Gorbaciov lascia protestare gli ebrei

Gorbaciov lascia protestare gli ebrei Manifestazione ieri a Mosca con l'attivista Josif Begun, liberato il mese scorso Gorbaciov lascia protestare gli ebrei Chiedevano visti d'espatrio - La polizia non è intervenuta e neppure, come altre volte, i «vigilantes» - Ricevuti al Cremlino i massimi dirigenti del Congresso mondiale ebraico DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — E;; durata jjqcq^. e si è svolta senza incidenti : una trentina di ebrei che chiedono df lasciare l'Unione Sovietica hanno manifestato, ieri mattina, nel centro di Mosca. Tra loro c'era anche Josif Begun, l'attivista liberato il mese scorso dal carcere nell'ambito di una «semiamnistia» che ha interessato quasi centocinquanta persone, ma al quale giorni fa è stato rifiutato il visto d'espatrio. Ieri, la polizia non è intervenuta. E non sono intervenuti neppure passanti, né «vigilantes»: gli stessi che 11 mese scorso — durante altre manifestazioni di attivisti ebrei, in sostegno dello stesso Begun — avevano colpito i dimostranti. Nessuno, questa volta, ha lanciato insulti verso chi levava cartelli con scritte del tipo «Lasciatemi partire per Israele-, o -Lasciate che la mia gente se ne vada-. Dopo una quarantina di minuti, davanti alla sede dell'Olir — l'ente che rilascia i visti d'espatrio — tutto è tornato normale, come la Tass riferiva ieri sera con distaccata ironia («Peccato, non ci sono stati scoop né resoconti sensazionali per i giornalisti stranieri, i passanti alzavano le spalle-). Nessuno strascico, dunque. Tutto tranquillo. Forse anche perché da due giorni sono a Mosca, per «colloqui informali» ma ad alto livello, e circondati dall'assoluto silenzio ufficiale, il presidente del Congresso mondiale ebraico, Edgard Bronfman, e il presidente della Conferenza nazionale americana degli ebrei sovietici, Morris ,Abram; venuti a, sollecitare •■nuove misure in 'lavorerei refusenik. Ieri, Bronfman e Abram hanno visto l'accademico Georgy Arbatov, influente membro del Comitato Centrale e consigliere di Gorbaciov; in precedenza, avevano incontrato il procuratore generale dell'Urss, Alexander Rekunkov, e 11 presidente del Consiglio per gli affari religiosi, Kostantin Khar- chev. Come Bronfman ha riferito a Beffili), le,cose sembrano essere andate piuttosto bene: «Le autorità sovietiche hanno compreso, e sono d'accordo sulla necessità di cambiare la situazione- ; centinaia di casi sarebbero in corso di revisione. La settimana prossima, Begun sarà ricevuto, all'ambasciata inglese, da Margareth Thatcher, che oggi inizia la sua visita ufficiale in Unione Sovietica. Al pre¬ mier britannico, chiederà .l'appoggio di, Londra alla causa'' "•■deivèmlgraziohe ebraica dall'Urss: -La nostra speranza è che i contatti di esponenti occidentali con il governo sovietico ci aiuteranno a risolvere il nostro problema-, diceva ieri Begun ai giornalisti stranieri. -Il recente aumento dei visti d'uscita è un buon segno, ma è solo l'inizio-. Secondo stime di fonte occidentale, oltre cinquecento ebrei hanno ricevuto il visto d'espatrio, a marzo; dall'inizio ' dell'annoi le?«éitf6rlzzftzioni sono state quasi 1500: un record, negli ultimi sei anni; ma molto lontano, ancora, dalla situazione della fine degli Anni Settanta, quando decine di migliala di persone ricevettero 11 permesso di lasciare l'Urss. Insieme con l'aumento del visti d'uscita, del resto, sarebbe aumentato 11 numero delle richieste. e.n.