Bioetica: le regole della Chiesa

Bioetica: le regole della Chiesa Il Papa esorta alla resistenza passiva contro l'ingegneria genetica Bioetica: le regole della Chiesa Molti teologi sono perplessi sul documento presentato ieri - L'arcivescovo Jullien: «Si rischia di provocare altre sofferenze alle coppie sterili» Quando l'uomo gioca a «essere Dio» ROMA — Il vocabolario italiano Devoto-Oli non registra la parola «bioetica» e nella più grande libreria della capitale i commessi non sanno bene su quale scaffale faccia mostra di sé il Corso di bioetica di monsignor Sgreccia; ma oggi tutti i quotidiani usano questo termine misterioso, cui il Vaticano ha dedicato un importante documento. La bioetica, scrive monsignor Sgreccia, titolare della prima cattedra italiana in materia alla Cattolica di Roma, vuol rispondere alla domanda «/ino a che punto può lecitamente spingersi ed affermarsi il dominio dell'uomo sull'uomo in campo medico-biologico?: La definizione spiega dunque che di bioetica ci occuperemo tutte le volte che discutiamo di aborto, controllo delle nascite, eutanasia (un paziente inguaribile che sceglie di morire), manipolazione di cellule é del loro codice genetico. Dna, in laboratorio, e naturalmente di fecondazione artificiale, al centro del documento vaticano. Monsignor Sgreccia è il primo ad ammettere che «non si è ancora d'accordo sulla definizione dei confini di questa nuova disciplina*, se debba cioè essere solo dedicata ai problemi delle ricerche che alterano il codice genetico o anche agli antichi nodi della medicina, cui già facevano riferimento Platone, Aristotele e Ippocrate con il suo giuramento. In realtà il .bioetico» come studioso «unico» non esiste. Lucidissimo a 75 anni, il teologo redentorlsta Bernard Haring, già docente a Washington, è 11 decano degli stùdi di scienza e morale: «Per .spigare ai lettori^ cftfftiqi la .bioetica, — dice .Haring, Vecchio Continente. Tutta'' questa burocrazia non ha però impedito allo scienziato Martin Cline dell'Università di Los Angeles di usare delle'1 donne affette da talassemia ' come cavie, in Israele e in Italia. Cline manipolava 1" geni delle donne, senza otte-' ' nere alcun miglioramento. Casi come il suo non,,, preoccupano solo la Chiesa.... Soci fondatori della bioetica, sono anche gli scienziati che .. nel 1975 si sono riuniti a Asl-. 10 mar, negli Usa, per discu- ' te re se l'uomo potesse -piocare a essere Dio*. Lo scopritore del Dna, Jim Watson, e' 11 dottor Paul Berg stilarono una lettera, diventata celebre, chiedendo la •moratoria; l'autocontrollo di tutti' gli esperimenti di ingegnerìa genetica. Da allora il problema è passato dai laboratori alle, mani delle autorità statali e. religiose, al punto che il premio Nobel Watson ha ritira- . to l'adesione all'iniziativa di Berg, dichiarando che la bioetica corre il rìschio di limitare gravemente la libera ricerca scientifica. Lo scontro s'è fatto aspro. Chi deciderà come comportarsi con un moribondo tenuto in vita con le macchine? E' lecito curare «geneticamente» un feto ancora nel grembo materno? Il venerabile docente emerito dell'Accademia Alfonsiana, padre Haring, è profetico: «Bioetica è parlare di scienza, bioetica è parlare di guerra e di pace, guarire Invita pubblica, guarire il si-stema ecologico*. La bioetica è insomma una scienza del" nome difficile che ci riguarda tutti perché è, in parole' povere, dottrina della vita e dellamorte. ■ "■ «w» ! Gìannì'Kiotia'5" 1 ■''■'• ■"- rt"Jl '"" 1983, a Lovanio, il «Centre des études bloéthlques», con il contributo delle facoltà di teologia, medicina, filosofia e diritto, tutte le materie che partecipano alla fondazione bioetica. E' l'università Cattolica di Roma, due anni fa, ad affidare il primo «Centro di bioetica» a monsignor Sgreccia. il problema di chi e come deve controllare la moralità del progresso scientifico non è solo culturale. Negli Stati Uniti funziona una commissione presidenziale per «: problemi etici nelle ricerche biomediche*, controllata da oltre tremila organismi civili che vigilano sulla possibile creazione di Frankenstein in laboratorio. Il Consiglio d'Europa corre ai ripari nel 1983 chiamando i s ' oi esperti a importare la bioetica nel autore di gran parte dell'enciclica Gaudium et spes — si deve chiarire che essa è frutto di un incontro interdisciplinare, nel dialogo, svolto con pazienza e impegno, tra studiosi di materie differenti, docenti di etica e scienziati. La scienza non può essere la sola madre del mondo nuovo, ma deve entrare in contatto con la morale: Le tesi di padre Haring (•sono tedesco e le ho maturate in guerra, quando ero nel servizio sanitario sul fronte russo* racconta) sono presentate nel suo monumentale Medicina e manipolazione delle Edizioni Paoline. Il padre domenicano Francesco Compagnone, docente a Roma e Friburgo, descrive cosi il metodo di lavoro dei bioetici: «La {noetica riflette sui problemi mo¬ rali che nascono dalla corporeità. Io sono un docente di morale e tengo sul tavolo un trattato di embriologia e uno di genetica umana. Ho un problema? Chiamo Angelo Serra, docente di genetica e gesuita di Civiltà cattolica». E' l'esplosione del controllo delle nascite e dell'ingegnerìa genetica, nel dopoguerra, a •imporre il termine bioetica» dice padre Compagnone. I pionieri nascono nel mondo anglosassone. Nel 1971 il dottor André Hellegers fonda a Washington r.istituto Kennedy per lo studio della riproduzione umana e della bioetica» che pubblica i quattro volumi deìVEncyclopedia of Bioethics. Oggi negli Usa le cattedre di bioetica sono 117 su 126 università. In Europa si inaugura nel