Mariti-boss per le sorelle del pentito di Francesco Santini

Manti-boss per le sorelle del pentito Perché la dissociazione di Vincenzo Buffa fa paura al club della mafia vincente Manti-boss per le sorelle del pentito Al giudice rivelati 200 nomi di persone coinvolte in delitti e traffici di eroina - Pietro Zanca, imputato al maxiprocesso, dice: «L'avranno drogato, ha raccontato cose che non esistono» DAL NOSTRO INVIATO , • PALERMO — Per proteggere il primo pentito delle «cosche vincenti» è stato scelto il supercarcere di Terni, in Umbria, lontano dal clan, dalle stanze da sempre insicure dell'Ucclardone di Palermo. Con la magistratura Vincenzo Buffa continua a parlare. Ricostruisce la geografia dei gruppi, amplia, ai giorni nostri, quella storia del crimine che Buscetta e Contorno avevano interrotto, nell'istruttoria Falcone, al 1982. Buffa parla ed è premiato. Nel carcere di massima sicurezza ha incontrato Ieri sua moglie, Caterina La Mantia. Ma ciò che più conta, ha avuto un 'Colloquio segreto», sempre nel supercarcere di Terni, con Rosa Buffa, la moglie di Carmelo Zanca, il boss di corso dei Mille, latitante da cinque anni. Un incontro, quello con la sorella, deciso all'ultimo momento: partenza da Palermo mercoledì mattina, rientro ieri, giovedì, poco prima delle 11, con il volo da Roma delle 9,50. Ecco, nel sole di Palermo, il corso dei Mille. Dopo il ponte dell'Ammiraglio, botteghe d'artigiani, carnezze- ric. officine meccaniche. Al' numero 362, vive, da sempre, la famiglia Zanca. Un edificio povero. In casa, la vecchia madre e il figlio maggiore, Pietro zanca, 56 anni. Ha avuto dal presidente Giordano che guida 11 maxiprocesso la liberta provvisoria, ma Pietro Zanca subito si giustifica: •Sono epilettico, ma è mai possibile che io faccia parte della cosiddetta mafia se sono un epilettico?». Zanca appare tranquillo. La casa, almeno apparentemente, non è presidiata dalla polizia. Non si temono, quindi, vendette .trasversali. Vincenzo Buffa ha fatto 200 nomi. Zanca continua a giustificarsi: «Sono con la coscienza pulita, sia con la mafia, sia con la giustizia: ho una pensione sociale per l'epilessia?». SI sale una prima rampa di scale. Nella grande cucina, che è divisa dalla stanza da pranzo da una larga tenda, due vecchie foto. Nella prima ci sono tutti gli Zanca, accanto alla prima «Topolino» acquistata dal padre; nella seconda, si vedono cinque ragazzini al mare, seri seri, dinanzi ad un probabile obiettivo ambulante che obbligava 11 gruppo all'immobilismo; " « onestar "sono ■•ter—' 'dice Pietro Zanca —, questo è Carmelo, che ha sposato la sorella di Vincenzo Buffa, questa à Rosa, quest'altro è Giovanni, sta accanto ad Onofrio». Giovanni ed Onofrio, ex impiegati delle esattorie, sono all'Ucclardone. Anche loro implicati d'associazione di stampo mafioso nell'istruttoria del giudice Falcone. Pietro Zanca è stato interrogato da Falcone: ne parla mal volentieri, «A suo tempo Falcone mi ha sentito per le accuse del pentito Calzetta, che poi ha fatto il pazeo. Falcone mi ha interrogato: è un uomo duro. Sembra un poliziotto, un commissario, non un giudice». DI Vincenzo Buffa, ultimo pentito di Palermo, Pietro Zanca parla con disprezzo: 'Questo — dice — ha raccontato cose che non esistono. L'avranno drogato: una puntura, e gli hanno fatto firmare dei fogli, lo Enzo Buffa l'ho frequentato sempre poco. Non avevamo occasione di contatti. Sua sorella Rosa ha sposato mio fratello Carmelo, ma Carmelo è latitante da cinque anni... e questo Enzo, se ha parlato, avrà detto delle cai lunnie». Le fotografie alle pareti, il nome di Carmelo e la madre piange. 'Ci fosse qualcosa — dice la donna — ci fosse almeno qualcosa, ma i miei figli sono sempre stati bravi, fin da piccoli...». Pietro la interrompe: «Afomnia, qualche mese, stai tranquilla, qualche mese e tutto si chiarisce». Zanca adesso domanda: «Ma che potrà mai aver detto Enzo?». Enzo potrebbe aver ricostruito la storia della mafia dall'82, dalla camera della morte in poi. Pietro è sbalordito: «Ha parlato della camera della morte?». No, Enzo Buffa non ha parlato della camera della morte dove Filippo Marchese spediva i suoi nemici, Enzo Buffa deve aver raccontato i crimini, 1 misteri di Palermo, l'ascesa e le alleanze della mafia vincente. Perché, adesso si capisce, Vincenzo Buffa è un uomo importante. Ha quattro sorelle. Se Rosa ha sposato il boss Carmelo Zanca, le altre hanno fatto matrimoni altrettanto significativi: la seconda ha sposato Ignazio Pullara, l'uomo che tradì Stefano Boutade, la terza è la moglie.di Stefano Pace e la quarta di Giovanni Lombardo. Vincenzo Buffa può ricostruire gli anni oscuri di Palermo, 1 delitti inaspettati, la storia, infine, di quattro famiglie molto potenti. La mafia vincente l'ha sempre definito uno spicciafaccende, un picciotto utilizzato da Cosa Nostra per piccoli lavori: nascondere armi a latitanti, procurare automobili, riciclare denaro sporco. C'è chi inserisce il tutto in una vicenda pre-elettorale. Si arriva addirittura a questo, perché sembra impossibile che un uomo legato ai boss della màfia vincente possa improvvisamente collaborare con la giustizia. Buffa si lascerebbe andare a nomi altisonanti, a incontri segreti, a visite notturne ai latitanti. Il pubblico ministero, Domenico Signorino, è ottimista: 'E' una maglia — dice — che si è spezzata nella' breccia dell'omertà: la mafia oggi, a Palermo, non può più provvedere, come un tempo, ai bisogni dei propri affiliati, almeno la mafia che noi processiamo. Ecco perché qualche maglia comincia a spezzarsi». Francesco Santini

Luoghi citati: Falcone, Palermo, Roma, Umbria