«Impossibile un traffico di organi» di Franco Giliberto

«Impossibile un traffico di organi» Il chirurgo Usa, Starzl, al convegno internazionale di Venezia «Impossibile un traffico di organi» Le presunte notìzie dal Guatemala: «Se è vero, è fallita la società civile» - In America annunci sui giornali: «Giovane, sano, offre un rene» - In alcune cliniche di Bombay e Nuova Delhi un trapianto costa circa venti milioni DAL NOSTRO INVIATO VENEZIA — Professore, lei crede che esista un commercio di organi da trapiantare, addirittura una vendita di bambini sani che in Guatemala sarebbero ceduto con lo scopo di rifornire certe cllniche statunitensi? Thomas Starzl — celebre chirurgo che per primo al mondo nel 1963 esegui all'Università del Colorado un trapianto di fegato — scuote 11 capo perplesso. I giornalisti fanno ressa attorno a lui, in una pausa del Corso internazionale di aggiornamento sui trapianti di cuore, cuore-polmone, fegato e pancreas. 'Quella sul Guatemala è una delle notizie più ridicole che io abbia sentito. Non c'è il più piccolo indisio che una cosa del genere sia capitata, che queste voci siano vere', dice il chirurgo. Eppure l'agenzia guatemalteca «Enfoprensa» — insiste un cronista — ha lanciato questo allarme, specificando che le autorità del Paese sudamericano sono intervenute per stroncare un traffico di bambini (di età variabile tra un mese e due anni). I bimbi sarebbero stati ceduti a 20-30 mila dollari l'uno, con l'obiettivo di prelevar loro organi da trapiantare a figli di statunitensi nati con malformazioni fisiche. Starzl esclude che questa orribile situazione sia reale. A Pittsburgh dirìge il più importante centro mondiale per l trapianti di fegato e sostiene che se ci fosse solo un piccolo dubbio che un agghiacciante commercio di organi fosse avenuto negli Stati Uniti, egli ne avrebbe avuto sentore. E aggiunge: •E' anche vero che io non partecipo a programmi di espianto d'organi da viventi. Se si deve ricorrere a persone viventi per queste pratiche, vuol dire che esiste un fallimento organizzativa. ..della società, incapace di ricorrere al molto più razionale prelievo da cadaveri. Ma nonostante questa personale posizione, ribadisco la mia totale incredulità per le notizie riecheggiate dal Guatemala'. Tuttavia esiste un'offerta di organi da trapiantare: un quotidiano di Pittsburgh, per esempio, ospita annunci del tipo: «Giovane venticinquenne, sano, offre un rene...». .Negli Stati Uniti — commenta Starzl — io legge prevede che la donazione di un rene possa avvenire senza problemi. In un ospedale di Minneapolis è stato eseguito anche un trapianto di una piccola porzione di pancreas, da vivente a vivente. Io stesso ricevo moltissime lettereofferta di persone che dietro pagamento sarebbero disposte a donare un rene. Ma re¬ spingo simili ipotesi aberranti .. E' reale comunque, come per le donazioni di sangue dietro pagamento, la «propensione emergente» tra le popolazioni più povere a far fruttare in qualche modo ancne la donazione di organi. Il professor Girolamo Sirchia (direttore del Centro trasfusionale e di immunologia dei trapianti del Policlinico di Milano e presidente del Nord Italia Transplant) sostiene che certe notizie possono non essere vere, ma nell'essenza sono verosimili. .Perché abbiamo ormai alcuni dossier — dice — sul commercio di organi, soprattutto reni, per esempio dall'India verso l'Inghilterra e gli Stati Uniti. Sono apparse inserzioni esplicite su certi giornali che danno origine a vere e proprie contrattazioni. Questo tipo di offerte scaturisce dall'ansia del malato (oppure dei suoi familiari) che pur di risolvere un grave problema di salute a volte sarebbe disposto a qualsiasi baratto. Ricordo che un giorno è venuto nel mio studio a Milano un agricoltore meridionale, con sotto il braccio un mucchietto di banconote avvolte in carta di giornale. Voleva che gli procurassi un rene il più presto possibile. Mi mostrava quel pacco di denaro, offrendomelo se avessi potuto accontentarlo.. Ma in Italia, per fortuna, non sono possibili inquietanti contrattazioni, ricorda il professor Raffaello Cortesini, direttore del Servizio trapianti d'organo dell'Università di Roma. Dice: «Ci sono da noi disposizioni di legge e codici di comportamento che ammettono il trapianto di rene da vivente a vivente soltanto fra consanguinei. Si permettono anche donazioni per un trapianto di rene fra marito e moglie, ma qualsiasi altra pratica che potrebbe favorire situazioni perverse è decisamente contrastata e aborrita. Sappiamo che a Nuova Delhi e a Bombay fioriscono centri pseudochirurgici dove con venti milioni di lire si può ottenere il trapianto di un rene senza attese né prenotasioni. Ma quel "servizio" è talmente allucinante dal punto di vista tecnico, oltre che moralmente inaccettabile, da far correre r' chi pesantissimi di infezione e di insuccessi totali: Al di là di queste particola¬ ri puntualizzazioni, il convegno veneziano nella sua prima giornata ha fornito un quadro internazionale sulla situazione dei trapianti legittimi. Tra le comunicazioni più interessanti vi è quella del professor Paul Kaye. cardiochirurgo dell'Università di Minneapolis, che ha raccolto una casistica relativa a circa tremila trapianti di cuore avvenuti nel mondo dalla fine del 1981. Ebbene, il 90 per cento delle persone che hanno ricevuto un cuore nuovo sono sopravvissute per dodici mesi; mentre il 70 per cento è ancora in buona salute dopo cinque anni. Ormai, anche il trapianto di fegato, ha sostenuto il professor Starzl. ha questa favorevole condizione di sopravvivenza. Franco Giliberto

Persone citate: Girolamo Sirchia, Paul Kaye, Raffaello Cortesini, Starzl, Thomas Starzl