Aria, meno controlli di Giuliano Dolfini

Aria, meno confrolli Grido d'allarme dai responsabili dell'antinquinamento Aria, meno confrolli Manca.personale: il laboratorio comunale di via Consolata costretto a chiudere due delle 12 centraline di rilevamento - Altre tre saranno disattivate in aprile -1 tecnici: «Siamo pochi, lavoriamo in condizioni diffìcili» Mentre la qualità dell'aria va peggiorando (e stanno anche accentuandosi le piogge acide), la rete di controllo sull'inquinamento dell'atmosfera di Torino (12 punti sparsi per la città) viene drasticamente ridimensionata. Sono due, finora, le centraline di rilevamento disattivate. In aprile ne verranno staccate altre tre. Per la fine dell'anno quelle in funzione saranno ridotte a cinque. La chiusura è stata decisa dal laboratorio di Sanità pubblica di via della Consolata •perché manca il personale». E' questo un fatto emblematico, che emerge dalle pieghe della gestione dell'Usi torinese. La direttrice del laboratorio di Sanità pubblica dottoressa Franca Ricottilli e U dott. Paolo Natale, responsabile del controllo sull'inquinamento, hanno invano più volte chiesto aiuto all'allora presidente Giovanni Salerno e al capo del personale Ouldo Mas ante (entrambi arrestati per lo scandalo del laboratori di analisi privati). Ma per risposta avrebbero avuto solo vaghe promesse. Ora dai laboratori di via della Consolata è stato spedito un dossier a Comune, Regione, ministeri della Sanità e dell'Ambiente, per denunciare quanto succede. •Non è possibile lavorare — precisa 11 dott. Natale • siamo in due, più un volontario. Dobbiamo controllare tutte le centraline, poi analizzare t dati, gli elementi chimici che inquinano la città, seguire l'evoluzione del fenomeno, capire quali sono le cause, preparare le documentazioni. Se vogliono eliminare il servìzio, lo dicano chiaramente». Aggiunge il dott. Natale: • Torino ha quattro motivi per essere un laboratorio sull'inquinamento: è la città che ha più veicoli per abitante; ha un clima inadatto per smaltire le sostanze inquinanti; ha un elevato ritmo di sostituzione dei veicoli. Inoltre siamo in possesso di un notevole patrimonio di esperienza e dati». Qual è la situazione dell'aria? «Simile a quella di due anni fa — precisa il dott. Natale —, ma nelle vie di grande traffico abbiamo delle eccedenze del 20 per cento oltre i limiti massimi (esempio: strada di Caselle), con inquinanti di origine industriale». Continua: ■£' diminuita la concentrazione di anidride solforosa perché si usa più gas negli impianti di riscaldamento, ma ora è la circolazione stradale a determinare l'inquinamento. Gii interdenti per migliorare le combustioni dei carburanti non hanno avuto effetti benefici sulle emissioni di scarico». I limiti di ossido di carbonio (10 microgrammi per metro cubo) sono stati superati 37 volte in 316 giorni in via della Consolata e 91 giorni su 259 in corso Vercelli, area a rischio con eccedenze del 20-30 per cento. Anche il biossido di azoto ha valicato il limite di sicurezza di 0,2 microgrammi per metro cubo, salendo a 0,4. Addirittura anche 1G volte in un giorno. Infine l'inquinamento da pulviscolo è in leggero aumento ovunque, con punte molto elevate nell'area di piazza Stampalia, data la presenza di fonderìe. Nell'86. la rete di rilevamento ha prodotto .150 mila dati, ed è stata fatta funzionare da tre persone tra cui un agente sanitario volontario, ora esperto riparatore elettromeccanico degli impianti di controllo. «£' deprimente ammettere — concludono il dott. Natale e la dott. Riccottilli — che per le carenze dell'Usi, alla quale gli impianti di controllo appartengono, queste sentinelle della salute dovranno essere progressivamente smantellate». Giuliano Dolfini Il dott. Paolo Natale, responsabile dell'antinquinamento

Persone citate: Giovanni Salerno, Paolo Natale

Luoghi citati: Torino