Fioroni accusa e si contraddice

Fioroni accusa e si contraddice Processo «7 aprile»: depone un protagonista degli anni di piombo Fioroni accusa e si contraddice Numerose incertezze, in particolare sul sequestro Saronio - Il teste si è limitato a revocare il segreto professionale sulla vicenda al suo ex difensore, certo dell'estraneità di Negri Le rivelazioni del pentito costarono ai membri di Autonomia oltre 500 anni di carcere ROMA — Sale Fioroni sul treno del 7 aprile con qualche anno di ritardo. Il pentito non si fece trovare nel primo processo, e ora in quello d'appello tutto sembra più sfumato, più difficile da capire, lontani i tempi delle emozioni e della tensione (giudiziaria e politica) In cui si svolse il primo giudizio, a cavallo delle elezioni dell'83 quando il piti illustre degli imputati. Toni Negri (poi condannato a 30 anni), con una decisione che certo ha pesato sull'esito del processo, fu candidato alla Camera tra 1 radicali, eletto, scarcerato e, prima che l'assemblea decidesse il suo nuovo arresto, fuggi in Francia. Esordisce Fioroni con un •confermo tutto», ma 11 suo racconto è spezzettato, pieno di contraddizioni, ricco di tormenti, difficile da cogliere intero per quel «contributo eccezionale' che lo fece 11 primo dei grandi pentiti di terrorismo, l'unico a cui fu concessa la possibilità di sottrarsi al confronto con 1 suoi accusati In aula (riparato in Francia, fu dichiarato •irreperibile» in primo grado), l'uomo sulle cui dichiarazioni si costruì il teorema Autonomia operaia uguale Brigate rosse, terrorismo, insurrezione armata contro 1 poteri dello Stato.' Quell'accusa è caduta in primo grado; sono rimaste tutte le altre, 1 mille episodi che sono costati agli uomini di Negri condanne per più di cinquecento anni perché atti criminosi in sé e perché inseriti in un'ipotesi (quella rivelata da Fioroni) unificante di sovversione violenta del Paese, teorizzata, voluta, perseguita, il sequestro dell'ingegner Carlo Saronio di Milano (morto durante 11 rapimento), la rapina di Argelato (In cui rimase ucciso 11 brigadiere del' carabinieri Lombardini), i trasporti di armi, gli scontri di piazza, le riunioni, le parole, gli incon¬ tri, la frenetica attività politica dell'ultrasinistra a metà degli Anni Settanta. •Confermo l'accusa nei limiti in cui è agli atti», ha detto Fioroni, stretto nel confronto con Mario Dalmaviva (torinese, condannato a sette anni in primo grado senza essere stato accusato di aver partecipato ad una sola azione di terrorismo) che gli chiedeva 11 perché delle sue accuse contro di lui visto che «non siamo mai stati insieme ad una sola riunione'. Ed è stato quello il leit-motiv di Fioroni di scena ieri per tutto il giorno nel bunker del Foro Italico. La sua deposizione di testimone «imprestato» dalla Francia secondo la convenzione di Strasburgo (che impegna il Paese transalpino a riaccettarlo dopo l'Intervento in aula) terminerà oggi. Ma è difficile prevedere quanto peserà sulla bilancia del processo, se le sue accuse contro Autonomia ne usciranno rafforzate o indebolite, come e quanto la corte d'assise d'appello presieduta dal napoletano Vincenzo Verrone terrà conto delle sue non poche contraddizioni. Solo contro Negri 11 pentito è stato chiaro a proposito della sciagurata rapina di •autofinanziamento' compiuta da Autonomia ad Argelato: «Dopo quel colpo — ha ricordato Fioroni — chiesi a Negri un po' di soldi: mi rispose che l'operazione era andata male, c'era stato un morto e per di più era rimasto in vita un testimone Del sequestro Saronio non si è saputo molto di più. Era stato organizzato e Immaginato dall'organizzazione? «/ legami li teneva Castrati-, ha risposto Fioroni attribuendo a quest'ultimo (un malavitoso) un improbabile ruolo di collegamento con 1 vertici di Autonomia. •Era la logica di allora...: ha spiegato. Sapeva che Saronio, uno dei suoi migliori amici, era morto durante il sequestro? No, pensavo fosse vivo'. Oli ha domandato il presidente: •Si può recitare a soggetto fino a questo punto?'. E Fioroni: «Deve capire la contraddizione intima che ho vissuto in quel sequestro. Non ci sono ragioni logiche da spiegare, forse solo psicologiche'. 11 riscatto fu pagato dalla famiglia, nonostante l'ostaggio fosse morto: 470 milioni. 67 del quali finiti a Fioroni e destinati, secondo lui, all'organizzazione. Perché cosi pochi? 'Noi avevamo avuto una piccola parte. Io avevo fatto solo da basista. E Saronio non avrebbe mai dovuto saperlo'. Ma sapeva l'organizzazione (e quindi Negri, che è stato condannato per quel fatto) del sequestro? Una settimana fa l'avvocato milanese Marcello Gentili, ex difensore di Fioroni, ha detto di essere convinto dell'estraneità di Negri, ma di non poter parlare per il segreto professionale. Il difensore di Negri. Finto, ha chiesto a Fioroni se accettasse di revocare il segreto al suo ex avvocato. Dopo qualche titubanza (e dopo che la corte si è ritirata per decidere sull'ammissibilità della richiesta) il pentito ha accettato e forse Gentili sarà riascoltato. c_ m Roma. Carlo Fioroni durante la sua deposizione (Tclefoto)

Luoghi citati: Argelato, Francia, Milano, Roma, Strasburgo