Arriva la voce d'America

Arriva la voce d'America Da metà aprile trasmetterà anche in Italia Arriva la voce d'America Il debutto in Lombardia, via satellite, attraverso le antenne di Radio Milano International - Musica, notiziario e pubblicità non-stop - Il «programma Europa» del servizio informazioni Usa era stato bloccato dal Congresso, ma il presidente lo ha rilanciato MILANO — .Voice of America», l'emittente collegata alla United States Information Agency, 11 servizio informazioni governativo, sta per arrivare alle nostre radio e nelle nostre case. In diretta via satellite, ventiquattr'ore su ventiquattro, musica, news e notiziari. .Voice of America» alla conquista dell'Europa. Un progetto da 3 milioni e mezzo di dollari (quattro miliardi e mezzo in lire), in parte già avviato: in Italia debutto a Milano, poi toccherà a Torino, quindi a Venezia, a Bologna, a Napoli e ad altre città ancora da decidere. A Milano e dintorni quasi cinque milioni di potenziali ascoltatori già possono sintonizzarsi sul canale che trasmette le prove tecniche di .Voa». E' il 96.350 in modulazione di frequenza, finora occupato da .Radio Milano International», la primogenita — il 10 marzo ha festeggiato i dodici anni — delle emittenti private milanesi, scelta dopo contatti con altre emittenti. «Le trattative erano iniziate nel luglio scorso — spiega Michele Boccacci, l'addetto stampa di .Rmi» —, ma solo il 3 febbraio ci hanno dato l'ok-, in Italia, a parte piccoli ripetitori di scarsa «audience» a Roma e Ventimiglia, Rmi sarà la prima. Da Washington, dalla sede di «Voice of America», assicurano che l'idea è stata del presidente Reagan. E Frank Scott, nuovo diret¬ tore del progetto .Voice of America Europe», lo ha confermato ai responsabili di .Radio Milano International». E' un giornalista affermato, Scott; buon amico di Reagan, tanto che lo stesso presidente l'ha convinto ad abbandonare la Nbc per dedicarsi al progetto Europa e trasferirsi alla sede di Monaco di Baviera. L'ordine è preciso: «Voa» deve far sentire agli alleati europei l'autentica voce dell'amministrazione Reagan. « Un 'operazione commerciale di marketing-: cosi a •Radio Milano International» definiscono l'accordo. 'In questo momento — aggiunge Adriana Villa, responsabile marketing di .Rmi» — il governo degli Stati Uniti ha un problema di immagine, e per quanto riguarda l'Italia con «Voa Europe- vorrebbe coprire le zone che ritiene più importanti. Il loro obiettivo finale è un network che copra tutta l'Italia-. L' accordo, triennale e rinnovabile, prevede per «Rmi» la gestione e gli introiti della pubblicità: 'Stiamo definendo i primi contratti». La conquista dell'Europa (occidentale s'intende; in quella dell'est è già ben conosciuta, oltre che per il messaggio di buon anno Inviato al popolo russo da Reagan, il primo gennaio di quest'anno, anche per i notiziari che da anni vengono ascoltati clandestinamente) ha rischiato la falsa partenza. Lo scorso settembre il Congresso aveva bocciato lo stanziamento di fondi per il progetto Europa. Charles Z. Wyck, il direttore della .United States Information Agency. definito 'il consigliere più amico di Reagan*. aveva quasi convinto il presidente a lasciar perdere. Ma le pressioni degli americani in Europa sono state più forti. Cosi, a metà aprile, «Voa» debutterà ufficialmente a Milano. 'Very soon will be come stereo-, presto trasmetteremo in stereofonia dice in questi giorni lo speaker Usa. 'Sarà una radio molto ascoltata dai patiti della musica — prevede Mario Boccacci —. E per quanto riguarda il notiziario, trasmesso ogni ora per dieci minuti, è molto meno politicizzato di quanto si potrebbe immaginare. • Voa-, ormai, si è tolta di dosso l'immagine di 'Radio Casa Bianca- E come tutte le radio americane è un'ottima radio, completa nella musica e nelle notizie internazionali-. Quando, a settembre, pareva che il progetto Europa venisse rimandato o peggio ancora annullato, da Milano e da altre città europee gli americani all'estero avevano protestato con le rispettive ambasciate. Secondo un dato dell'Usis, United States Information Service, solo a Milano, tra chi risiede e chi è di passaggio, sono cinquemila gli americani in città. «5e per caso interrompiamo le trasmissioni per potenziare il segnale o riparare un guasto — dicono a Rmi — subito arrivano telefonate a noi o all'Usis. Una buona base di ascoltatori già esiste-. Ma i primi fedelissimi di «Voa» non sono solo gli americani a Milano, o i rausicofili che vogliono sentire la popolarissima (negli States) «American top 40», o i pubblicitari che stanno valutando il messaggio più adatto. Già s'avanza la truppa di studenti con l'hobby della lingua, già si organizzano centri d'ascolto per captare la pronuncia. Senza trascurare 1 notiziari, le news, che almeno in un caso hanno battuto la Rai. E' successo il 13 marzo, quando «Voa» ha dato la notizia dei 13 operai morti a Ravenna nella stiva della nave prima dei nostri giornali radio. Ross Petzing, funzionario della sede di Monaco, afferma che con l'Italia ora sono otto le nazioni europee «coperte» da «Voa»: oltre a Germania, Inghilterra, Olanda, Svizzera, Francia, Norvegia e Svezia. A Parigi, secondo accertamenti «Voa», la media ascoltatori sarebbe di 40 mila. «Da molti anni il servizio di 'Voice of America- per l'Europa non esisteva più — conclude John Keller, direttore della sede Usis di Milano —. Ora a Washington hanno ritenuto opportuno riattivare il servizio. E un sondaggio ha stabilito che, in Italia, la città giusta per iniziare è proprio Milano-, Giovanni Cerniti