Andreotti in alto mare di Paolo Passarini

I socialisti: via libera, ma con i referendum I socialisti: via libera, ma con i referendum Andreotti in alto mare II presidente incaricgiustizia e nucleare - ROMA — Ieri sera Giulio Andreotti si è trovato, nello stesso tempo, nel punto più vicino al successo e nel punto più vicino al fallimento del suo tentativo. E sarà lui, questa mattina, dopo un supplemento di informazione che richiederà a Bettino Craxi e a Claudio Martelli, a decidere se sia 11 caso di continuare oppure sia più saggio salire al Quirinale per comunicare a Francesco Cossiga la sua intenzione di rinunciare al mandato. Uscendo a tarda sera dalla sede della de, dove aveva incontrato la delegazione, Andreotti ha definito •capzioso* il particolare tipo di sostegno ottenuto ieri dai socialisti. Il psi ha ancora una volta, ieri pomeriggio, incoraggiato Andreotti a procedere, pur mantenendo una posizione di principio favorevole alla celebrazione, comunque, dei referendum. •L'esecutivo socialista — ha dichiarato al termine della riunione Claudio Martelli — ritiene che le proposte avanzate dal presidente incaricato in tema di politica energetica consentano di proseguire il confronto e il negoziato per la formazione del nuovo governo*. Al vicesegretario del psi è stato chiesto se l'incoraggiamento ad Andreotti sottin¬ ■ L'Italia chiede Marcinkus al Vaticano ROMA — L'Italia chiede al Vaticano la consegna di monsignor Paul Marcinkus e dei suoi collaboratori Luigi Mennini e Pellegrino De Stroebel ricercati per il crack Ambrosiano. Il ministero degli Esteri inoltrerà nelle prossime ore alla segreteria di Stato la documentazione. Non esistendo un trattato di estradizione con il Vaticano, le autorità italiane sollecitano la consegna di mons. Marcinkus, Mennini e De Stroebel in quanto «rifugiati», a norma del Trattato lateranense. Il vertice Ior deve rispondere davanti ai giudici di concorso in bancarotta fraudolenta. La Procura della Repubblica milanese è moderatamente ottimista circa la possibilità che il vertice Ior approdi in Italia. In alcuni ambienti non si esita ad affermare che 'esistono ampi margini perché la proposta venga accolta*. D Vaticano per ora tace, in attesa che la procedura diplomatica giunga a compimento. (Il servizio a pagina 11) ato: «Capzioso l'appoggio del psi» - La de irremovibile su Òggi Andreotti decide se andare al Quirinale per la rinuncia tendesse un avvenuto chiarimento anche sulla questione dei referendum. Martelli ha risposto: *H chiarimento c'è già stato ed è in termini di principio, nel senso che si tratta di questioni che vanno tenute distinte. Il presidente incaricato finora ha proceduto secondo questo criterio di distinzione*. Il capogruppo socialista alla Camera, Lelio Lagorio, dopo aver definito •interessante e utile* il documento sulla politica energetica consegnato sabato scorso da Andreotti ai segretari della maggioranza, ha aggiunto: •Oggi abbiamo discusso questo documento, che di referendum non parla*. Un bicchiere riempito a metà può essere legittimamente, secondo i punti di vista, definito «mezzo pieno» o «mezzo vuoto». Il documento di Andreotti non nomina neppure i referendum e questo è il bicchiere mezzo vuoto. Tuttavia contiene alcune proposte di leggi sostitutive di quelle prese di mira dai referendum sul nucleare e questo è il bicchiere mezzo pieno. Per i socialisti, questa oggettiva ambiguità consente di affermare che i referendum sono stati tenuti, come da loro richiesta, su un piano distinto. Per i democristiani questa è una furbizia, dal momento che, dicono, 11 documento di Andreotti si propone di evitare i referendum proprio come la de ha .indicato. La sostanza resta che, pur condividendo la proposta di moratoria e, in generale, di politica energetica,, contenuta nel documento di Andreotti, 1 socialisti hanno continuato a insistere per la celebrazione del referendum. La de, invece, ieri pomeriggio era ancora ferma nel sostenere che, senza un accordo che eviti 1 referendum, non si può fare nessun governo. Andreotti si è dunque presentato davanti alla delegazione del suo partito (quando sono arrivati gli ultimi, Arnaldo Forlanl e i due capigruppo parlamentari, erano già quasi le 20), avendo ottenuto, sulla sua proposta, il consenso, oltre che dei socialdemocratici e dei liberali, dei repubblicani (purché i referendum siano evitati) e dei socialisti (purché i referendum non vengano toccati). Infatti, nella mattinata di ieri, il presidente incaricato ha incontrato il segretario del psdi Franco Nicolazzi (•Ho invitato Andreotti a continuare nella ricerca di una possibile soluzione della crisi*) e il segretario del pli Renato Altissimo, che ha de¬ finito il documento di Andreotti «un buon punto di partenza sulla politica energetica, anche abbastanza dettagliato*. Ma il problema principale per il presidente incaricato rimaneva la deliberazione del psL Questa è stata costruita con l'esplicita intenzione di mettere in imbarazzo 11 gruppo dirigente democristiano, costringendolo o a ritirare il proprio candidato proprio nel momento in cui sembrava aver raggiunto 11 massimo possibile di consensi (ma non sul punto fondamentale), oppure a dargli ancora tempo in modo da tenere in vita il suo tentativo fino all'inizio del congresso socialista. E' stato proprio Andreotti che, nel corso di una riunione che si annunciava tutt'altro che facile, quella con la delegazione del suo partito, ha trovato il modo per uscire dall'impaccio. •Cercherò di avere un'interpretazione autentica della decisione dei socialisti — ha detto Andreotti lasciando a tarda sera piazza del Oesù —. Vedrò domani mattina e tireremo delle conclusioni*. Sarà quindi lo stesso presidente incaricato a decidere oggi. Il Quirinale è già rassegnato a ricevere una sua visita entro l'ora di pranzo. Paolo Passarini

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