Se fuori scoppia la bomba

Se fuori scoppia la bomba Prime film: «Il giorno prima» di Giuliano Montaldo e «Nessuna pietà» di Pierce con Richard Gere e Kim Basinger Se fuori scoppia la bomba Burt Lancaster e Ingrìd Thulin nell'orrore di un rifugio antiatomico -1 due sex symbols del cinema americano in un ricalco rispettoso ed enfatico del poliziesco Anni 40 IL GIORNO PRIMA di Giuliano Montaldo con Burt Lancaster, Ingrìd Thulin, Zeudi Araya, Ben Gazzara, Erland Josephson, Kate Nelligan, Flavio Bucci, Andrea Occhipintl. Copredazione italo-franco-canadese. Drammatico. Cinema Chaplln 1 di Torino. La buona signora Thulin che fabbrica rifugi antiatomici si affida a un serio studioso, 11 prof.Lancaster. per condurre un esperimento, come dire?, di affidabilità. I rifugi sono costruiti per ospitare In poco spazio e per breve tempo gruppi di persone Mùciose' di' fcSpra'toivere a un attacco atomico. I filtri dell'aria, lo spessore dei muri, la tenuta delle porte: tutto si presume collaudato, manca solo la prova sugli uomini. Perché non pagare delle cavie umane che anticipino gli effetti di una scomodissima clausura? il prof. Lancaster collabora, eccolo alla vigilia della prigionia dei suol quindici volontari, risponde alle domande dei giornalisti, ma non dice quello che pensa : .Bisognerebbe vedere il comportamento di uomini, donne e bambini durante un vero attacco atomico, quando credessero che davvero è in gioco la loro sopravvivenza». Finalmente un vibrante film a tesi, un film drammattec-didattico, steso nel cordiale razionalismo di «Quark», quasi un antefatto emotivo a un dibattito con Piero Angela: A cosa servono i rifugi antiatomici? Angela è l'autore del soggetto, che deve a lui la chiarezza esemplificativa, e l'argomentazione polemica: i rifugi Ingenerano un 'illusoria attesa di salvezza e avvicinano quel pericolo che vorrebbero scongiurare. Ci capitò una volta di discutere per ragioni professionali con una bellissima signora bresciana costruttrice di rifugi che vantava i suoi prodotti. 'Guardi la Svizzera — diceva — Ha reso obbligatori i rifugi sotto tutte le case». Ma appunto, la Svizzera non ha la bomba atomica, non può essere incoraggiata ad usarla. Naturalmente, si può essere del tutto filorifugi; in questo caso la visione del film sarà anche più piena di stimoli. Alle prese con personaggi doppiamente cavie (del prof. Lancaster nella finzione, di Piero Angela nel dibattito) Giuliano Montaldo ha impiegato 11 suo speri-, mentato mestiere. Se U primo tempo segue fedelmente le regole del film ln-luogochiuso (1 quindici autoreclusi si presentano con il loro ca¬ rattere e le loro debolezze), il secondo tempo si alza ad un robusto ritmo di nervosismo e di suspense, allorché capita quello che Carpenter voleva accadesse... Avete capito che l'esperimento, ad un certo punto, sembrerà realtà; ma non vi diciamo precisamente in che modo, perché è giusto centellinare da soli il piacere dell'orrore. Tra i volontari che si chiudono nel bunker. Ben Gazzara col sogghigno più disarmato del solito e Kate Nelligan che se ne innamora, perché è vero che, da'recinsi, non si controllano più le proprie azioni. In America il film è stato discusso da gruppi di studenti e sono anche stati distribuiti del questionari morali. Esempio: Aprireste 11 portellone del rifugio, se una folla terrorizzata chiedesse d'entrare? Per solidarietà urnanaia maggioranza ha risposto si, confermando anche sul piano morale l'inutilità dei rifugi: aprire è un dovere di coscienza, ma se apri il rifugio non esiste più. Stefano Reggiani * * NESSUNA PIETÀ' di Richard Pearce con Richard Gere, Kim Basinger e Jeroen Krabbe, George Dzundza, Gary Basaraba, William Atherton, Aleta Mi- tchell. Direttore della fotografia Michel Brault, Produzione americana a colorì. Giallo avventuroso. Cinema Ideal di Torino. Cinema Ariston 2, Ititz, New York di Roma. Cinema Manzoni di Milano. Non prendete sottogamba 'Nessuna pietà». E' un film di genere sul genere, fatto con l'occhio affettuoso e preciso di chi sa come si trasformano i ricordi nella sontuosità un po' lunare dei colori contemporanei. In America l'hanno .,, giudicato male, perché • si aspettavano una (*8»trntìoHrjJiù•Originale Intorno all'accoppiata dei due simboli sessuali Gere e Basinger, non un poliziesco, ambientato per di più tra i Cajun della Louisiana, ormai troppo turistici anche per 11 cinema popolare. Invece il lato sofistico e divertente del film è proprio l'Immersione dei due attori nel genere, anche con qualche ambizione di ricalco rispettoso e Insieme enfatico. Dichiaratamente il modello è in certi film hollywoodiani del Quaranta, lui è come John Garfleld, lei come Rita Hayworth, 11 malinconico un po' ribelle, la sensuale tenuta prigioniera. Allora poco importa il peso della storia, l'interesse sta nel singolo disegno, non nella striscia. E se Gere va fuori misura, qualche volta, come la sua compagna, pazienza, sono i rischi dell'avventura. Richard Gere, poliziotto di Chicago, non brillantissimo, con la tristezza scrupolosa del mestiere, forse non uscirebbe mai dalla sua tana, se non dovesse vendicare l'assassinio di un amico. E' disposto a trasferire la sua Indagine e 1 suol metodi a New Orleans, nella regione acquitrinosa dove i discender! ti del coloni francesi hanno la loro patria e dove abita l'assassino, boss sanguinario della malavita. Tutti sono contro Gere, anche la polizia locale, ma c'è un motivo che lo induce a resistere, l'attrazione sempre più intensa che sente per Kim Basinger, la donna del gangster. E' nelle regole che la rapisca per una lunga fuga d'amore-sequestro nelle paludi, è contemplato che ci faccia l'amore nell'albergo deserto divenuto loro rifugio. Il finale è un po' troppo distruttivo per essere Anni Quaranta, Garfield diventa quasi Schwarzenegger, ma è un comprensibile sopralerighe registico di Richard Pearce, documentarista di vaglia e autore recente dell'apprezzato «Country», g, f. Kim Basinger, la bellissima che fa innamorare Gere