«Salviamo l'Adriatico, ora»

«Salviamo l'Adriatico, ora» «Salviamo l'Adriatico, ora» zione tra Italia e Jugoslavia erano state, in precedenza, sottolineate dall'ambasciatore Skataretikó. *ll Mare Adriatico — ha detto — deve essere anche una grande autostrada per lo sviluppo delle nostre relazioni». Il congresso, che si concluderà mercoledì 4 nella Repubblica di San Marino, era stato aperto dal prefetto di Ancona, dott. Alessandro Vitelli Casella, e dalla relazione scientifica del prof. Pier Fausto Palumbo. In rappresentanza della Camera era intervenuto l'on. Rinaldi. . «L'Adriatico è anche una risorsa economica e come tale va salvaguardato». Lo ha detto il sindaco di Ancona, Guido Manina, il quale ha aggiunto: «Ecco perché occorre sviluppare un'azione congiunta, diretta a contrastare l'inquinamento che ormai da tempo ha raggiunto e superato il livello di guardia. Ecco perché bisogna arrivare ad una gestione unitaria dell'Adriatico, inteso come bene economico». Affermando che «manca ancora una politica sovrannazoonale in grado di superare più o meno comprensibili nazionalismi, più o meno condivisibili titubanze», Afonina ha aggiunto: «Se non agiamo subito... incontri come quello di oggi corrono 11 rischip di essere accademici, se non addirittura pleonastici». ANCONA — Il sesto congresso internazionale sulle relazioni fra le due sponde adriatiche, che tratta del rapporti politici e. diplomatici, è stato aperto ieri ad Ancona, presenti tra gli altri il vicepresidente del Consiglio, on. Arnaldo Forlani, gli ambasciatori di Jugoslavia Ante Skataretikó, di Cecoslovacchia Norbert Zidek, di Polonia Josef Wiejacz e di Ungheria Qyorghy Misur. L'on. Forlani. in particolare, ha insistito sulla necessità di definire, in modo concreto e rapido, un programma comune di intervento per la difesa dell'Adriatico: Al riguardo ha ricordato di aver trovato, a suo tempo, il pieno consenso e l'accordo del maresciallo Tito e, successivamente, dei nuovi dirigenti jugoslavi per un programma coordinato di Intervento. «Noi — ha aggiunto — abbiamo già finanziato molti progetti locali e prevediamo una spesa rilevante per 1 prossimi anni a questo fine; ma sappiamo che la validità dei risultati è molto condizionata dalla organicità dell'Intervento sulle due sponde». «Siamo pronti (sulla base degli studi fatti e di una seria documentazione) a definire con i dirigenti jugoslavi un plano organico di intervento per la salvezza dell'Adriatico». Le ulteriori possibilità, specie dopo il trattato di Osimo, per una pia stretta collabora¬

Persone citate: Alessandro Vitelli Casella, Ante Skataretikó, Arnaldo Forlani, Forlani, Guido Manina, Josef Wiejacz, Norbert Zidek, Pier Fausto Palumbo, Rinaldi