Chrysler compra la Jeep di Ennio Caretto
Chrysler compra la Jeep La Renault cederà a Jacocca il 46% dell'American Motors Chrysler compra la Jeep Firmata una lettera d'intenti - L'annuncio a Parigi e Detroit - L'accordo segna il declino della produzione europea negli Stati Uniti - Avanzano i giganti giapponesi DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — La Chrysler acquista la American Motors. Ieri ha firmato una lettera di intenti o protocollo con la Renault, la principale azionaria, e se non sorgeranno ostacoli stipulerà 11 contratto vero e proprio alla line del mese o all'inizio di aprile. L'annuncio é. stato dato simultaneamente a Parigi e a Detroit. Il presidente della Chrysler, l'italo-americano Lee Iacocca, ha dichiarato che 'l'accordo di principio, è ottimo, ma resta parecchio lavoro da fare per completarlo: In base al protocollo, la Chrysler acquisterà tutte le azioni della Renault, il 46 per cento del totale, più ogni altra disponibile, e continuerà a importare 1 modelli di maggior successo della casa francese. Il duplice annuncio ha scosso il mondo automobilistico americano. Da un lato, esso conclude 11 periodo delle grandi concentrazioni Usa, dall'altro segna l'inarrestabile, declino della produzione europea negli Stati Uniti, e l'irresistibile ascesa di quella giapponese. Fino a due o tre anni fa, la fabbricazione in loco delle auto straniere era rappresentata dalla Volkswagen e dalla Renault: adesso lo e dalla Honda, che figura già quale quarta produttrice in America, e dalla Nissan e dalla Toyota. E' un drastico cambiamento di pa¬ norama, che testimonia della sfida lanciata all'Europa dalla superpotenza e dal Giappone. Lee Iacocca ha elencato 1 motivi del matrimonio Chrysler-Amerlcan Motors. •Ci fanno gola la jeep, che è la vettura più nota del mondo, la rete di distribuzione, i nuovi stabilimenti, il fascino francese dei modelli della Renault., min sette anni» ha proseguito Iacocca, che è considerato il miglior manager degU Stati Uniti .abbiamo ristrutturato la Chrysler, salvandola dalla bancarotta. Se vogliamo che prosperi, dobbiamo rafforzarla. Con questa mossa, allargheremo la nostra fetta di mercato Usa, e getteremo le basi per una collaborazione con la Renault in campo internazionale. Non potevamo lasciarci scappare un'occasione del genere: Da Parigi, Raymond Levy, il suo presidente, ha affermato che 11 contratto •accelera la ristrutturazione della Renault, salvaguarda e probabilmente rilanda le espor¬ tazioni in America, e getta le basi per future joint venture! con la Chrysler: La lettera di Intenti prevede che la casa americana paghi 200 milioni di dollari, 260 miliardi di lire, in gran parte in obbligazioni, oltre a un conguaglio successivo per un massimo di 350 milioni di dollari, proporzionale al profitti della American Motors. Per il gruppo pubblico francese si tratta di un importante passo avanti verso l'alleggerimento del suo debito, con la garanzia di esportare per 3 miliardi e mezzo di dollari nel prossimo quinquennio. La American Motors, un tempo forte concorrente anche del colosso del settore, la General Motors, e del numero due, la Ford, 6 entrata In crisi negli Anni Settanta, e nell'85 ha denunciato un passivo di 125 milioni di dollari, disastroso per un'azienda di medie dimensioni. Nell'ultimo trimestre dell'anno scorso, dopo drastici tagli nel costi, ha registrato un attivo di 20 milioni di dollari, che dovrebbe estendersi anche al primo trimestre di quest'anno. Iacocca confida di ripetere con essa l'impresa della Chrysler, n manager ha appena rinnovato il proprio contratto per cinque anni, a suo parere 11 tempo necessario per risanarla Secondo 1 progetti del supermanager, inizialmente l'American Motors funzionerà come una sussidiaria, puntando soprattutto sulla Jeep e sulla Renault Medalìion, la 21, e la Première, che verrà lanciata 11 prossimo settembre. In un secondo tempo, sarà Invece assorbita dalla Chrysler. L'obiettivo di Iacocca è di salire dal 10 per cento circa del mercato da lui oggi controllato al 15 per cento, avvicinandosi alla Ford, che ne controlla circa 11 20 per cento. Iacocca intende erigere in questa maniera un bastione contro le auto di importazione, specialmente giapponesi, che si sono impossessate del 30 per cento circa del mercato. L'offensiva della Chrysler ha colto la General Motors in un momento di debolezza. L'anno scorso il gigante ha ottenuto profitti inferiori a quelli della Ford, che è notevolmente indietro rispetto a essa, e il suo presidente Smith potrebbe divenire capro espiatorio della crisi. La General Motors é in grave-ritardo' nella ristruttura. •dona . è nella Innovaglpnft tecnoRJgtèa risotto £ué altre due case americane. Smith è accusato di aver cercato di diversificare troppo l'attività del gruppo, avventurandosi nel difficile settore dell'elettronica. Nell'86,1 modelU della General Motors sono stati giudicati dagli americani meno interessanti e moderni di quelli delle sue rivali. Ennio Caretto
Persone citate: Iacocca, Jacocca, Lee Iacocca, Raymond Levy
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