Quando nacque la Fiat

Quando nacque la Fiat Pubblicati i verbali dei primi 15 anni della società Quando nacque la Fiat Tra il 1899 e il 1915 la società fu una presenza decisiva per l'ingresso dell'Italia tra i Paesi industriali - Innovazione e razionalizzazione del processo produttivo TORINO — I primi quindici anni del secolo furono quelli In cui si gioco la partita che consenti all'Italia di entrare nel gruppo del Paesi industriali, e la nascita della Fiat, con le trasformazioni che questa provoco all'interno della cultura oltre che nella struttura produttiva e finanziaria italiana, fu un elemento decisivo per questo. Più precisamente gli anni sono quelli dal 1899 al 1915. 1 primi della vita del gruppo, dal 2 luglio 1899, quando l'atto costituivo della Fabbrica Italiana Automobili Torino fu firmato davanti al dott. Torretta Ernesto «notaio patrimoniale della Re al Casa., allo scoppio della guerra. Oggi quegli anni sono •leggibili» In due volumi pubblicati da Franco Angeli, e curati da Valerio Castronovo, contenenti i verbali dei consigli di amministrazione della Fiat nei suol primi 15 anni. I due volumi, presentati ieri nell'aula magna della facoltà di economia e commercio, presente Giovanni Agnelli, sono, come ha detto Cesare Annibaldi, direttore delle relazioni esterne Fiat, 11 primo frutto del progetto di archivio storico in cui la Fiat si è impegnata oltre due anni fa e che prevede il recupero di tutto il materiale documentaristico relativo alle vicende della sodetà (compreso quello cinematografico e fotografico) con lo scopo di 1 all'intera industria nazionale. Tra le industrie automo- metterlo a disposizione degli studiosi. «La migliore conoscenza della nostra storia aziendale può apportare qualche contributo anche alla comprensione di molti aspetti della stessa storia industriale del Paese» ha scritto Giovanni Agnelli nella prefazione. L'auto compie cent'anni proprio nel 1987; l'introduzione del motore a scoppio, afferma Castronovo, che ha commentato i due volumi Insieme con l'architetto Roberto Gabettl, all'economista Sergio Ricossa e al rettore del Politecnico, Lelio stragiotti, •unitamente all'elettrificazione e allo sfruttamento su piti vasta scala del petrolio contribuì a una nuova ondata di sviluppo ciclico» e provocò di riflesso la nascita di numerose imprese di macchine utensili, l'estensione e 11 miglioramento della rete stradale, la diffusione di officine. Fu importantissima in questa fase l'innovazione tecnologica che, nota ancora l'avvocato Agnelli, si ancorava al patrimonio tecnico professionale di Torino; fu importantissima anche «fa grande volontà di costruire qualcosa di nuovo, di inserirsi a pieno titolo in un ampio movimento di modernizzazione che allora cominciava a lambire l'Italia: In questo Giovanni Agnelli (e in genere 1 pionieri dell'automobile) si distingueva dagli Industriali di altri settori tradizionali, dal tessile alla siderurgia, per un nuovo gusto della sfida, accomunato In ciò ai Donegani o agli Olivetti, agli industriali cioè che in quegli stessi anni si avventuravano nei settori nuovi della chimica e della meccanica di precisione. Ma, secondo Castronovo, fu altrettanto Importante che fin dalla sua nasrtta la Fiat puntasse soprattutto sulla razionalizzazione del processo produttivo Individuando in questo l'elemento bilistiche, ha sottolineato Ricossa, »vi fu un altissimo tasso di mortalità»; ma proprio questo puntare alla razionalizzazione del processo produttivo costituì forse la differenza rispetto alle decine di aziende che sorsero e sparirono in quegli anni pionieristici, vittorio Ravizza

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