Pentapartito assente
Pentapartito assente Pentapartito assente Alla Camera stravolto il decreto sugli oneri sociali - Approvati parecchi emendamenti pei ROMA — La maggioranza a cinque si è proprio dissolta. Ieri se ne è avuta l'ennesima prova alla Camera nelle votazioni sul decreto per la fiscalizzazione degli oneri sociali, quello che il presidente della Repubblica Cossiga aveva già bloccato perché privo di adeguata copertura finanziaria: le opposizioni, e in particolare il pei. sono riuscite a far passare numerosi emendamenti. Secondo il presidente della commissione Bilancio, il de Pomicino, se il decreto fosse ora approvato dal Senato, cosi come è passato alla Camera, gli oneri per lo Stato supererebbero i 600 miliardi. • Con queste difficoltà della maggioranza non è gestibile la mole di decreti che il governo ha riversato sul Par—lamen to— aggiunge-Pomioino. Sono in molti ad ammettere. sia'j^^tttM^r'Wiè-"1 ormai è esplosa la primavera elettorale con gli impegni da assolvere nei collegi: ieri in aula le opposizioni contavano su 188 deputati contro i 160 dell'ex maggioranza. L'assenteismo ha colpito soprattutto la de e il psi, quest'ultimo In clima precongressuale. Pomicino e il pri hanno fatto mettere per iscritto che il decreto, modificato, non ha i requisiti costituzionali richiesti a suo tempo da Cossiga e quindi andrà modificato, per riportarlo alla versione originale, o ritirato per essere ripresentato. Il decreto è passato con 269 voti favorevoli, 40 contrari e due astenuti. Nell'atmosfera assenteista il pei è riuscito a mettere a segno numerosi colpi. Ad esempio: i dipendenti delle imprese edili, per le quali sia intervenuta la delibera del Cipi, dietro domanda, potranno usufruire del pensionamento anticipato. Appro■ vaio anche un emendamento in base al quale le donne 'drpeWdéiftl*del settore siderurgico potranno accedere al prepensionamento anche con età inferiore ai 50 anni, purché dimostrino almeno 25 anni di contribuzione Inps.
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