«Con la nuova proprietà la linea non cambia»

«Con la nuova proprietà la linea non €ambia» «Con la nuova proprietà la linea non €ambia» De Michelis: contìnua la tradizione laica, liberal - Alla Unipol: autonomia per i nuovi dirigenti MILANO — 'E' vero, siamo in tanti ad essere azionisti dell'Einaudi. Ma su una cosa si può giurare: i nuovi dirigenti godranno della più completa autonomia: Lo afferma Enea Mazzoli, presidente dell'Unipol (società assicuratrice della Lega delle Cooperative) e vicepresidente della Unlfinas, finanziarla del gruppo. Un impegno che conta, visto che la Unlf lnas è titolare del 31,3% sul totale delle azioni. •Siamo stati l'elemento trainante dell'intera operazione» aggiunge Mazzoli. Perché? «/ motivi sono due. Il primo è economico. Da una parte si può vedere una sorta di sponsorizzazione dell'Einaudi da parte dell'Unipol. C'è chi sponsorizza 1 cavalli di Venezia e chi preferisce un palazzo sul Canal Grande. Noi pensavamo, e pensiamo, che sponsorizzare l'Einaudi significhi un forte ritorno di immagine per l'Unipol, società nata a Bologna ma ormai di dimensioni nazionali. E, naturalmente, sempre sotto l'aspetto economico, abbiamo visto la possibilità di un vero investimento. Il secondo motivo, mi si consento, è mio personale. Ho trascorso — io, bolognese — 22 anni a Torino, e non posso dimenticare l'importanza che per la mia formazione hanno avuto proprio t testi editi da Einaudi». Il consigliere delegato dell'Unlpol, Gilberto Pazzeschi, vuole puntualizzare l'assetto azionarlo. Con 11 31,3% delle azioni, ci sono, oltre alla sua società, altri due gruppi. Il primo — Seddam — è quello cosiddetto della «cordata Accomero» (dal cognome del commercialista torinese che ne è il più cospicuo rappresentante, con la società Fornara). Ne fanno parte, fra gli altri, le editrici Marsilio, Ipsoa e l'immobiliarista Ligresti con la Sie. Il secondo gruppo — GM — comprende, con quote eguali, le Messaggerie italiane (che da sempre si sono occupate della distribuzione Einaudi), le editrici Electa e Bruno Mondadori Scuola. C'è poi, a parte, con il 6%, l'editrice Mursia. Saranno soprattutto gli editori ad occuparsi attivamente della gestione dell'Einaudi. L'aspetto sul quale appaiono concordi è la sal¬ vaguardia della continuità e identità culturale. •Proprio da un punto di vista imprenditoriale, — dice Massimo Vltta-Zelman, consigliere delegato dell'Electa — sarebbe completamente illogico investire decine di miliardi su un prodotto che va cambiato». •Bisogna soltanto aggiornare la gestione, senza modificare la linea editoriale, che anzi sarà rafforzata», continua Mario Candiani, direttore generale della Bruno Mondadori Scuola. Un altro obiettivo che accomuna 1 vari editori è l'attenzione massima al mercato. Dice per esempio Pietro Angeli, direttore generale dell'Ipsoa: •Saranno privilegiate proprio le scelte che si riterranno più rispondenti alle esigenze del pubblico». Ugualmente condivisa, aggiunge Giancarla Re Mursia, è l'intenzione di conservare all'Einaudi le dimensioni di una media azienda: «Questo e essenziale affinché ciascuno — noi editori azionisti e l'Einaudi — conservi le proprie caratteristiche». Unanime anche l'auspicio di avvalersi della collaborazione di coloro che hanno crea¬ to il prestigio dell'editrice: a cominciare dallo stesso Giulio Einaudi La nuova Einaudi avrà una connotazione ideologica? •Faccio fatica a riportare tutto in chiave di partiti — dice Enea Mazzoli deU'Unlpol —. Non penso a una sinistra suddivisa come sui banchi del Parlamento, ma ad una sinistra aperta, umanamente generosa». «Mi dà fastidio quest'etichetta di sinistra — afferma invece Cesare de Michelis, della Marsilio — La nuova Einaudi dovrebbe continuare la tradizione laica, liberai, attenta al nuovo, senza ideologie». E un portavoce di Llgrestl sottolinea: «/I marchio Einaudi si impone al di là di qualsiasi coloritura politica». Riscuote invece l'unanimità dei consensi il progetto di lasciare all'Einaudi le sue strutture piccolo-medie, Nei prossimi giorni, in attesa che la trafila burocratica dell'acquisto si perfezioni, gli azionisti si riuniranno per cominciare a definire un piano operativo. Prima decisione, la scelta di un consiglio di amministrazione, Ornella Bota

Luoghi citati: Bologna, Milano, Torino, Venezia