E così fu riformato il melodramma

E così fu ri formato il melodramma E così fu ri formato il melodramma L'Alceste andato in scena a Genova, che ha preceduto di pochi giorni lo spettacolo milanese, era stato a sua volta annunciato da un convegno dell'Opera di Genova su «LAlceste di Gluck e Giacomo Durazzo nobiluomo genovese a Vienna». Duraste fu un grande diplomatico, ambasciatore della Repubblica genovese a Vienna nel periodo 1749-Vi, poi ambasciatore imperiale a Venezia sino al 1784: nella storia della musica ha una grande importanza perché come sovrintendente generale di teatri viennesi pretentò Gluck al poeta italiano Ra¬ nieri de' Calzabigi, favorendo la nascita della cosiddetta •riforma* del melodramma realizzata in capolavori come Orfeo ed Euridice e Alceste. Durazzo, grande collezionista di stampe e bibliofilo, raccolse inoltre una biblioteca musicale che, dopo varie vicende, confluì con tutti i suol tesori (soprattutto un gran numero di manoscritti vivaldiant) nel /tondo FoàGiordano, attualmente conservato presso la Biblioteca Nazionale di Torino e il cui gigantesco catalogo verrà prossimamente pubblicato a cura dell'Unione Industriale di Torino. L'attualità del personaggio Durazzo non è quindi inferiore a quella di Gluck, di cui si celebra quest'anno il secondo centenario della morte. L'intreccio di avvenimenti politici, artistici e culturali che segnò quell'irripetibile momento della cultura mitteleuropea è stato illuminato dal congressisti sotto àtpirse angolature, a cominciare dalia magistrale prolusione di Gerhard Croll, autore dell'edizione critica di Alceste che verrà eseguita a Genova e a Milano. Subito è venuto fuori l'impegno diretto e il coinvolgimento di Durazzo non solo nell'attività impresariale, ma anche nei meccanismi della produzione artistica: le sue prove come librettista nell Innocenza giustificata e nell'Armida, rispettivamente musicate da Gluck e da Traetta, rivelano chiaramente in lui un anticipatore della riforma. Le relazioni di Leopold Kantner e di Giovanni Carli Ballota hanno messo in luce i rapporti di Gluck con t predecessori, mostrando come la riforma del melodramma si sia alimentata ad un entroterra artistico e culturale che l'aveva accuratamente preparata; d'al¬ tra parte questa giusta considerazione dell'ambiente non deve far perdere di vista la compiuta originalità dell'opera di Gluck e Calzabigi, La vocalità di Gluck nell Alceste, le relazioni di Durazzo con la riforma della danza e la vicenda storica della famiglia Durazzo sono state illustrate da Giancarlo Landtnl, José Sasportes e Dino Puncuh, mentre Alberto Basso, Piero Mtolt, Alberto CantU si sona occupati di argomenti bibliografici, estetici e letterari atti a completare il quadro del convegno. p. gal.