A dieta con milioni di pillole di Gigi Padovani

A dieta con milioni di pillole Cresce il timore per le possibili conseguenze sulla salute delle cure dimagranti all'amfetamina A dieta con milioni di pillole In una sola farmacia di Roma, nell'86,28 mila ricette - Da un piccolo centro del Torinese tre milioni di capsule in due anni - Domani la questione all'esame del Consiglio superiore della Sanità, dopo il divieto di DonatCattin -1 farmacisti: «Non ci impedite di lavorare» -1 dietologi: «Rischi maggiori senza controlli adeguati» ROMA — Nella sola provincia di Napoli, secondo la recente denuncia dell'Ordine del farmacisti, ci sono 40 mila persone che cercano di perdere qualche chilo usando pillole all'amfepramone, la sostanza dimagrante simile all'amfetamina che agisce sugli stimoli della fame, ora vietata da Donat-Cattin. In una sola farmacia di Roma, l'anno scorso, sono state preparate 28 mila ricette. A Volplano, piccolo centro a pochi chilometri da Torino, uno del •pionieri» di questo tipo di preparati, 11 dottor Andrea Toffanetti, dice di avere una clientela di almeno 20 mila persone e che In due anni ha fornito 3 .bilioni di capsule, -sema che nessuno accusasse disturbi», aggiunge polemico, annunciando di voler costituire una nuova associazione di farmacisti .in difesa delle attività officinali.. In realtà nessuno sa con precisione quanti italiani usino le capsule dimagranti preparate dai farmacisti In base alle ricette dei nuovi specialisti nati in questo grande affare da miliardi, ma partendo dalle cifre di cui abbiamo riferito, si può calcolare che siano centinaia di migliaia. L'Ordine dei farmacisti ricorda che un decreto emanato nel settembre '86 dal ministero della Sanità, ha autorizzato un'azienda a mettere In vendita duemila chilogrammi di am- fepramone: una quantità sufficiente a produrre un milione di pillole. E' nato un nuovo fenomeno di costume, che però potrebbe creare gravi problemi alla salute pubblica: perciò domani se ne dovrà occupare il Consiglio superiore della Sanità. La decisione è attesa, anche perché oggi essere snelli è quasi un obbligo sociale, uno stile di vita imposto da una pubblicità sempre più martellante. E se c'è una •scorciatola» chimica per aggirare le faticose diete, con pillole che danno subito risultati senza troppa fatica, non sorprende che 11 loro uso si sia tanto esteso. Una morte sospetta per pancreatite acuta, quella di Maria Luisa Scirocco, in cura da alcuni mesi presso l'Istituto umbro di dietologia, qualche giorno fa ha rimesso tutto in discussione. Nelle farmacie 1 clienti che cercano di perdere qualche chilo di troppo, per ora non potranno più ritirare le medicine prescritte dai loro medici. Ora si dovrà stabilire se le sostanze contenute in quei preparati sono o no pericolose per la salute. Il professor Giulio Poggiolini, direttore del servizio farmacologico al ministero, ha chiesto che se ne occupasse il Consiglio superiore della Sanità, convocato per domani: .Noi daremo un parere tecnico al ministro — spiega il presidente della commissione interessata al problema, il prof. Eugenio Paroli, docente di farmacologia a Roma — eia questione si presenta assai complessa. Queste ricette, sul piano amministrativo sono legittime, ma una diffusione così ampia del loro impiego, come hanno denunciato numerosi Ordini del farmacisti, potrebbe creare problemi alla salute pubblico». Ci fu già un parere negativo sul problema da parte del Consiglio, dopo le prime denunce, ma senza conseguenze pratiche. Tra l'altro sono in ballo anche accordi Internazionali che l'Italia deve rispettare, se si vuole modificare il grado di pericolosità di que¬ ste sostanze nelle tabelle delle sostanze stupefacenti, con conseguenze non solo per 1 farmacisti ma anche per le industrie. Una circolare non è più sufficiente, occorrerà forse'un decreto. •Noi chiediamo più chiarezza dal ministero — dice Giacomo Leopardi, che con quel nome