Specchio dei tempi

Specchio dei tempi Specchio dei tempi Fine di un mito per lo studente di Medicina - E se nel vino si mettesse soltanto l'uva? - Troppe vacanze pagate ai bidelli - Quel vigile, per molti, è un simbolò - Guerre sociali, c'è un volontario Un lettore ci scrive da Asti: •Avevo appena ripreso a consumare vino dopo lo scandalo del metanolo quando, sfogliando la Gazzetta Ufficiale, ho letto il Decreto Legge del 29/12/ '86 che stabilisce quali "componenti" deve contenere il vino. Ed ho smesso definitivamente di bere vini. •Mio nonno, mio padre e tutti i contadini del paese da sempre hanno fatto il vino con l'uva e non si sono mai preoccupati del suoi componenti perché a quelli ha sempre solo pensato mamma natura. Perché la Legge non stabilisce semplicemente che il vino "deve essere fatto d'uva"? •E come faranno i contadini onesti a controllare che nel loro vino d'uva ci siano le dosi giuste di quei componenti?: Domenico Gallesio Un lettore ci scrive: •Scuole elementari di Stato: giorni di vacanza carnevalesca. Le amministrazioni scolastiche e le ■ segreterie funzionano mentre i bidelli fanno i turni! e che turni/ In una scuola della città su 14 bidelli o, più precisamente, operatori scolastici!, ce ne sono soltanto due presenti a turnol E questi due signori non svolgono neppure le loro specifiche mansioni di pulizia locali/ Non sono forse pagati con denaro pubblico anche in questi giorni? •E cosi si verifica anche nei periodi di interruzione scolastica estiva, natalizia e pasquale! Perché il Comune di Torino non impegna questo personale in modo pili idoneo? Come mai questi signori bidelli riscuotono lo stipendio senza offrire in cambio alcun servizio?'. Elbio Tughe Un lettore ci selve: •Leggendo l'articolo su laz¬ zi e insula per il vigile freak ho avuto un sussulto: non slamo forse in quel Comune di Torino che giustamente può vantarsi di avere tra i suoi cittadini onorari personaggi del calibro di N. Mandela, D. Tutu, A. Sacharov, I. Nudel, simboli del disprezzo per i diritti umani perpetrato da governi che hanno legalizzato la discriminazione in base al colore della pelle, alle convinzioni politiche e religiose, alle proprie origini etniche? •Il richiamo può. sembrare esagerato, ma io credo che il grado di civiltà e tolleranza della comunità, torinese non si misuri solamente con i pur sacrosanti gesti di grande rilevanza umana e politica. Si misura anche e soprattutto con gli atteggiamenti verso le persone meno conosciute, verso tutti coloro che rivendicano il diritto a esprimere il più liberamente possibile la propria identità, anche se questa può apparire diversa dalla cosiddetta normalità: Vittorio Agitano Un lettore ci scrive: 'Come obiettore di coscienza mi sento in dovere di risollevare il problema delle precettazioni d'autorità attualmente sotto II vaglio di qualche burocrate, grazie alla Circolare Ministeriale del 20 Dicembre 1986. •Purtroppo sono ormai noti i tempi del ministero nel riconoscimento della domanda e credo sia inutile chiedermi quanto trascorrerà per la rlassegnazione. Queste continue pugnalate alla nostra coscienza sono del tutto inarbitrarie: permetteteci almeno di combattere ad "armi" parli Sappiamo di rappresentare un grosso incomodo ma l tempi sono cambiati e, io vogliate o no, vogliamo riconosciuti i nostri diritti. Ci sono guerre sociali da affrontare quotidianamente mai ahimé, ancora molti sono i ciechi. •Scusate, ma io non' me la sento di passare altri 17 mesi dietro uno sportello anagrafico a compilare moduli di cessazione di fabbricati o altro: ho paura di diventare apatico e "cieco"'. Massimiliano Scaramozzlno ■ llliailllllllllltllllllllllllllllllllllllllMItlllllllllUn lettore ci scrive da Revlgllasco: • Studiare medicina, solo medicina, sempre medicina: forse sono stato un ingenuo sfegatato. Forse il medico che volevo diventare non è mai esistito. Il medico che dedica la sua vita e la sua persona al mestiere, il medico che ha una missione grande: curare il Paziente. 'invece, noi No, la realtà è del tutto diversa: il "medico" che io vedo nelle corsie è un politicante, un lottizzato, ma soprattutto, io, studente in Medicina, non lo vedo al servigio del Paziente ma piuttosto al servigio solo di se stesso e delle raccomandazioni. •Forse ogni mestiere ha i suoi compromessi, ma io pensavo, forse con testardaggine ingenua, che quello del medico non fosse soggetto alle stesse leggi mondane e materialistiche che perfondono ed incrinano le fondamenta stesse dell'odierna società. •Peccato, perché io nel medico Puro ci ho creduto. Ora che ho 22 anni vedo la realtà e sono molto triste perché la mia "illusione", il mio "sogno" è crollato come crolla un castello di carte. Volevo studiare e diventare un bravo medico, uno che cura i Partenti e invece no». Francesco De Santis

Persone citate: Domenico Gallesio, Francesco De Santis, Massimiliano Scaramozzlno, Nudel, Sacharov, Tutu

Luoghi citati: Asti, Comune Di Torino