Scippato alle donne l'8 marzo

Seippttta mite donne VS mmrxo Polemiche su una rivelazione dell'Unità: il massacro del 1908 non avvenne mai Seippttta mite donne VS mmrxo ROMA — Era la data segnata in rosso ogni anno sull'agenda della militante femminista, più del primo di maggio, del venticinque aprile, forse più di qualche compleanno: l'otto marzo, /està internazionale della donna, in ricordo di un massacro di operaie negli Stati Uniti, all'alba del secolo. C'era l'otto marzo, ora non c'è più. Di quel massacro, scrivono Tilde Capomazza e Marisa Ombra nel loro volume Otto marzo, storie, miti e riti della giornata internazionale della donna (Utopia editore), non c'è traccia in nessuno degli archivi storici, né in Europa né negli Stati Uniti. Sembrava una delle solite precisazioni storiche cui gli eruditi ci hanno abituato ormai da molti anni. San Giorgio non esiste, l Vichinghi hanno scoperto l'America, l'uomo preistorico inquinava più di noi. ma molte donne non la prendono uffatto con accademico distacco. L'Unito, che ha messo in prima pagina la notizia, gasata dal titolò «L'otto marzo non c'è più; riceve lettere di protesta dà mittenti fiere e militanti: «fono rimasta ferita, e non poco... perché secondo me per amor di notizia non si è tenuto conto che si andava a enfatizzare un episodio marginale nella nascita di questa giornata che ne colpiva inutilmente l'Immagine., scrive Emilia Lotti da Forlì. «Caro direttore... la cosa mi crea fastidia- quel titolo in prima pagina smorzava il nostro entusiasmo: incalza Rosanna Galli da Vaciglio, Modena. E il giornale comunista del senatore Cniaromonte deve ripetere ieri il titolo accusata questa volta con un bel punto interrogativo autocritico: «£' sparito lotto marzo?: Un circolo dell'Udì reclama con 'perplessità e preoccupazione per l'infelice titolo: la 'femminista storica' Viola Angelini esprime «stupore e delusione». La solita Emilia Lotti esce dalla rubrica delle lettere e attac¬ ca anche nel paginone dedicato alla polemica: 'Non era giusto fare uno scoop di cosi cattivo gusto: Alla, vigilia dell'otto marzo, vero o fantasma che sia. Tilde Capomazza, autrice del volume e fondatrice nel 1975 della rivista DWF, trasecola: •Noi attaccare l'otto marzo? Ma se abbiamo cominciato la ricerca proprio per dargli una base storica e poi, con stupore, abbiamo constatato che di quell'incendio e di quel massacro nessuno sa nulla! Smobilitare le donne? Macché, io al mito preferisco di gran lunga la storia, qui c'era un buco nero da riempire, e già all'estero da tempo era assodato che si trattava solo di una leggenda'. A condurre le ricerche In America per conto delle autrici è la storica Margherita Repetto, docente alla Columbia University di New York. 'Per un buon numero di mattine — racconta la Repetto — sono andato agli archivi della Public Library cercando sui giornali dell'e¬ poca la notizia del massacro delle operaie, l'otto marzo. Una delusione: non è successo proprio niente'. In Italia l'equivoco comincia il sette marzo del 1952, quando un piccolo giornale di Bologna cita la data dell'otto marzo 1857, per ricor-* dare l'eccidio di 134 operaie bruciate nell'incendio della loro fabbrica. In realtà, prima della Capomazza e di Ombra già gli studiosi Coté e Kaplan avevano dimostrato che quella data era invece sorta dal nulla. Merito delle autrici italiane avere ricostruito la genesi dell'errore storico. Fu la rivoluzionaria sovietica Clara Zetkin a fissare, nel 1910 durante una convenzione a Copenaghen, la data della festa della donna, facendone una giornata di lotta per il diritto al voto femminile. La Zetkin probabilmente sapeva che le suffragette americane avevano manifestato il tre maggie 1908, ma propose l'ultima domenica di. febbraio come giorno eletto a rivendicare il voto per le donne. Non l'otto marzo dunque. La data fatidica appare però, per la prima volta, nel 1917, quando proprio l'otto marzo le donne di Pietro grado, affamate e lacere, inscenano il corteo che avvia la rivoluzione di Febbraio e mette in moto il meccanismo che porterà al sollevamento dell'Ottobre. Secondo il calendario giuliano in uso in Russia è il 23 febbraio, ma per tutto il mondo è e sarà l'otto marzo. L'Internazionale comunista ratifica la data, nel dopoguerra in Italia le donne socialiste e comuniste la impugnano per le loro proteste, è nato l'otto marzo. Più difficile capire come sia sorta la leggenda del massacro di operaie. Secondo Tilde Capomazza e Margherita Repetto, 'l'equivoco è nato nel dopoguerra, soGiannl Biotta (Continua a pagina 2 In sesta colonna)