illustre guida la Federazione degli Ordini dei farmacisti — e che ci venga indicato se l'amfepramone può o non può essere usato in terapie dimagranti, ma con regole che valgano per tutti. Non si può impedire al farmacista di creare i dosaggi specifici, quelle-"preparazioni magistrali", cioè personali, che sono il fondamento del nostro lavoro e in tutta Europa tornano ad essere utilizzate dalla medicina*. Oltretutto 11 farmacista. In base al Testo unico delle leggi sanitarie (del '34 con regolamento del '38), è obbligato a fornire quanto prescritto da una regolare ricetta medica: deve registrare sé contiene sostanze stupefacenti, ma non può rifiutarla al pa¬ ziente. Aggiunge un esperto, 11 prof. Pietro Sancin, docente alla Facoltà di Farmacia di Torino in legislazione farmaceutica: .Una recente sentenza del Consiglio di Stato, chiamato in causa da una vertenza tra la Farmindustria e lo Stato, attribuisce la responsabilità di una preparazione galenica al medico che l'ha prescritta, se in fase di realizzazione si sono rispettate le regole professionali.. I farmacisti, bloccati dalla circolare, rilanciano la responsabilità alla scienza medica. E adesso, dopo il divieto di preparare gli anfetaminosimlli «fatti in casa», pare si stia diffondendo la vendita di quelle medicine che contengono le stesse sostanze in percentuali molto più alte. In ognuna delle pastiglie sotto accusa si arriva a circa 20 milligrammi di anoressante, cioè di questo farmaco che agisce sul cervello e toglie l'appetito, mentre alcuni prodotti americani in commercio (dietro prescrizione medica) ne contengo¬ no fino a 75 milligrammi. Il rischio, secondo alcuni esperti, verrebbe però dalla associazione, nelle capsule artigianali, di sostanze con effetti opposti, per compensare gli scompensi collaterali: insieme al dietilproplone, una amina simpatico-mimetica, 11 cocktail si completa In genere con ansiolitici, per attenuare l'effetto stimolante del derivato dall'anfetamina, e con ipoglicemizzanti, che possono creare problemi di metabolismo. .Si tratta di terapie complesse — spiega Pierangelo Lo magno, esperto di farmaci e medico presso l'Usi 29, di Chlvasso — che lasciate nelle mani del singolo, sema controlli continui, possono creare problemi anche seri. Il Piemonte negli ultimi tempi è diventato un centro di diffusione di queste nuove tecniche dimagranti e in alcuni casi ci siamo trovati a ricoverare pazienti con problemi di diabete o disturbi al pancreas, insortì senza che neanche se ne accorgessero.. Uno del medici che pre¬ scrive le ricette sotto accusa, che preferisce non e. sere citato, sostiene che .l'amfepramone è in raltà assai diverso dall'amfetamtna, non ha l'effetto di elevare l'umore e viene ammesso anche dalla americana "Drag and food adminÌ3tration", in quanto ha solo la funzione di togliere l'appetito, di alutare il paziente nella sua lotta ai chili di troppo». Non è d'accordo uno del più noti esperti in questo campo, 11 prof. Franzo Balzola, che dirige il servizio dietetico delle Molinette di Torino: .L'obesità è una malattia, della quale però non si conoscono a fondo le cause. Una terapia non è stata ancora trovata e Indicare in un farmaco quella adatta per tutti è come pretendere di aver trovato una medicina per curare il cancro.. I consigli che Balzola dà a chi vuole dimagrire sono altri: .comportamenti fisici e alimentari, in primo luogo.. E' la vecchia cura d'un tempo: mangiare meno e muoversi di più. .Certo che anche noi usiamo qualche volta i farmaci — conclude 11 dietologo —, comprese le anfetamine. Ma si deve decidere caso per caso, soprattutto stabilire se è più pericolosa la malattia o la terapia. Un calcolo che in coscienza ogni medico fa anche quando deve decidere una operazione alla colectsti.. Gigi Padovani

Persone citate: Andrea Toffanetti, Donat-cattin, Eugenio Paroli, Franzo Balzola, Giacomo Leopardi, Giulio Poggiolini, Maria Luisa Scirocco, Pietro Sancin