Il padre ai rapitori di Marco «Chiedo un po' di umanità»

li padre airapitori di Mano «Chiedo un po'di umanità» Mentre la famiglia ribadisce l'appello per il silenzio stampa li padre airapitori di Mano «Chiedo un po'di umanità» Gianfranco Fiora ha aggiunto: «Si facciano vivi, ci facciano sapere con prove certe e concrete» « Vorrei chiedere ai rapitori un po' di umanità..... Gianfranco Flora, il papà di Marco, il bimbo di 7 anni portato via alle 6,10 di lunedi dopo una lotta con i genitori, ha lanciato 11 suo appello un minuto prima delle 11 di ieri. La voce bassa, gli occhi fissi a terra, le mani nelle tasche del giaccone di pelle marrone. Ha chiesto ai banditi di farsi vivi in modo davvero credibile: l'ha detto davanti alle telecamere e aspettando le penne sui taccuini, l'ha ripetuto quando le parole gli si sono frantumate in bocca. Ha domandato che tutti i mezzi di comunicazione tacciano, .lascino in pace, la sua famiglia, per facilitare i contatti e permettere, prima di qualunque cosa, il ritorno del bimbo, sano e salvo. Lui stesso, l'altra sera, rispondendo paziente al telefono, aveva avvertito: «Venite verso le 11.. Ma si è saliti in anticipo a questa precollina ancora invernale. Le auto si fermavano nella curva, accanto all'osteria, i giornalisti prendevano il caffé e si organizzavano: per rispetto ai Fiora ci si sarebbe mossi quando si era sicuri «di esserci furti» e rubare il «minor tempo possibile.. Non c'è stato bisogno di suonare il citofono, che da due giorni è comunque privo del contatto. Tre minuti prima delle 11 il cancello bianco automatico si è aperto adagio. Sono entrate 15-20 persone, senza fretta. Poi s'è scostata la scura porta vetrata e Gianfranco Flora è sceso adagio, mentre il gruppetto gli saliva incontro. E' sceso ancora, e 11 gruppetto adesso lndietreg- giava, fino al cortile, sotto il balcone, a due passi dai giocattoli di Marco: l'aquilone e il triciclo, la paletta e la slitta e la macchinlna. Gli si chiede dove preferisce parlare. E sono le sue prime parole, quasi impercettibili: «Mia moglie non sta bene, rimaniamo qui.. E comincia — con poca voce e una commozione tesa — 11 suo appello ai delinquenti e non solo a loro, a tutti: «Vorrei chiedere ai rapitori un po' di umanità per mio figlio, che si facciano vivi, che ci facciano sapere, con prove certe e concrete.. Soffoca singhiozzi, riprende: «£ chiedo alla stampa di non interessarsi piti del caso, per lasciarci in pace, tranquilli.. La tensione mangia letpnrccd le ultime parole: .Non ho altro da aggiungere.. Lui le ripete più forte: .Davvero, non ho niente da aggiungere.. Dalla strada, una vicina di casa sbircia attraverso la cancellata verde le cineprese della Rai e delle private, 1 fo¬ tografi che si allargano a semicerchio per leggergli il viso: «Afareo è timido, dolce, buono., dice la donna, poi zittisce 11 cane e spiega che ogni tanto, qui, viene del rumore .che disturba questa gente che ha bisogno di star tranquilla.. Gianfranco Flora sf riprende, qualcuno gli chiede ancora, lo fa sottovoce come lui parla. E allora racconta le .telefonate terribili, prive di buon senso, non so come dire, niente a che vedere con la realtà.. E insiste: «Prima di considerare qualsiasi cosa, vogliamo aspettare una telefonata certa, poi si vedrà cosa fare.. Gli parlano di speranza e Flora, gli occhi ancora a terra, conclude: «La speranza l'avremo sempre, è l'unica cosa che ci fa andare avanti.. Si sono spenti microfoni e registratori, lui ha ringraziato, ha stretto un paio di mani ed è rientrato in casa: «Se ci saranno novità buone sarò io a dircele». Sulla strada in terra battuta s'è fermata per qualche minuto la piccola folla di giornalisti, poi è tornato il silenzio, l'attesa d'una telefonata. Marco Nelrotti Gianfranco Fiora scongiura i rapitori: «Dateci notizie di Marco»

Persone citate: Fiora, Gianfranco Fiora, Gianfranco Flora, Mano