Via alla Missione Cile

Via alla Missione Cile Il Papa parte oggi: tensioni, speranze, timori Via alla Missione Cile Breve sosta in Uruguay, poi cinque giorni di confronto con regime e oppositori - «Spero di giungere come messaggero di riconciliazione» Dai vescovi un giudizio severo sulle chanches del fronte anti-Pinochet CITTA' DEL VATICANO — «Che dirà il Santo Padre, che vive a Roma? Che stanno tirando il collo alla sua colomba Cosi, sulle note di una canzone di Violeta Parrà, oltre che su quelle ufficiali di benvenuto, le «poblaciones», le baraccopoli di Santiago, dove vivono due milioni e mezzo di persone, attendono che Giovanni Paolo n giunga a Santiago, a sfogliare le incognite, 1 rischi e le speranze di un viaggio unico nel suo genere. Qualche speranza di esuli e oppositori è già appassita: solo nel settembre scorso in ambienti ecclesiastici autorevoli ci si chiedeva se davvero sarebbe stato ancora Plnochet a porgere la mano a Giovanni Paolo II sul «tarmaci, della pista dello scalo Benltez, il 1° aprile. Molti oppositori, in Cile e fuori, sperano che la sua presenza acceleri 11 ritorno alla democrazia. E comunque si aggrappano a questi cinque giorni di visita papale come ad un'occasione da non perdere, cinque giorni in cui 11 Paese sarà di nuovo sotto gli occhi di tutti, e potrà spezzare un silenzio di quattordici anni. n Vaticano e i vescovi cileni non credono che la visita avrà effetti sconvolgenti. E forse non lo desiderano nemmeno: il loro giudizio, espresso in maniera confidenziale, sullo stato dell'opposizione è molto realistico, e amaro. Non credono che la classe politica sia matura per sopportare il passaggio dalla dittatura alla democrazia. Si preparano a uno scontro più a lungo termine, e anche il viaggio del Papa rientra nel quadro. La Conferenza episcopale ha fatto sapere che 1 Bei mesi successivi alla visita saranno dedicati a una catechesi approfondita sui testi del Papa. Un modo Inattaccabile per discutere di democrazia, liberta e partecipazione alla vita pubblica. La Santa Sede e 1 vescovi condividono una paura: quella della guerra civile. .Dall'Europa è difficile accorgersene, ma una parte rilevante della popolazione è pronta a menare le mani — è l'opinione di un prelato sudamericano a Roma —: noi qui non abbiamo idea di quanto sia delicata la situazione in Cile. E' una situazione che giustifica tatto e prudenza». Tatto e prudenza da parte del Vaticano sono stati usati a piene mani. Nessuna reazione alle proteste governative per le dichiarazioni di Mons. Camus, nessuna risposta ufficiale alla richiesta degli oppositori di incontrare il Papa, grande misura nell'uso delle parole. Il Papa ha tagliato da un discorso in un'udienza, qualche settimana fa, una frase che il governo poteva Interpretare male, e stessa sorte è toccata a un commento del direttore di Civiltà Cattolica, Padre Salvini. Anche il messaggio radiotelevisivo del Papa al popolo cileno, registrato e diffuso ieri, segue la stessa linea di cautela. 'Spero di giungere come messaggero della vita, dell'amore, della riconciliazione e della pace. Questa è la missione pastorale che desidero svolgere in mezzo a voi» ha detto Giovanni Paolo II, ricordando però che fin dai primi anni della colonizzazione 1 missionari in Cile non temettero di mettere a repentaglio la propria vita, •offrendo un leale e generoso contributo all'unità nazionale e promuovendo l'amore e la convivenza pacifica; senza trascurare il dovere di dire, per amore, una parola energica, quando si veniva meno ai doveri di carità e di giustizia». Sullo sfondo della storia recente del Cile, fra massacri, torture e violenza, sembra un approccio molto morbido. Svela il timore di non prestarsi a strumentalizzazioni politiche e di non offrire il fianco ad attacchi da parte del regime prima di affrontare sul posto le situazioni. Plnochet e il suo en¬ tourage hanno perso nella trattativa per la preparazione della visita la battaglia che Invece vinsero Ferdinando e Imelda Marcos, conquistandosi un posto di prima fila in ogni cerimonia, e un'aureola di grande devozione. I vescovi — e il Nunzio, Mons. Angelo Sodano — l'hanno Impedito: niente messa privata alla «Moneda», 11 palazzo presidenziale dove mori AUende, niente incontri oltre a quelli ufficiali. Da allora 1 rapporti sono peggiorati sensibilmente. La prima tappa del viaggio che inizia oggi è l'Uruguay, con una sosta di venti ore a Montevideo, dove si concluse felicemente la mediazione vaticana fra Cile e Argentina, prelude al tour cileno. Che sarà, come ormai è consuetudine, frenetico. 11 Papa percorrerà dall'estremo Sud al Nord 11 Paese. La visita a Plnochet; l'Incontro con 1 giovani allo stadio dove furono rinchiuse, torturate e uccise centinaia di persone durante 11 golpe; la cerimonia davanti al poveri di Santiago (si prevede più di un milione di presenti); la visita al carcere di Antofagasta — ma i «politici» sono già stati trasferiti, e anche per questo compiono lo sciopero della fame a oltranza —; saranno alcuni dei momenti più densi di emozione del viaggio. Il 7 aprile Giovanni Paolo il da Antofagasta si trasferirà a Buenos Aires, per sei giorni di una visita altrettanto frenetica (ma questa volta sull'asse Est-Ovest). Marco Tosattl

Persone citate: Angelo Sodano, Camus, Giovanni Paolo, Giovanni Paolo Ii, Imelda Marcos, Padre Salvini, Violeta Parrà