I massoni tengono il cappuccio
I massoni tengono il cappuccio Rimandata d'un anno la «laicizzazione» del Grande Oriente I massoni tengono il cappuccio Lo hanno deciso a Roma i rappresentanti di 425 Logge - Dovevano essere aboliti il vincolo di segretezza e i riti - Polemiche sul rapporto con la politica DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — La massoneria promette di togliersi U cappuccio, rinunciare al giuramento di segretezza, impegnarsi a non discutere al suo interno di questioni politiche. La rivoluzione, almeno neUa forma, è pero rimandata di un anno. Doveva essere sancita Ieri sera con l'approvazione del nuovo regolamento da parte del 425 rappresentanti deUe Logge del Grande Oriente d'Italia, convenuti In una sterminata sala di un albergo romano dove, con gremblulinl rossi e verdi, a seconda del grado, si sono concessi perfino alle cineprese della Rai, anche se solò per qualche minuto. Ma •per per questioni organizzative», secondo la versione ufficiale, forse anche per contrasti, U voto è stato rimandato alla prossima riunione annuale, la cosiddetta Gran Loggia. Nella sala addobbata dalla coreografia massonica (candele nere, simboli pieni di teschi, e sullo sfondo l'occhio incorniciato dal triangolo dell'Architetto supremo, che per 1 profani sarebbe Dio) 1 •venerabili» d'Italia dovevano avviare la laicizzazione deUa liturgia. Nel codice di comportamento proposto all'assemblea, la promessa di riservatezza sostituiva il giuramento di segretezza veniva abolito 11 cappuccio neUe cerimonie di iniziazione, e il rito del massoni che sguainano le spade facendo coda al Gran Maestro in visita alla Loggia veniva consegnato agli archivi Era, sulla carta, l'occasione per offrire all'esterno un'Immagine meno «separata» dell'associazione. Dove sia stato l'intoppo che ha imposto U rinvio non è chiaro, dato che i lavori della Gran Loggia erano segreti, o «riservati», e robuste braccia schierate In due cordoni impedivano l'accesso ai curiosi. Cosi, per altri dodici mesi i massoni del Grande Oriente rispetteranno l'antico cerimoniale e, se vorranno, potranno dibattere questioni politiche: anche questo divieto, previsto nel nuovo regolamento, potrà entrare In vigore, forse, dall'88. La massonerìa, invece, non ha ritenuto di rinviare il voto sugli articoli della nuova Costituzione, forse meno interessanti per gli osservatori profani, che premevano al vertice del Grande Oriente per rispondere alla «scomunica» venuta dall'America. SI tratta del paragrafi relativi al monoteismo e al comunismo. La «Commissione sui rlnosclmenti» della massoneria americana, un anno fa, ha contestato al Grande Oriente due colpe: l'aver eliminato da quella Costituzione li concetto di Dio e l'aver ospitato un massone che aveva la tessera del pei. l'assessore di Cosenza Loizzo, poi uscito dal partito e divenuto Gran Maestro aggiunto. Corona aveva risposto precisando che in realtà U monoteismo è presente sotto altra forma nei riti del Grande Oriente, e che non potevano essere posti veti di natura politica. L'assemblea ha solidarizzato con il Gran Maestro e la Costituzione è stata ap¬ provata a stragrande maggioranza (4 1 contrari, altrettanti gli astenuti). In precedenza U Grande Oratore Enzo Paolo Tiberi aveva stilato un bilancio entusiastico del 1986, anno che »ha sancito la fine di quel lungo, travagliato, triste periodo di grande emergenza durante la quale la massoneria fu ritenuta ingiustamente il punto di convergenza di tutte le difficoltà della società civile». • L'istituzione è vitale», ha detto il Gran Segretario. Ernesto Zampieri. spiegando le cifre dell'anno passato: aumentate le iniziazioni (1086, 246 In più rispetto all'85), i depennamene (448. 39 In più) e le espulsioni (18. . sette in più).
Persone citate: Enzo Paolo Tiberi, Ernesto Zampieri, Loggia, Loizzo
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