon 11 Vietnam si presta finalmente a un franco dibattito ideologico oppure si lascia guardare come un oggetto del- dell'86 con II bacio della donna ragno. Seguono nelle previsioni Bob Hoskins (Afona Lisa), James Woods (Salvador) e Dexter Gordon (Round Midnight). Per quest'ultimo, il sassofonista di colore imposto dalla rievocazione a ritmo jazz di Bertrand Tavernier, 1 soci dell'Academy hanno avuto più coraggio dei giurati di Venezia. Tra le donne una vecchia conoscenza (non si offenderà mica a sentire certi aggettivi?): Jane Fonda, Oscar '71 e '78 in J7 mattino dopo. Meglio Marlee Matlin (Figli di un dio minore), Kathleen Turner (Peggy Sue si è sposata) e Sissy Spacek (Crimini del cuore). Peccato non premiare quest'ultima in collettivo con le «sorelle» del film di Beresford, Diane Keaton e soprattutto Jessica Lange. Senza smalto la candidatura di Sigourney Weaver in Alieni. GLI ALTRI PREMI Sarebbe bello che almeno qui spuntasse la sorpresa al cento per cento. Magari per la sceneggiatura 11 nome di Harelshl (My beautiful laundrette), per 11 trucco le trasformazioni de La mosca, per il cortometraggio 11 nostro Exit. Naturalmente se uno del grossi calibri quali Platoon o Camera con vista fallirà 1 due obiettivi principali, nulla di male che 1 premi secondari ne esaltino l'artigianalltà preziosa. La foto grafia e il montaggio di Platoon né più né meno che i costumi e la direzione artistica di Camera con vista accentrerebbero 1 consensi unanimi. Per il film straniero due racconti francofoni sono 1 favoriti: Betty Blue e n declino dell'impero americano, canadese. Se la vedranno con L'assalto (Olanda), 38 (Austria) e 17 mio piccolo dolce villaggio (Cecoslovacchia). LE CURIOSITÀ' — Domani stesso 1 commenti alla cerimonia del Dorothy Chandler Pavllion preciseranno riferimenti e ricorsi. Per ora limitiamoci a ricordare che se s'imponesse Dexter Gordon sarebbe la seconda volta per un attore non professionista, dopo il medico Halng Ngor di Urla del silenzio ; che Figli di un dio minore della Ralnes è il primo film In lizza di un'autrice americana (per l'Europa ci fu nel '76 la proposta di Lina WertmUller in Pasqualino Settebellezze): che Sigourney Weaver e Paul Newman sarebbero gU unici premiati per il medesimo personaggio già in precedenza incarnato (Weaver per Alien e Newman per Lo spaccone). Infine, tra 1 big della distribuzione, chi farà più mi liardi con l'annuncio di sta notte? La Orlon ha 18 can didature, la Paramount 14, la Warner 11, la 20th Century Fox 9. Gl'ilaliani non seggono in prima fila al ricevimento degli 'Oscar'. L'unico che abbia fondate possibilità di successo è Knnio Mori-icone (nella foto) per la colonna sonora di «Missioni), un impasto avvincente di citazioni liturgiche e di temi drammatici. Un pezzo di tricolore sventola anche nei riguardi della produzione del film interpretato da Robert de Niro, dove accanto al britannico Putnam figura il nostro Ghia di Hollywood. Al settimo tentativo, già premiato ad honorem l'anno scorso, ecco ripresentarsl con 11 sorriso di un tempo l'ex giocatore Paul Newman de II colore dei soldi. Nessun dubbio che fosse più bravo nel '58 per La gatta sul tetto che scotta o soltanto nell'83 per Il verdetto. La vera laurea ad honorem coinciderebbe con l'eventuale voto dell'Academy per quest'ultimo film diretto da Martin Scorsese. Un giovane .anziano» degli Oscar, il William Hurt di Figli di un dio minore, cercherà di ripetere l'exploit l'arte post-moderna, interessante in sé per il cultore esclusivo. In ogni caso il minimo degli otto possibili Oscar che premi Oliver Stone indicherà una svolta. Persino l'indicazione per la migliore regia, che segue in quattro casi su cinque le indicazioni del premio principale, desta interesse. Infatti l'unica esclusa è Randa Hines, che firma l'opera meno personale, mentre spunta lo sgradito anticonformismo di David Lynch per Velluto blu, MIGLIORE ATTORE E MIGLIORE ATTRICE — Siamo nella vigna feconda Fiero Perona