Il Salone dell'attesa di Michele Fenu

Il Salone dell'attesa Ginevra conferma il momento positivo dell'auto Il Salone dell'attesa Mancano le grandi novità (saranno presentate a Francoforte) ma trionfa la tecnologia - Il ruolo deU'Alfa-Lancia nella sfida per la vettura medio-alta DAL NOSTRO INVIATO GINEVRA — E* grande, bello, ricco e conferma come l'automobile stia attraversando un momento positivo, ma è povero di novità: cosi potremmo sintetizzare la fisionomia del Salone di Ginevra, che domani viene inaugurato al Palexpo da Pierre Aubert, presidente della Confederazione. Trenta Paesi. 1238 modelli. 71 mila metri quadri di superficie espositiva, 13 vetture in regalo tra 1 visitatori: spendendo i 10 franchi del biglietto, qualcuno si troverà in garage una macchina in più. In fondo è proprio l'assenza di importanti modelli nuovi che assegna a questo Salone il ruolo di cardine tra passato e futuro. La prima ondata di rinnovamento dell'Industria automobilistica, propiziata dalla necessita di fronteggiare a colpi di novità, investimenti e tecnologia gli anni della crisi, si è conclusa qui nell'86 nel segno dell'ottimismo. Un'ondata che ha interessato soprattutto le vetture di tipo compatto o di gran lusso. Adesso, la spinta si sta spostando verso le berline medie e medio-alte, ma 1 costruttori — si calcola che daU'80 a oggi l'industria abbia speso 100 mila miliardi in modelli e impianti — non sono ancora pronti. Le novità arriveranno nella prossima estate o in inverno, passando per 11 Salone di Francoforte, in settembre. Si va dalla Peugeot .405. alla nuova «Serie 5» Bmw, dalla «164. Alfa Romeo alla Fiat «Tipo 2» (gennaio '88), tanto per citarne alcune delle più stimolanti. Al centro della sfida, in un mercato europeo che si annuncia stabile nei volumi, si troveranno In particolare le auto della categoria medioalta. Da una parte 11 polo tedesco-svedese (Audi, Bmw, Mercedes, Saab, Volvo), dall'altra l'Alfa Lancia e 1 giapponesi (la Honda con la «Legend» e, come fornitrice di motori, con la gemella Rover -800». la Mazda con la «929»), che cercano nuovi sbocchi nel settore dei modelli di prestigio. Un fatto d'immagine, ma anche di redditività, naturalmente. In questo scenarlo è facile comprendere l'importanza per il made in Italy dell'Alfa Lancia, al cui interno è chiamata a recitare un ruolo decisivo l'Alfa Romeo. I primi passi sono stati compiuti, si chiamano «75 Twin Spark, e «75 America», versioni supersportive del modello di centro della gamma Alfa, cui si è aggiunta la «1.8 Turbo Evoluzione., ma il vero grande gioco comincerà con l'ammiraglia «164». Decine di esemplari stanno compiendo migliaia di chilometri in giro per il mondo affrontando test durissimi. Qualità e affidabilità devono essere all'altezza delle prestazioni. E se tra le regine della rassegna continua a spiccare la Rolls-Royce «Comiche», un bianco cabriolet che in Svizzera costa 250 milioni, attirano l'attenzione la Bmw «7501», un bestione di 5 metri con uno stupendo motore a 12 cilindri di 5 litri e 300 CV, capace di raggiungere 1 250 l'ora, e 1 nuovi coupé Mercedes «230 CE» e «300 CE». E poiché In un salone ci dev'essere spazio anche per qualche allegra follia (a proposito, stavolta non abbiamo visto prototipi di studio nuovi), come trascurare il «Monster G» del carrozziere svizzero Sbarro? Proprio un mostro studiato per l'avventura, con motore 6 litri, trazione integrale ed enormi ruote (1 cerchi sono derivati da quelli del Boeing 747). Costa 160 milioni, sembra un carro armato. L'automobile sa anche travestirsi. Michele Fenu Ginevra. Costruita dal carrozziere svizzero Franco Sbarro si chiama «Monster» e mantiene le promesse del nome. Quattro ruote motrici, 6000 ce. e 160 milioni inventati per l'avventura

Persone citate: Franco Sbarro, Pierre Aubert, Rolls, Spark

Luoghi citati: Francoforte, Ginevra