Una donna fatale per Brandt di Alfredo Venturi

Unadonna feriale per Brandt Bufera nella Spd per la nuova portavoce dell'ex Cancelliere Unadonna feriale per Brandt Margarita Màthiopoulos, 30 anni, è greca e non è iscritta al partito Molti chiedono che il presidente socialdemocratico si ritiri in anticipo DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — E' mal possibile che la portavoce dei socialdemocratici tedeschi non sia né socialdemocratica né tedesca? Perché no, risponde Willy Brandt: e In un partito afflitto dai recenti rovesci elettorali, visibilmente in cerca di nuovi capi e di aria nuova, scatena una tempesta di polemiche. Nell'occhio del ciclone, accanto all'impassibile ex cancelliere, è una giornalista greca di trent'anni. Margarita Màthiopoulos. E' lei che il presidente ha voluto come portavoce. D'accordo, concede Brandt, una scelta inconsueta: ma dovete sapere che quella donna è di inconsueta bravura. Naturalmente le interpretazioni maliziose si sprecano. Sempre le donne, insinua la Bild, ricordando la burrascosa vita sentimentale del vecchio Willy, le tre mogli, l'ultima sposata tre anni fa alla vigilia del settantesimo compleanno. Costei ha quarantanni e si chiama Brigitte, ma l'austera Frankfurter Allgemeine non esita a raccogliere pettegole voci di partito che la chiamano Nancy. Nancy Brandt, con riferimento all'onnipotente regina della Casa Bianca. L'insinuazione si fa più sfumata: sarebbe stata lei a imporre a Willy, e attraverso Willy al partito, l'esotica portavoce. Fatto sta che c'è chi contesta insieme la portavoce e chi l'ha proposta, e chiede a Brandt di anticipare il ritiro dalla scena politica. Come annunciò lo stesso presidente, fra applausi difficilmente interpretabili, al congresso di Norimberga lo scorso agosto, la carica scade nell'88 e lui non intende ricandidarsi. La lotta per la successione è in corso, con due aspiranti che concorrono, come vogliono le buone regole, da destra e da sinistra. Rispet¬ tivamente Hans-Jochen Vogai, il candidato cancelliere sconfitto da Kohl nell'83, e Oskar Lafontalne, primo ministro nella Saar. Secondo l'influente deputato Hans-Juergen Wlschnewski, la scelta di Margarita è un grave errore, e Brandt ne porta la responsabilità più grande. Dunque se ne deve andare. Anche perché questo, ricorda, è il suo secondo colpo di mano in pochi giorni. Il primo: d'accordo con Lafontalne, capo della sinistra, il presidente ha imposto al partito un tesoriere male accetto, Hans-Ulrich Klose. Si ricordano altri infortuni di Brandt, come quello che lo costrinse nel '74 alle dimissioni dalla Cancelleria: la presenza nel suo ufficio di una spia della Ddr, Guenter Guillaume. Naturalmente si citano anche le benemerenze di Brandt, 11 premio Nobel per la pace, il cancelliere che riconciliò la Germania con i suoi vicini orientali, cosi come Adenauer l'aveva riconciliata con la Francia. Ma un sordo brontolio attraversa il partito. Si fa notare che la giovane greca, a parte le sue doti personali, non soddisfa la condizione essen¬ ziale per il lavoro di portavoce. Che è l'approfondita conoscenza dei meccanismi del partito. Lei, come straniera, àeìl'Spd non è membro. Potrà esserlo solo dopo che avrà avuto la cittadinanza tedesca. Eletta dalla direzione di undici membri, Margarita si sente al sicuro. A chi le chiede di rinunciare alla nomina risponde che non ci pensa nemmeno. Figlia di Vassili Màthiopoulos, un giornalista greco che fu oppositore della dittatura e amico personale di Brandt, è nata a Bonn, ha studiato in Germania, in Francia e negli Stati Uniti, parla correntemente cinque lingue. Attualmente lavora alla Ibm di Stoccarda: il suo nuovo incarico di portavoce scatterà a metà maggio. A quel punto, dicono aWSpd. avrà sicuramente le carte in regola: cittadinanza e tessera. Ma bisogna vedere se la tempesta si sarà placata. E' vero che a difesa di Brandt si sono levati i suoi vice, Vogel e Rau, ma è anche vero che un notabile come Helmut Schmidt, in una valutazione che prescinde dal caso Màthiopoulos, parla di grave crisi di direzione. Alfredo Venturi