Il sindaco di Taormina a Craxi « Vogliamo riaprire il Casinò»

B sindaco di Taormina a Craxi « Vogliamo riaprire il Casinò» B sindaco di Taormina a Craxi « Vogliamo riaprire il Casinò» dalla magistratura*, si lamenta Oaripoli. La storia del casinò di Taormina, infatti, ha radici lontane. Negli Anni Trenta lo Stato aveva concesso alla società «Etal Zagara» di aprire una casa da gioco a Tripoli. La inaugurò 11 principe Umberto. Dopo la guerra 1 nuovi- titolari della società (divenuta «a Zagara»), con a capo Domenico Ouarnaschelli, decisero di utilizzare quella concessione in territorio italiano. Nel '49 un decreto della Regione Sicilia autorizzò l'apertura del casinò a .Taormina, ma un anno dopo il commissario straordinario per le terre d'Africa revocò la concessione. Undici anni dopo intervenne una sentenza del pretore che, invece, legittimava la riapertura della casa da gioco, suggellata anche dal tribunale dell'Aquila chiamato a pronunciarsi per legittima suspicione. La sentenza fu poi confermata dal giudici di FI renze, ma il 5 gennaio del '65 vennero, su Ini' «dativa della magistratura messinese, sequestrati 1 tavoli verdi, custoditi In una stanza della villa «Mon Repos»: U gioco d'azzardo era stato legalmente esercitato a Taormina per venticinque mesi. TAORMINA — La febbre del tavolo verde ripercorre le vie di Taormina. Ad alimentarla gli accordi fra Italia e Repubblica di San Marino (che consentono l'apertura di una casa da gioco a due passi da Rimini) e l'istanza presentata al pretore da Domenico Ouamaschelll, 83 anni, titolare della società che gestiva l'unico casinò di Sicilia. Ouarnaschelli per «incidente di esecuzione» chiede il dissequestro delle attrezzature. il sindaco Nicola Oaripoli ha scritto a Bettino Craxi per rammentargli una promessa proprio a Taormina spontaneamente avanzata. Affacciato ad una terrazza, Craxi chiamò a sé il primo cittadino e disse: «Sindaco, questo è un paradiso!». Oaripoli approfittò del momento e gU manifestò il «problema casinò» che 11 presidente del Consiglio promise, con disponibilità, di esaminare. Cosi, prima che Palazzo Chigi venisse investito dal vento della crisi, è partita la lettera. 'Taormina continua a chiedere la regolamentazione del gioco d'azzardo in Italia, ma chiede anche che la legge sia uguale per tutti: non è ammissibile, infatti, consentirlo solo in quattro Comuni ed impedirlo nella mia città che vanta un diritto riconosciuto Crisostomo Lo Presti

Persone citate: Bettino Craxi, Craxi, Crisostomo Lo Presti, Domenico Ouamaschelll, Domenico Ouarnaschelli, Nicola Oaripoli