Sgominata la banda del papà italiano

Sgominato lo benda del papà italiane Ottantasei mandati di cattura: si vendevano adozioni a stranieri per la cittadinanza Sgominato lo benda del papà italiane ROMA — Un falso papà costava dal 5 ai 30 milioni. Inclusi due testimoni mendaci e le apese notarili. In virtù di questo sistema in un anno trecento immigrati del Terzo Mondo hanno trovato in Italia un padre, e con lui il diritto alla nazionalità italiana, trecento scapoli al sono ricordati all'improvviso di quel figlio naturale concepito in un letto di Asinara, In un albergo di Teheran, s seicento testimoni hanno giurato che quelle storie da «Portobello» prima maniera erano vere. In questura sono diventati sospettosi per quel boom demografico di figli In origine Iraniani, etiopi, perfino cinesi. Còsi ora 50 persone sono ricercate e altre 36, arrestate, probabilmente festeggeranno In carcere il 13 marzo, festa del papà, data in cui ogni bambino diligente e affezionato scrive una letterina dall'inizio che mai e suo¬ nato concreto come in questo Imbroglio: carissimo papà. Tra gli arrestati, anche tre notai romani: Davide Reposo, Lanka Nemkova ed Elvira Bellelli Dal Sasso Complici, secondo polizia e magistratura, dell'organizzazione. «£' una storia che ha dell'incredibile». protesta Giuseppe Valentino, legale del notaio Bellelli, assicurando che la sua cliente t un professionista scrupoloso fino alla pedanteria, e che dunque ci dev'essere stato un equivoco. E' riuscito a scappare per tempo l'iraniano che secondo la polizia Ingaggiava padri e testimoni: ai chiama Ardeshir Nazem, arrivato in Italia subito dopo la caduta dello Scìa con un discreto gruzzolo. Anche 11 signor Nazem è diventato cittadino italiano grazie ad un finto papà. Il suo genitore acquisito si chiama Silvio Domenico Ceccarellt, fa 11 contadino in provincia di Viterbo ed è stato arrestato per quella crisi di coscienza che lo portò, nel 1964, a riconoscere come proprio figlio il giovane iraniano. Si trova in carcere anche Luciano Muti, 38 anni, padre italiano autentico e madre etiope: proprietario di'un bar nella zona di Porta Pia che è un luogo di ritrovo degli esuli eritrei: avrebbe suggerito ad alcuni di loro il sistema per diventare cittadini italiani, sottraendosi al rischio di essere allontanati dal Paese. Per una scelta discutibile e criticata. Infatti, l'Italia concede lo status di rifugiato politico solo agli esuli dell'Europa comunista. Chi scappa dalle dittature del Terzo Mondo, ed è il caso degli eritrei, in teoria prima o poi è destinato ad essere scacciato dall'Italia. Ad avanzare 1 primi sospetti è stato un funzionarlo dell'ufficio passaporti della questura di Roma, colpito da quell'inflazione di neo-italiani. Un controllo presso il collegio notarile della capitale ha rivelato che i riconoscimenti di paternità sono materia rara nella professione. Stupiva perciò che nel 1986 tre notai, da soli, avessero registrato un numero di riconoscimenti molto alto. La polizia ha avviato un secondo troncone d'inchiesta, nella convinzione che 1 falsi riconoscimenti siano stati circa trecento lo scorso anno Trecento tinti padri, altrettanti finti figli e seicento testimoni, per un totale di milleduecento Ipotetici imputati. «il problema — nota il capo della squadra mobile. Monaco — è che la legge che disciplina i riconoscimenti prevede procedure troppo sbrigative, adeguate forse ù'. 1912, anno di approvazione delia norma, ma a quanto pare inadeguate adesso». il secondo problema è che gli immigrati del Terzo Mondo incontrano forti difficoltà nel regolarizzare la loro posizione. La legge-sanatoria che doveva permettere un censimento dei clandestini, circa 800 mila, e le conseguenti autorizzazioni al soggiorno, secondo la Cari tas sta naufragando. Monsignor Di Ltegro spiega che alla questura di Roma si sono presentati solo 8 mila clandestini su un totale di 30-40 mila. 'Hanno paura di essere licenziati, perché i loro datori di lavoro non intendono pagare i contributi. E in questo clima di sfiducia, ha fatto male il sottosegretario Costa a mettere in. relazione afflusso di immigrati e pericoli di terrorismo. Le sue dichiarazioni sono state quanto mai inopportune». Guido Rampoldl

Persone citate: Bellelli, Dal Sasso, Davide Reposo, Elvira Bellelli, Giuseppe Valentino, Lanka Nemkova, Luciano Muti, Silvio Domenico Ceccarellt