Un impero da 1600 miliardi

Un impero da 1600miliardi Un impero da 1600miliardi per le prossime cariche, che: dovevano già essere rinnovate l'ottobre scorso. L'ipotesi di una dura lotta pre-elettorale è accettabile. Ogni delibera del consiglio d'amministrazione o del più ristretto comitato esecutivo sottintende, volendo, un Interesse privato. Se D'Alessio, è solo un esemplo questo, decide di aumentare II premio di una grande corsa e poi si scopre, che vi Iscrive tre dei suol cavalli, ha manovrato per se stesso (anche se iscrivere non vuol dire vincere)? Cento altri casi si potrebbero fare, è una strada pericolosa. L'impressione e Che D'Alessio, soprattutto, attiri 'attenzioni, per il suo lavoro extra Ippica. «Del resto basta guardare alla composizione dei comitati, esecutivi .— fa notare Guido Melzi d'Erti, amminlstratore delegato della Società torinese corse cavalli, dirigente nella precedente legislatura Unire — per capire come 11 controllo reciproco fra 1 componenti è dato dalla stessa differenziazione degli interessi di persone che si battono ognuna per la loro categoria». L'esecutivo attuale comprende ti presidente Picchi, D'Alessio che rappresenta i proprietari di galoppo, Jervolino capofila di quelli del trotto, Fabbri e Zanocchto — trotto e galoppo — per gli allevatori, oltre a quattro funzionari dei ministeri Agricoltura e Finanze. Insomma, l'Unire non sembra abbandonata al capricci, ed aglt eventuali Interessi di presidenti e vicepresidenti. _ Bruno Perncca Milleseicento miliardi di lire si scommettono (ufficialmente, escluso l'ammontare Invalutabile del «gioco» clandestino, padre del totonero) ogni anno in Italia sulle quasi 15 mila corse, fra galoppo e trotto. Poco meno di quanto lo ««portico» dedica al Totocalcio. Considerate le cifre ridistribuite ai vincitori, t pesi fiscali, le spese organizzative Immediate, circa 250-300 di questi miliardi calino all'Unione nazionale Incremento razze equine, l'ente che dirige tutta l'attività Ippica. E che distribuisce 130 miliardi di premi suddivisi fra le 15 mila corse, una ottantina di miliardi alle società (le quali gestiscono gli Ippodromi), una decina in provvidenze per l'allevamento, è che ha ovviamente altre rivoli di spese, comprese quelle del personale. ' Questo enorme business — le cifre prendono spunto da quelle ufficiali del 1985 — è adesso sotto ti controllo della Guardia di Finanza. La prima visita nella sede dell'ente in via Catania 14, a Roma, è avvenuta II 26 febbraio. Da allora, t finanzieri ci vanno quotidianamente con orarlo d'ufficio. Parallelamente, sono partite le comunicazioni giudiziarie che hanno messo sull'avviso il presidente dell'Unire, Raffaello Picchi, ed ti vicepresidente Carlo D'Alessio, questi l'uomo più In vista dell'ippica italiana, un .605.9.. / suoi purosangue .(scuderia eieffedi) corrono sulle nostre piste ed In molti Ippodromi europei, soprattutto inglesi. Chi lo conosce lo descrive come un uomo crudo, chi ha da fare con lui lo considera scomodo. Il carattere, almeno In apparenza, lo ha alutato nel momento della morte del figlio Francesco — l'unico maschio — ucciso a Milano dalla modella americana Terry Broome. Miliardi, cavalli, personaggi che sono In vista anche per le loro attività personali extra ippica (Raffaello Picchi è titolare della Maremmana Petroli, Carlo D'Alessio In questi giorni è In Braille dove si occupa dei patrimoni della Parodi): ci ci-'x>' gli ingredienti per costruire attorno alle •Indagini della Guardia di Finanza un romanzo. Uno dei magistrati che segue l'inchiesta, Landi, si è già occupato del fondi neri del Mundio! spagnolo. TI mondo dell'Ippica, già normalmente turbato da polemiche fra le varie categorie (proprietari, allevatori, fantini e drtvers, artieri) che fatalmente sfociano tutte nell'Unire stessa, segue con attenzione, più che con vera emozione, le vicende di questi giorni. Piero Golisano, direttore generale dell'ente, vede nelle stesse soprattutto un attacco personale a D'Alessio. Di' ugual parere sono molti personaggi dell'ambiente. Lettere anonime sarebbero Il punto dt partenza dell'indagine della G.d_F. Le accuse principali sono di irregolarità nella concessione di licenze alle agenzie Ippiche (dove si scommette), In qualche voce di bilancio, In alcune delibere del Consiglio di amministrazione. Sullo sfondo può esserci, molto meno misteriosamente, una lotta

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