Gnomi rossi in pista di Ugo Bertone

Gnomi rossi in pista La Lega delle Coop vara la prima merchant bank Gnomi rossi in pista Creata la Finec: 30% Imi, 70% diviso tra Fincooper, Unipol, Coiiad, Acam e Cooplombardia - Un impero da 20 mila miliardi che guarda al mercato e a Piazza Affari MILANO— Perché una merchant bank rossa? -Non possiamo mica sopravvivere a stento. Siamo in ritardo e, lo sappiamo-. Rino Petralia, della direzione nazionale della Lega delle cooperative, ha firmato da pochi minuti raccordo con l'Imi per la costituzione della Finec, finanziaria nazionale dell'economia nazionale. Significa, in sostanza, l'esordio di una leva operativa in grado di favorire il riassetto, in chiave tutta capitalista, del complesso universo cooperativo c. soprattutto, la nascita di uno strumento capace di condurre in Borsa le .perle» societarie in mano della Lega. Non solo: nel programma c'è pure la prospettiva di acquisizioni e compartecipazioni in società di privati e una maggiore aggressività, sul terreno della grande distribuzione e dei prodotti finanziari. • Ci rendiamo conto — continua Petralia — del ritardo storico accumulato in questi anni per la diffidenza nei confronti del sistema finanziario'. E ora? 'Siamo pronti ad affrontare un deciso programma di modernizzazione: siamo in attesa dell'autorizzazione della Banca d'Italia; abbiamo sviluppato accordi per la previdenza integrativa. Faremo, appena possibile, i fondi immobiliari. La fi- nanziaria, in questa chiave, sarà lo strumentò più prezioso-. Dopo il brillante esordio delI'Unipol in Borsa, insomma, il vento di Piazza Affari {'mercato dei capitali — ha commentato di recente Cinzio Z ambe Ili. amministratore delI'Unipol e anima vera della conversione — e non dei capitalisti^) spira più forte nella Lega, ogni resistenza è sopita: il gigante Lega (colosso in espansione nella grande distribuzione, nelle costruzioni e ben deciso a risolvere i nodi nel comparto agroallmentare) guarda alla finanza «borghese» senza alcun timore. Al capitale della Finec (10 miliardi ma è. già prevista la crescita fino a 50 miliardi ) partecipa al 30% l'Imi. Il re¬ stante 70% è nelle mani di alcune punte di diamante del movimento cooperativo: il 45% è controllato dalla Fincooper, l'Unipol detiene il 10%, Conad, Acam e CoopLombardia il 5% a testa. Dalla composizione del capitale risulta chiara una prima linea di tendenza: lo sviluppo della grande distribuzione (il gigante Conad nutre sogni ambiziosi) e le prospettive, enormi, nel settore dei servizi finanziari, da parte delI'Unipol. La scelta dell'Imi? Perché non la Bnl? •Non è in discussione — spiega Petralia — il rapporto con Bnl ma un'organizzazione come la nostra deve avere un approccio stabile con tutti-. La lunga marcia, insomma, è cominciata. Adesso si tratta di vedere i punti di approdo. Sul fronte Unipol, la più brillante matricola dell'86 di Borsa (rispetto al valore di collocamento il prezzo è quadruplicato), si profilano grandi novità. -Nessun aumento di capitale delle ordinarie — spiega il presidente Enea Mazzoli — perché l'Unipol è cosa nostra e ce la teniamo. Entro un anno, forse, delle privilegiate già quotate-. Eppure, il 29% della compagnia, nelle mani dei sindacati tedeschi, potrebbe tornare in Italia attraverso una cessione alle cooperative italiane che dispongono di un preciso diritto d'opzione. In tal caso, si sussurra all'Unipol, scatterebbe il classamento di una parte di questa quota senza dimenticare i diritti dei soci di minoranza. Questioni di grande finanza, novità di Borsa in casa cooperativa. E' solo la punta di un iceberg destinato a produrre grandi r.ovtta. sulla scacchiere economico quan- • do si muoveranno 1 colossi del calibro Cmc (tra le prime società di costruzioni italiane) e l'universo della grande distribuzione. Non a caso il colosso Imi non si è fatto sfuggire un socio da 20 mila e più miliardi di fatturato, tutto pronto per la ristrutturazione e un deciso incremento dell'attività internazionale. Ugo Bertone

Persone citate: Borsa, Cinzio, Enea Mazzoli, Petralia, Rino Petralia

Luoghi citati: Italia