Chirac non rompe con l'Iran (deve pensare agli ostaggi) di Enrico Singer

non rampo €on (deve pensare agii ostaggi) Imbarazzo del governo francese dopo l'arresto dei terroristi non rampo €on (deve pensare agii ostaggi) Mohamed Mouhajer, uno dei fermati, sarebbe tra i fondatori di Hezbollah DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI — Mohamed Mouhajer, uno degli otto terroristi arabi arrestati a Parigi, è stato tra 1 fondatori degli Hezbollah libanesi, il movimento Integralista islamico più agguerrito e più legato all'Iran di Khomelni. E, come gli altri suol complici, aveva contatti con emissari dell'ambasciata di Teheran che sarebbero provati dalle registrazioni telefoniche ordinate nelle prime fasi dell'inchiesta, quando 11 controspionaggio francese controllava 1 movimenti del gruppo e raccoglieva prove. Sono le ultime informazioni filtrate sull'indagine. E sono altrettante conferme dell'esistenza di una pista Iraniana dietro gli attentati che hanno insanguinato Parigi sei mesi fa e quelli che erano in preparazione. Ma il governo Chlrac non vuole ancora puntare l'indice contro il regime degli ayatollah. Tanto meno ha intenzione di rompere le relazioni diplomatiche con l'I¬ ran seguendo l'esempio della Tunisia. Il faticoso processo di normalizzazione avviato con Teheran per risolvere il problema degù ostaggi ancora prigionieri a Beirut, e quello più generale dell'attacco antifrancese che parte dal Medio Oriente, è troppo importante per Parigi. Anche perché è in discussione tutta la teoria finora sostenuta per giustificare le trattative con Khomelni: la distinzione tra terroristi e Stati che non sarebbero dei •padrini», o peggio dei committenti, ma interlocutori capaci di smorzare l'offensiva dei gruppi armati. L'imbarazzo, però, è evidente. Denis Baudouin, il portavoce del primo ministro, ieri lo ha ammesso, almeno implicitamente: «Le parola adesso è alla magistratura. Il governo per ora non prenderà alcun provvedimento. Lo farà, se sarà il caso, soltanto quando si saranno pronunciati i giudici'. E ha ricordato la rottura delle relazioni diplomatiche tra l'Inghilterra e la Siria, nell'autunno scorso. 'Londra — ha detto — prese la sua decisione dopo una sentenza del tribunale': quella che condannò 11 terrorista Nezar Hlndawi per il mancato attentato contro un aereo israeliano e che dimostrò 1 contatti del giovane giordano con 1 servizi segreti siriani. Certo, la Tunisia non ha aspettato altre prove: ha giudicato sufficiente 11 «reclutamento» di sei suol cittadini nella rete terrorista filo-iraniana impiantata a Parigi per interrompere 1 rapporti con Teheran. «Afa la Tunisia è la Tunisia, la Francia è la Francia', ha aggiunto Baudouin, pur riconoscendo che la scelta di Burghiba 'testimonia una buona dose di autorità e di coraggio'. Un coraggio di scelte che, secondo molti osservatori francesi, in questo momento mancherebbe a Chirac. Tanto che Ieri, sia Le Monde che Liberation si chiedevano nei loro editorìa- li se «uno brillante operazione di polizia' non si sia già trasformata in uno «scontodo problema diplomatico'. Tutto dipenderà dagli sviluppi delle indagini. Che si rivolgono in particolare sulla personalità di Mohamed Mouhajer. Secondo la polizia sarebbe un -pesce grosso*, forse il responsabile della «gruppo Azione» degli Hezbollah per l'Europa: cioè il capo operativo delle attività terroristiche. Mouhajer è un libanese di 33 anni, figlio di cheikh Hablb Ali Ibrahim el Mouhajer, alto dignitario sciita. Nella sua famiglia ci sono giudici religiosi e membri del Consiglio superiore sciita. Arrivato a Parigi nell'80, era diventato cittadino francese sposando una giovane donna di orìgine algerina. Ma in Libano era tornato più volte: anche nell'82 quando, con altri tre integralisti islamici, fondò il movimento Hezbollah (1 «folli di Allah.) nella Valle della Bekaa. Enrico Singer

Persone citate: Baudouin, Burghiba, Chirac, Denis Baudouin, Mohamed Mouhajer, Nezar