Parità nel divorzio anche tra stranieri
Parità nel divorzio moie tra stranieri Per la Corte Costituzionale Parità nel divorzio moie tra stranieri La donna non dovrà seguire la legge del marito ROMA — Ancora una volta la Corte Costituzionale ha cancellato una norma contraria alla parità dei sessi. E per una singolare coincidenza la decisione è intervenuta alla vigilia della Festa della donna. D'ora in avanti un'italiana sposata con uno straniero non dovrà più sottostare alla legge nazionale del marito in vigore al momento delle nozze. E' stata cosi annullata la norma contenuta nell'articolo 18 delle disposizioni preliminari al codice civile che, in mancanza di una legge nazionale, obbligava sinora la moglie italiana a seguire, la legge del coniuge straniero. Ciò impediva In molti casi alla donna italiana di ottenere il divorzio quando era escluso dalla legge straniera. Ora, con una sentenza di 20 pagine, redatta dal giudice Aldo Corasaniti, la Corte ha accolto le eccezioni sollevate dal tribunali di Torino, Roma e Palermo, ravvisando la violazione degli articoli 3 e 29 della Costituzione. Nella nuova legge sul divorzio, definitivamente approvata martedì scorso dalla Camera, ma non ancora entrata In vigore, vi è una norma che regola questa situazione: si applica la legge italiana sul divorzio tra un'italiana ed uno straniero, qualora la legge del suo Paese non preveda il divorzio. Un'altra decisione della Corte Costituzionale riguarda i carabinieri. I brigadieri, i vicebrigadieri ed 1 militari di truppa dell'Arma del carabinieri possono sposarsi al quarto anno di servizio. L'Alta Corte non ha invece risposto per un motivo procedurale a due delicati interrogativi in materia di diritto di famiglia: un bambino ha o no diritto di scegliere con quale dei genitori separati vivere? E può essere attribuito ai figli legittimi anche il cognome materno? Il pretore di Fondo e 11 tribunale di Lucca non hanno formulato l'eccezione nel termini previsti dalla legge. P>
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