E' vero Michelangelo?

E' vero Michelangelo? E' vero Michelangelo? NOSTRO SERVIZIO NEW YORK — .Quando 10 vidi, a Ginevra, mi parve il frammento di una scultura greca. Ma pochi secondi dopo riconobbi un'incredibile somiglianza con il David. Cominciai a tremare, la scoperta era cosi grande... Quella notte non dormii. Sono passati dieci mesi, ho raccolto diverse prove: quello stucco è un boziettp del capolavoro michelangiolesco». Fredrick Hartt, uno fra i più noti esperti Usa del Rinascimento italiano, è visibilmente emozionato. Parla all'Accademia delle Scienze, davanti ha specialisti come, lui, sa di mettere in gioco con queste affermazioni la stia statura di critico. Spiega che da quel giugno '86 non ha avuto un attimo di pace, non ha tralasciato un solo indizio che potesse smentire 11 ritrovamento. .Poteva essere verof'MÌ sbagliavo? Eppure questo'bozzetto è passato indenne'attraverso tutti gli esaminila superato le domande più imbarazzanti». Il «pre-David»' è alle spalle del professore, ingigantito su un1 pannello nell'attesa che dalla Svizzera la Fondazione Davos, attuale proprietaria'.' dia il nulla osta per una trasferta americana. Mancano testa, braccia, tutta la gamba sinistra (dell'altra rimane un tozzo spuntone). ; Grande, : immediata l'analogia con 11 David. Ma non potrebbe essere un modellino successivo, copiato? Hartt lb ritiene impossi¬ bile. Osserva che malgrado la rispondenza quasi totale in alcuni punti, bozzetto e David divergono sensibilmente In altri: è la prova che Michelangelo adottò alcune «correzioni di rotta» andando oltre il primo modello per realizzare la scultura. Del resto, le esigue dimensioni della statuina — 8 pollici, a quanto scriveva Ieri 11 New York Times, dunque una ventina di centimetri — fanno pensare che fosse un primissimo abbozzo, sviluppabile attraverso modelli intermedi fino al capolavoro. E' Interessante seguire il detective Hartt in questa sua caccia al nuovo Michelangelo, anzi al Michelangelo perso e ritrovato. Secondo 10 studioso, professore emerito di Storia dell'arte presso la Virginia University, 11 bozzetto venne infatti regolarmente censito a Palazzo Vecchio da sei inventari, fra 11 1553 e il 1666. In genere lo si citava come •piccolo stucco modelle del David di Michelangelo», ma compare anche quale .modello del Gigante», quello che Hartt definisce il .soprannome fiorentino» del capolavoro. Poi, silenzio. Lo «scopritore» ha trovato una plausibile spiegazione: nel 1690 ci fu un grave incendio. Vennero distrutte molte opere di pregio, ed alcune — nella confusione successiva — finirono disperse, imboccando altre strade. Quali Hartt non sa dire. Il «buco nero» per la statuina durerà sino al '900, quando ricompare, misteriosamente, in Svizzera. Il docente non ha voluto far nomi salvo quello della Fondazione Davos, che ha sede in Ginevra. L'ente ne sarebbe in possesso da appena un anno. Prima, sembra, apparteneva agli eredi del compositore elvetico Arthur Honegger, morto nel 1955. Sarebbe stata proprio la figlia, Pacale, a cederlo a tal Michel de Bry — secondo quanto ha dichiarato lei stessa in un'Intervista telefonica — per averne in cambio un busto del padre. Ignorava, ovviamente, la possibile attribuzione michelangiolesca: non cosi De Bry, che ha lasciato frettolosamente la sua casa di Parigi e da 48 ore risulta irreperibile. , Hartt dopo avere stupito ora vuole convincere. Cinque critici Usa, si sono detti inclini a dargli ragione, anche se, ovviamente, occorrerà visionare la statuina dal vivo, integrando poi lo Indagini sinora fatte. Neppure i >5», però, si sentono di scartare l'eventualità che 11 • piccolo David» sia una copta non michelangiolesca. •E' un oggetto straordinariamente bello» ha detto Douglas Lewis, della National Oallery of Art (Washington) .ma come escludere che sia opera di uno studente o di un collega?.. I test compiuti presso l'Università di Bordeaux definiscono «iridata bile» la statuina. e. st.

Persone citate: Arthur Honegger, Douglas Lewis

Luoghi citati: Bordeaux, Ginevra, New York, Parigi, Svizzera, Usa, Washington