Una severa Via Crucis «firmata» daLiszt

Una severa Via Crucis «firmata» daLiszt Una severa Via Crucis «firmata» daLiszt TORINO — Alzi la mano chi, entrando l'altra sera nella chiesa di San Domenico sema sapere il programma del concerto ivi presentato dalla Stefano Tempia, avrebbe indovinato che gli austerissimi cori accompagnati da un solo pianoforte, pallido e solitàrio, portassero la firma di Franz Lisst. Si trattava infatti della Via Crucis composta durante quattro anni di intenso lavoro a partire dal 1874: quattordici .stazioni- corali in cui Lisst rinuncia a quei caratteri che siamo abituati a riconoscergli come assolutamente personali per imboccare la strada dell'ascetismo. Nessun effetto, nessun virtuosismo di scrittura pianistica o corale, ma unlntonasione severa del testo sacro in cori scabri e per lo più accordali. L'esecuzione proposta dalla Stefano Tempia è stata di notevole qualità: il coro diretto da Ettore Moscatelli ha cantato a dovere, con morbidezza e precisione, mentre la parte pianistica svolta da Roberto Cognasso l'accompagnava con intensa ptu tecipaeione. Due voci recitanti (Mario Brasa e Vittoria Lotterò) hanno accompagnato, con il racconto della salita al Calvario. L'esecuzione, inoltre, è stata arricchita da alcune eleganti ma sobrie parti mimate che, sotto la regia di Scaglione, hanno impegnato Cavallaro, la Capriolo, la Tornasi, la Tiziana. Un plauso meritato a Ettore Moscatelli, maestro del coro. p. gal.

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