Al lavoro tra le vette

Al hvwo tra le vene Parlano i sorveglianti del bacino del Lago della Rossa / 1 " ■ ■ ■ 1 Al hvwo tra le vene A 2716 metri, la casetta dei guardiani degli impianti idroelettrici è l'insediamento abitato più alto d'Italia - Il racconto di Giuseppe Castrale che ha trascorso quasi 40 anni isolato dal mondo, sepolto da montagne di neve USSEOUO — «Nei primi tempi non c'erano i cambi alle dighe. Noi addetti alla guardia stavamo lassù e basta». «Lassù- si trovano il Lago Dietro la Torre, quota 2361, ed il Lago della Rossa, 2716 metri, trasformati in bacini artificiali all'inizio degli Anni 30. 'Quando si voleva scendere a valle per riposo si chiedeva permesso e le giornate non erano pagate». Giuseppe ..Righiti,, Castrale detto Gep, di Usseglio, classe 1910, è stato per' quasi quarantanni sorvegliante agli impianti idroelettrici dell'alto vallone d'Arnas. La casetta dei guardiani al Lago della Rossa, è l'insediamento umano abitato in permanenza più alto d'Italia. ■•A volte ci si fermava alle dighe per sei mesi prima di tornare giù. D'inverno con metri di neve e il pericolo di slavine si rimaneva spesso bloccati; e d'altronde si poteva chiedere sostituzione solo in cago di malattia». Gep Righin era di famiglia povera, dieci fratelli. L'industria idroelettrica portò nella valle un po' di benessere. Gep e suo fratello Toni, gente tenace, che non vedeva la montagna quale essenza di una natura ostile, scelsero quel lavoro per necessità. Ma per loro diventò poi una scelta di vita/ Gli interminabili inverni del '43 e del '44 rappresentarono i momenti più difficili per i guardiani degli sbarramenti di pietre e malta. In quei drammatici mesi il deserto bianco in cui erano confinati si animava. Partigiani e «repubblichini,,, tedeschi e maqui francesi si rincorrevano su per 1 ripidi fianchi della Val di Viù. ' L'importante era aver salva la pelle, narra Righin. Ma la guerra non recò solo inquietudine. 'Sovente ci mancava tutto». Quante cose sono cambiate da allora. Cosi come è mutato il nostro metro per misurare' le privazioni. Dna volta occorrevano sei-sette ore d'inverno, con gli scl'e le pelli di foca, per toccare l'eremitaggio del lago della Rossa. Nel '65 è stata costruita una funivia, fruibile ai soli addetti, che sale agli impianti Dietro la Torre. Oggi poi l'avvicendamento del personale avviene, in caso di necessità, per mezzo degli elicotteri. Ai laghi, le baracche in lamiera, che venivano talvolta semidistrutte dalle slavine, hanno cedu- to il posto a solide costruzioni in cemento. Soprattutto è stato introdotto il sistema dei turni. Oggi le guardianie durano in media cinque giorni. Tutto ciò ha migliorato specialmente la situazione psicologica dei custodi, attenuandone 11 senso di isolamento e di solitudine. Tuttavia la severità delle condizioni ambientali in cui essi svolgono il loro lavoro è rimasta tale. Fochi anni or sono un uomo ebbe rovinata la salute per essere stato sorpreso in pieno Inverno dalla tormenta, senza riparo, a sole poche decine di metri dalla casa dei guardiani. Ad Usseglio si ricorda la memorabile nevicata del febbraio 1972, che durò 130 ore consecutive: tutta la valle venne sepolta sotto sei metri di neve. Dopo giorni d'angoscia, trenta uomini bloccati agli impianti Dietro la Torre, operai ed addetti Enel, vennero salvati dal «grande uccello rosso». Fu la prima operazione di soccorso condotta con l'elicottero nelle Valli di Lanzo. Come sarebbe andata a finire negli Anni 30, ai tempi di Gep Righin? La montagna riserva sempre sorprese, ma quello che una volta era un mestiere oggi è solo un lavoro. «Una volta»: le Storie di Gep sono ormai Storie di una montagna che scompare. Una montagna fatta di volti, tradizioni, uomini e poesia, oltre che di rocce, terra e ghiaccio. m. fas.

Persone citate: Castrale, Fochi, Giuseppe Castrale

Luoghi citati: Italia, Lanzo, Usseglio