Scrittori in rivolta contro la glasnost di Emanuele Novazio

Scrittori in rivolta contro la glasnost Mosca: «Dietro la sbandata del rinnovamento letterario si nascondono speculatori» Scrittori in rivolta contro la glasnost DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — 'Bisogna sviluppare la critica. Ma la critica si è spinta fino a pubblicare parole di fortissima offesa nei confronti delle persone che hanno fatto molto per il potere dei soviet*; la critica va, dunque, seguita, controllata, limitata. Certo, non lasciata sempre e soltanto a se stessa, alle sue invettive, ai suoi oblìi artificiosi e rischiosi: *Oggl molti sono pronti a dimenticare gli uomini che portano la stella d'eroe e altri titoli di rispetto. Ed è un fatto molto allarmante: perché dietro gli slogan della "perestroika" si nascondono arrampicatori, speculatori sociali, persone sema talento*. La denuncia, tesa e vibrante, è di Serghel Michalkov, presidente degli scrittori dellu Repubblica russa, la più importante, influente e numerosa tra le associazioni «regionali», all'interno del¬ l'unione scrittori dell'Urss. Ed è parte della sua relazione all'ultimo plenum della segreterìa (svoltosi a Mosca il 17 marzo) e finora rimasta segreta. Una relazione nella quale ritornano vari elementi di allarme, di grande cautela, di malcelato disagio di fronte alle novità, all'irruenza, alle attese suscitate dalle più recenti aperture nel campo della letteratura. E che ha avuto il conforto di altri interventi: come quello di Mlchalkov, infastiditi, disponibili alle più ampie cautele. Perche- dice 11 presidente degli scrittori russi, c'è la tendenza, oggi, a dar troppa enfasi a se stessi: temi morali e principi personali tendono a prevalere sugli aspetti sociali e civili, in letteratura; diventano' -cosa di moda*. E rischiano di far dimenticare uno dei compiti principali di chi nella letteratura lavora: 'resistere con la massima risolutezza all'aggressione culturale e ideale dell'imperialismo*. Perché, gli fa eco lo scrittore Bondariev, «se questa ritirata continua, se non arriva il tempo di Stalingrado, finirà che le ricchezze nazionali, tutto ciò che è orgoglio del popolo, cadranno in un abisso». Perché, chiosa Piotr Proscurìn, notissimo in Urss, nella letteratura sovietica c'è chi -si vergogna di usare la parola comunista, e la gente non se ne 'accorge neppure'. Perché, continua Bondariev, 'Oggi falsi giacobini della letteratura hanno acceso, sul margine della voragine, ti fanale della "glasnost" che hanno rubato alla giustizia e alla verità: questa "glasnost" rubata è stata affidata soltanto alla parte che aggredisce e distrugge, cioè ai nostri mass media, e loro hanno spalancato le porte al grigiore e a nuovi geni senza talento*. La stampa, appunto: gli strali della polemica colpiscono alcuni tra le più disinvolte testate dell'Unione Sovietica di Gorbaciov. Ogoniok, ad esempio (11 settimanale che, tra l'altro, ha pubblicato Gumiliov e le memorie del maresciallo Zukhov. e alcune delle migliori inchieste socirUl degli ultimi tempi): «Sop-attutto nelle sue pagine letterarie, si sente. sempre più odore di conventicola*, accusa Proscurìn. O, ancora, le riviste che hanno fatto di Pasternak o Nabokov eroi letterari: «C'è stata una sbandata, questi nomi ne hanno coperto altri sui quali siamo cresciuti*, lamenta lo scrittore Cluev. E il suo collega Serghel Borzunov: 'Certi direttori sembra si siano imposti di stupire il lettore, andando a cercare opere scritte in passato e mai pubblicate da noi: senza preoccuparsi di chiedersi perché non erano state pub¬ blicate. Così si è iniziata una strana competizione: tra chi troverà e pubblicherà più opere come quelle. E dire che siamo nell'anno del giubileo del potere sovietico'. Non è un caso, forse, che la riunione della segreterìa si sia svolta a pochi giorni da un importante discorso dell'ideologo del Cremlino, Iegor Ligaciov: lo stesso Michalkov ne fa cenno, del resto. A Saratov, una città industriale sul Volga. Ligaciov aveva lanciato un monito molto teso a intellettuali e scrittori: 'Nella nostra società cominciano a infiltrarsi elementi della cultura di massa borghese, attraverso la letteratura e l'arte-, aveva detto Ligaciov, richiamando il gusto dei classici, ai quali • bisogna prima di tutto tornare'. E aveva ammonito: • Oli scrittori facciano più attenzione'. Quel messaggio, qualcuno l'ha già ricevuto. Emanuele Novazio

Persone citate: Gorbaciov, Iegor Ligaciov, Ligaciov, Michalkov, Nabokov, Pasternak, Piotr Proscurìn, Serghel Borzunov

Luoghi citati: Mosca, Saratov, Stalingrado, Unione Sovietica, Urss