Strappato dalle braccia dei genitori di Angelo Conti

Strappato dalle braccia dei genitori Piera e Gianfranco Fiora, picchiati a sangue dai rapitori: «Perché Marco? Cosa vogliono da noi?» Strappato dalle braccia dei genitori Nella lotta in auto la donna ha tolto il passamontagna a uno dei banditi, forse l'ha riconosciuto Stupore, sorpresa e disperazione. «Afa percìié proprio Marco?» : è la domanda senza risposta che si pongono familiari ed amici in queste prime ore di sequestro. Il cuore di tante attese è in strada Cartman 68 dove, all'Interno 3, c'è la villetta del Plora. E' una piccola costruzione bianca, ad un plano. Porta i segni della ristrutturazione a cui è stata sottoposta In questi ultimi mesi. In giardino passeggia disperato Gianfranco Fiora, 44 anni, il padre di Marco. -Non so darmi una spiegazione per quanto è accaduto — racconta al cronista —. Chi sono? Cosa vogliono? Perché prendersela con noi?». Lucido, analizza le fasi del sequestro e tenta di prevederne gli sviluppi. 'Telefonate? Niente, ma anche avessero chiamato in mattinata non avrebbero trovato nessuno. Mia moglie ed io eravamo in ospedale». Aggiunge subito che «tanto non chiameranno qui: sanno che il nostro telefono potrebbe essere sotto controllo*. Sequestro a scopo di estorsione? «Afa cosa possono pretendere da noi? Non so, però, darmi altre spiegazioni*. Nega di avere ricevuto minacce: ^Niente di niente. Non credo proprio di avere nemici*. Esclude anche lo scambio di persona: -No, quelli volevano proprio prendere Marco. Alle 6 del mattino, in un posto fuori mano come questo, non ci si può sbagliare. Puntavano proprio al Fiorino. Mi sono subito accorto che c'era qualcosa di strano in quella Uno. Qui, a quell'ora, passa sempre la stessa gente*. Ricorda «il colpo del tamponamento e la Uno che stringe il Fiorino contro un muretto*. Cerca nella memoria qualche elemento per individuare il tteOfP^xettura con la quale è «gatti portato^ via Marco: «Forse ero un'auto di grossa cilindrata. Ma non sono riuscito a vederla bene*. Poi il percorso con i rapitori, nella parte posteriore del Fiorino, ed un episodio che potrebbe risultare Importante nelle indagini: -Ad un certo punto mia moglie è riuscita a levarsi il cappuccio e a strappare il passamontagna all'uomo che le stava vicino. Ricordo che ha detto "Ti ho riconosciuto, bastardo". Sarà vero? L'avrà detto solo per spaventare quella gente? Sarà stata soltanto un'impressione?». Con Gianfranco Fiora c'è Italo Pontacolone, 48 anni, impiegato Enel. E' il fratello della madre del piccolo, originario di Castell'Alfero in provincia di Asti. Ha avuto notizia del sequestro verso le 7. «Afi hanno avvisato mentre uscivo per andare al lavoro. Sono subito partito per Torino in . auto. Ho trovato'mia sorella e suo marito in ospedale, pieni di sangue*. Italo Pontacolone è 11 padrino di battesimo del bambino rapito: « Piera, Gianfranco e Marco vengono spesso a trovarci al paese. Mia sorella è sempre stata le¬ gata a Castell'Alfero anche se si è trasferita a Torino giovanissima. Faceva la commessa in una pasticceria. E' così che ha conosciuto mio cognato*. E proprio a Castell'Alfero i Fiora si sono sposati il 15 agosto 1969. Sconforto e preoccupazione anche In casa di Michele Muro, in via Bava 32. E' qui che tutte le mattine, da parecchi anni, 11 piccolo Marco veniva condotto, spesso ancora in pigiama e avvolto In una coperta. Un trasferimento che era diventato parte integrante della giornata del piccolo: -Si può dire che Marco abbia passato più tempo con noi che con i genitori* racconta l'uomo, cassintegrato Fiat. In via Bava passava ogni mattino lo scuolabus dell'Istituto delle suore del Buon Consiglio che, poi, lo riportava al pomeriggio. Marco tornava con i genitori in serata. Angelo Conti . .^«mMRM Marco, sette anni, fotografato dal padre pochi .giorni fa in costume da Carnevale. Gianfranco Fiora: «Aspettiamo con ansia che i rapitori si facciano vivi» La moglie nella lotta con I banditi ha avuto una spalla lussata

Persone citate: Fiora, Gianfranco Fiora, Italo Pontacolone

Luoghi citati: Asti, Torino