«La glasnost (pubblicità) è controllata dall'alto»

«La glasnost (pubblicità) è controllata dall'alto» «La glasnost (pubblicità) è controllata dall'alto» che scatena una lotta politica per smantellare la macchina del partilo così come l'aveva forgiata il predecessore, sostituendola con una propria, mettendo I propri uomini in tutti I posti chiave, al centro come alla periferia. Gorbaciov è sul punto d'impadronirsi dell'intera macchina del partito. Promuove purghe su vasta scala contro gli uomini di Breznev. Come In Kazachstan. Incontra ancora difficoltà e resistenze, come in Ucraina. •Il fatto nuovo, rispetto a Breznev, é che Gorbaciov pretende che /'homo sovieticus lavori con entusiasmo e slancio, mentre da anni e anni quest'ultimo è assuefallo a lavorare al minimi livelli. Un po' come Pietro II Grande, il quale pretendeva che gli schiavi lavorassero come uomini liberi, restando schiavi'. ■ Quali sono I risultati del primi due anni di «perestrojka»? •La perestrojka dovrebbe riguardare la sfera economica e quella morale, secondo Gorba¬ Michajl Geller (o Heller), oltre a essere il maggiore specialista della letteratura del Gulag sovietico (sulla quale ha scritto un'ampia monografia, curando anche la pubblicazione dell'unica edizione russa dei Racconti della Kolyma di Scialamov), è l'autore con Aleksandr Nekric di una Storia deJl'Urss dal 1917 a oggi (Rizzoli) interpretata come coerente sviluppo dell'utopia leninista al potere. Esule dall'Unione Sovietica, Geller insegna a Parigi (Sorbona), dove lo raggiungiamo per teletono. Due anni fa, al Plenum d'aprile del Comitato centrale del pcus, nasceva II «nuovo corso» di Gorbaciov, meglio noto come •perestroika». SI tratta di un reale movimento di riforma? • Quel gran movimento che dall'aprile di due anni fa prende il nome di perestrojka à provocato da una circostanza che In Urss si ripete: la presa di potere da parte del nuovo segretario generale del partito che succede a un altro; e ciov. Ora, l'economia continua ad andare male: secondo molti economisti occidentali, le cifre sulle realizzazioni del piani sono anche ora scarsamente attendibili. Sul piano morale, non si vede in Urss quello slancio che Gorbaciov chiede ai sovietici. Quanto alla lotta contro l'alcolismo, di vodka se ne consuma di più tra le pareti domestiche che In pubblico o per strada, mentre cresce la produzione clandestina'. Niente di nuovo, allora con Gorbaciov? • Vede, Il nuovo segretario ricorda Stalin: uno Stalin, tuttavia, che ha rinunciato a impiegare II terrore universale nel secondi Anni 30 e che si muove come durante il primo plano quinquennale, cercando di Infondere slancio ed entusiasmo per II lavoro. Le categorie principali di Gorbaciov (perestrojka, accelerazione, ecc.) sono in tutto simili a quelle usate da Stalin in quel periodo'. E nel campo del diritti umani? E la tanto celebrata «glasnost»? •Diciamo che la liberazione dei prigionieri di coscienza è, per dirla alla russa, pokazucha, vale a dire una finzione, pura apparenza. Si liberano un'ottantina di detenuti, senza alcun prowedimentc rli legge, amnistia o altro. E lo si fa annunciare da un portavoce del ministero degli Esteri, da cui notoriamente non dipendono né il sistema giudiziario dell'Urss, né quello penitenziario. Le liberazioni sono vendute agli occidentali perché Gorbaciov acquisti, ai loro occhi, un'Immagine di "liberale", gradita. Veniamo alla glasnost. Consultiamo un dizionario di russo e vediamo quanto sia errato e fuorviarne tradurre questa parola con "trasparenza" (come si fa in Italia o in Francia) o openness (in Inglese) o, In tedesco, otfenheit: entrambe le parole indicano franchezza, sincerità, apertura. Glasnost, Invece, significa pubblicità, implica il rendere pubblico qualcosa che è noto a una cerchia spesso ampia di persone. Certo, è un passo avanti, rispetto al pas¬ sato. E' qualche cosa di nuovo, scrivere o dire qualcosa di cui prima era proibito parlare. Come per certe catastrofi (naufragi, terremoti, crolli di dighe). Niente più. La glasnost parte dall'alto, è controllata dall'elio-. Pensa, al pari di alcuni sovietologi americani (come Marshall Goldman) che Gorbaciov sia minacciato dalla burocrazia di partito e possa restare al potere ancora per poco tempo? E qual è II suo giudizio su certi appelli come quello del ministro degli Esteri tedesco occidentali Gerv scher, affinché .l'Occidente aluti Gorbaciov»? •GII occidentali sono ani ora una volta vittime di un acciecamento volontario. Credono in quello in cui vogliono credere: vuoi per desiderio di tranquillità, giacché é rassicurante credere che l'Urss sia guidata da un leader rispettabile, aperto, magari "liberalizzante"; vuoi per gli scambi economici, per concludere affari più o meno vantaggiosi senza rimorsi. E' sempre stato cosi, fin dagli Anni 30; un giornalista del New York Times, notissimo, contrapponeva il "moderato" Stalin agli altri "oltranzisti" del Politburo. E' dai tempi di Stalin che si parla di "talchi", s'invita l'Occidente ad aiutare I cosiddetti "moderati". E' accaduta la stessa cosa con Breznev. Niente cambia. La "dezinformatsija" si sposa alla stoltezza: é cosi che eminenti statisti occidentali si trovano spesso in sintonia con certi sovietologi americani'. Nessuno, allora, minaccia il potere di Gorbaciov? • Nessuno, almeno finché Gorbaciov non mette in pericolo l'unità del partito, come fece Kruscuv, quando divise la segreteria del pcus in industriale e agricola e fu deposto per un complotto di vertice. Gorbaciov vuole un partito sempre più compatto, forte, sempre S'unlco". Se chiamale questo "democratizzazione" o "liberalizzazione "... ». Piero Sinatti