Bankitalia: un triumvirato sanerà la Cassa di Calabria di Francesco Santini

Bankitalia: un triumvirato sanerà la Cassa di Calabria Già scelti i commissari e il comitato di sorveglianza —■ —i Bankitalia: un triumvirato sanerà la Cassa di Calabria Il professor Sabino Cassese sarà affiancato da Rosario Filastò e Domenico Viggiani DAL NOSTRO INVIATO COSENZA — Fermezza e decisioni tempestive: per la Cassa di Risparmio di Calabria e Lucania, il governatore della Banca d'Italia ha già scelto i commissari. Sono tre. A guidarli il prof. Sabino Cassese, amministrativista di gran nome, esperto della presidenza del Consiglio, vicepresidente del Consiglio superiore della pubblica amministrazione. Lo affiancano Rosario Filastò e Domenico Viggiani Per li comitato di sorveglianza ancora nomi importanti: Bernardino Libonati, Antonio Fin, Renzo Costi. Sei esperti pronti ad installarsi nel vecchio edificio in stile rinascimentale di corso Telesio, in pieno centro di Cosenza dove, da sempre, si decide, con la politica economica della Calabria e della Lucania, quali debbono essere gli uomini da spedire a Roma alla Càmera, al Senato o negli enti per presidenze che contano. C'è, in questo palazzo, un pezzo di storia democristiana della Calabria e della Lucania. Il lavoro dei sei specialisti nominati da Bankitalia è delicato e difficile. I finanziamenti ai mafiosi ai loro prestanome, rientrano in un puzzle più vasto. Non fanno gridare allo scandalo soltanto i 150 miliardi del quali la Cassa avrà bisogno In tempi brevi. E' stato domandante al prof. Sabino Cassese perché abbia accettato un incarico tanto difficile: 'Se fossi un cattolico — ha risposto — direi che ho accettato per spirito di servizio; molto più semplicemente, invece, è che si tratta di un lavoro che va fatto e si farà: Il quadro è molto ampio: è intenzione del commissari esaminare le posizioni di molte società realizzate con le Partecipazioni Statali o ad esse collegate. Infine, ciò che più conta, vanno chiariti i rapporti intercorsi nello scambio di favori, in operazioni lecite soltanto negli aspetti contabili. Certo, ci sono poi gli «sportelli della Plana»: l'agenzia di Palmi e di San Ferdinando, di Gioia Tauro, di Cittanova e di Taurlanova, nel male oscuro della 'ndrangheta di Reggio Calabria e della sua provincia malata. Ma non basta. Francesco Martore Ili comunista, è tra 1 commissari dell'antimafia colui che più ha insistito perché si andassero a rivedere i conti della Cassa. Secondo il parlamentare l'istituto di credito avrebbe addirittura finanziato sequestratori di persone e mafiosi 'Queste circostanze — ha detto Martcreili — farebbero saltare sulla sèdia poliziotti, ministri e magistrati'. Soltanto In Calabria nulla s'era mosso. L'ultima Ispezione della Banca d'Italia ha consentito di accertare che l'Istituto di credito, 6000 miliardi di depositi 3000 dipendenti ha un numero rilevante di crediti «in sofferenza»: 197 di importo superiore al 100 milioni, 227 superiori ai 50 milioni 3272 inferiori ai 50. Cinquecento, seicento miliardi, quindi con i direttori d'agenzia e i funzionari sempre pronti a rinnovare uno «scoperto» in tempo d'elezioni, di voti, di preferenze. C'è un vecchio funzionario cosentino che ricorda ancora don Flortndo Antonlozzi, il padre dell'ex ministro, direttore generale della Cassa nel suo doppiopetto grigio è dice: 'Erano quelli tempi ancora possibili: vicedirettore generale era Perugini, il padre dell'ex presidente della giunta regionale: Si era sulla fine degli Anni 60: nessuno avrebbe affidato 29 miliardi ad Ilario Di Masi per la Jonica Agrumi nessuno avrebbe concesso altri miliardi a quel tal signor Colucci coinvolto con 1 suol soci In una storia oscura di sovvenzioni Cee: 11 tutto per un'azienda inesistente, Inventata soltanto sulla carta. Gli Anni 70 sono ancora dominati da Antonlozzi. Poi si fa strada, alla conquista dell'istituto di credito, Carmelo Puja, un democristiano emergente, che riesce ad Imporre alla vicepresidenza un assistente del senatore Andreatta, Francesco Dal Monte. GU esperimenti dell'Università di Co¬ senza, l'entusiasmo per l'ateneo di Arcavacata, il protagonismo nazionale ancora indiscusso di Giacomo Mancini aprono nuovi spazi. Riccardo Mtsasi, che sino a ieri l'altro s'era battuto per 11 salvataggio «indolore», ha impiegato dieci anni per conquistare il palazzotto rinascimentale di corso Telesio. E di qui che si controlla anche 11 credito In Lucania e altre truppe si schierano. Mlsasl, 11 capo della segreteria politica di De Mita, è l'uomo che ha nominato Francesco Sapio presidente della Cassa. Sapio, nominato In funzione anti-Puja, adesso è Indignato. Roma, stavolta non lo ha protetto. Lui che per tanti anni ha obbedito forse si deciderà a parlare. Il successore di Antonlozzi-padre custodisce molti segreti Resta nell'ombra Giacomo Mancini: anche lui di Cosenza e della sua Calabria sa tutto, ma non parla. E Dal Monte? Lui che ricorda tutto è finito a fare il vicepresidente della Banca Nazionale del Lavoro: da Cosenza a Milano, proprio nel cuore delle Partecipazioni Statali. Mlsasl, da Roma, dice soltanto: •Alla Cassa, per anni, il bello e il cattivo tempo lo hanno fatto altri del mio partito e del partito socialista. Non posso adesso farmi carico io di responsabilità che non mi appartengono'. Francesco Santini