Tasse e bustarelle

^asse e bustarelle Processo a finanzieri e funzionari corrotti ^asse e bustarelle Diciotto gli imputati che a Chivasso avrebbero chiuso un [Occhio con i negozianti desiderosi di evitare controlli fiscali . IVASSO — E' incomlnI ièri mattino, Tri quinta H&lone, ma è subito slittato fl&ggi, il processo contro 1 Hmmerclalistl, i finanzieri e funzionari delle Imposte di àvasso finiti due anni fa 1 galera per concussione e brruzione. Diciotto le perone alla sbarra, accusate di aver ricevuto o doto bustoelle per ottenere uno scon> sulle tosse da pagare o acertamentl tributari «ammorbiditi». Tra gli imputati, il comandante della Brigata della finanza, Elviro Manzini, 11 maresciallo Pietro Rossi, 1 sottufficiali e appuntati (sempre della Fiamme Gialle) Giovanni Salleml, Giuseppe Calieri, Aurelio Scorrono, Pietro Cordo, Luigi Ruggieri, Antonio Blonc e Mario Vittorelli. Con 'oro sono sotto accusa i funzionari delle Imposte dirette di Chivasso, Michele Scimenes e Antonio Pascià,' il funzionario dell'Ufficio Iva, Giuseppe Palazzo e 1 commercialisti Vincenzo Mottola e Ugo Boretto. A mettere nel guai gli imputati (quasi tutti confessi) fu una denuncia presentata da un negoziante. Il meccanismo escogitato era piuttosto semplice: il commerciante veniva invitato a presentare 1 propri registri per un controllo. A questo punto entrava in scena un commercialista (pare consigliato ,d»gjli^|6jssj, finanzieri) che •s^ggenw' al'negoziante di versare una somma per «ammorbidire» i controlli fiscali o evitarli del tutto. La storia è durata fino all'ottobre dell'83: nelle tasche degli imputati sono finite tangenti per decine di milioni. C'è chi ha regalato solo 200 mila lire, o un elettrodomestico (in un coso anche una radio-sveglia) ma anche chi ha dato 20 milioni per evitare accertamenti fiscali seri.

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