Missili, intesa Usa-Europa
Missili, intesa Usa-Europa Concordata a Washington la proposta sulle verifiche del trattato Missili, intesa Usa-Europa Cento tecnici sovietici dovrebbero stazionare in territorio Nato, altrettanti americani in Urss - Ma Mosca fa nuove avances: nel negoziato sui «vettori corti» va incluso il deterrent franco-britannico DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — Gli Usa e le cinque nazioni europee che ospitano le armi di teatro hanno raggiunto Ieri un'intesa di principio sul sistema di verifiche del trattato In discussione con l'Urss, verifiche che prevedono tra l'altro lo stazionamento di un centinaio di tecnici americani in territorio sovietico, e di un centinaio di tecnici sovietici nei territori della Nato. Ma un ostacolo Improvvise si è profilato all'orizzonte: la possibilità che, una volta concluso il trattato sulle armi di teatro, l'Urss condizioni lo smantellamento delle armi tattiche a quello di una parte del deterrent autonomo inglese e francese. Ne ha "accennato a Parigi, nel giorni scorsi, il negoziatore sovietico Vorontsov; lo ha confermato a Washington l'americano Kampelman. A un importante passo avanti nei negoziati In corso tra le superpotenze sui missili a mediò raggio ha fatto cosi riscontro un passo Indietro sul problema dei missili a corta gittata, che resterà aperto dopo l'eventuale conclusione del trattato. In questo secondo settore, che comprende missili con un raggio dai 500 al 1000 chilometri, l'Urss dispone di circa 150 vettori, l'America non ne ha. Washington ha chiesto che l'Urss li riduca a 130 e ha rivendicato il diritto di installarne altrettanti, qualora non se ne stabilisse la rimozione in un secondo trattato. Venerdì scorso, visitando Parigi, Vorontsov aveva dichiarato che i negoziati sulle armi tattiche sarebbero una buona occasione per «discutere finalmen¬ fiche. SI sa che una commissione mista conterebbe dapprima 1 missili da smantellare; 1 tecnici sorvevaerebbero poi le fabbriche, 1 depositi e 1 poligoni di tiro: «il nostro obiettivo è accertarci che le armi vengano distrutte». Nell'Intervista, Kampelman ha sostenuto che sarebbe possibile esercitare slmili controlli senza violare il segreto delle armi strategiche, ossia del missili intercontinentali. Ha posto invece in rilievo che l'adozione delle verifiche segnerebbe una svolta storica. «Ci auguriamo che l'Urss accetti il sistema» ha concluso, facendo capire che gli Usa non si opporrebbero a qualche modifica. Tra le osservazioni'principali del negoziatore a Ginevra, una ha colpito i mass media americani: che Gorbaciov «é pentito» di aver respinto l'anno scorso l'offerta di Reagan di un vertice a Washington e che è ansioso di tenerlo quest'anno. Su questa premessa, Kampelman ha basato 11 suo ottimismo, cercando di minimizzare la manovra sovietica che si sta profilando sulle armi tattiche. Sei ex ministri della Difesa tuttavia, democratici e repubblicani, dal kennedlano McNamara a James Schlesinger, hanno rivolto un appello all'attuale capo del Pentagono Welnberger perché non sia l'America a frapporre ostacoli al disarmo: essi lo hanno esortato a non cambiare l'intepretazlone restrittiva del trattato Abm contro 1 sistemi antimissilistici per poter dispiegare in anticipo una parte dello scudo spaziale. Ennio C aretto te' anche degli arsenali dell'Inghilterra e della Francia. In una conferenza stampa alla tv, Kampelman ha detto che una mossa del genere dell'Urss *è possibilissima: .E' ovvio Che i sovietici vogliano ridurre il deterrent inglese e francese» ha commentato. 'Ma noi abbiamo messo in chiaro che non siamo autorizzati a negoziare a nome dell'Inghilterra e della Francia. Si tratterebbe di negoziati che non ci riguarderebbero direttamente». Pur evitando di pronunciarsi su questo «linkage», che aprirebbe una nuova crisi nei negoziati sul disarmo e altererebbe l'equilibrio delle forze In Europa, Kampelman ha aggiunto che la questione delle armi tattiche non può essere disgiunta da quelle delle armi convenzionali e delle armi chimiche. All'inizio, l'Urss aveva operato il «linkage» con le armi di teatro: L'Intesa di principio sulle verifiche tra gli Stati Uniti e le cinque nazioni europee che ospitano i missili a medio raggio, i Pershing e 1 Cruise, è maturata nella seconda e ultima giornata della riunione a Washington degli esperti dei ministeri degli Esteri, presieduta dall'ambasciatore ameri¬ cano Holmes, e a cui l'Italia è* stata rappresentata da Fabio Migliorini. La proposta che i due blocchi si scambino un centinaio di osservatori permanenti è partita dagli stati Uniti: sembra che solo la Germania abbia avanzato riserve, notando che in gruppi cosi numerosi potrebbero facilmente nasconderei spie.- Il portavoce del Dipartimento di Stato Redman ha comunque dichiarato che •presto il piano alleato sarà messo sul tavolo a Ginevra». 8 la Kampelman sia Redman hanno rifiutato di precisare come si articolerebbe In pratica 11 sistema di veri- BASTA CON IL PLUTONIO Washington. Un gruppo di attivisti di «Greenpeace», indossate tute antiradiazioni e maschere antigas, indirizza una protesta al Congresso per bloccare la produzione di plutonio
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