Medici, oggi si decide di Eugenio Palmieri

Mediti, oggi si decide 0 firmano raccordo o si rinvia al nuovo governo Mediti, oggi si decide Questa mattina ci sarà un incontro con Donat-Cattin, Gaspari e Goria - Nel pomerìggio la vertenza sarà esaminata dal Consiglio dei ministri - Il leader degli autonomi: chiediamo solo il rispetto degli accordi - Ma il vero nodo resta quello economico - Più possibilisti i confederali ROMA — E' arrivato U giorno più lungo per 1 medici. Prendere o lasciare, firmare il rinnovo del contratto o attendere 11 nuovo governo. La trattativa, costretta dalla crisi politica, ha imboccato la fase cruciale: prima questa mattina tra 1 ministri direttamente coinvolti e 1 rappresentanti sindacali, poi nel Consiglio del ministri convocato per 11 pomeriggio, maturerà il verdetto definitivo. Anche 1 medici autonomi, dunque, dovranno valutare le «convenienze politiche» del momento e ne hanno discusso fino a tarda sera. Quante possibilità ci sono che la vicenda si concluda in modo positivo? «Noi non intendiamo soffocare la vertenza e tanto meno fare un pasticcio dopo un anno di trattativa. Non abbiamo simpatie per Craxi o per Andreotti: il negoziato si deve concludere con II rispetto degli impegni», afferma U leader del medici autonomi, Aristide Paci. Ma ieri, nel defatiganti incontri a livello tecnico che si sono protratti per l'Intera giornata al ministero della Funzione pubblica, la parte salariale, quella più spinosa e delicata, è stata appena sfiorata. •£ questo non è un buon segno», aggiunge Paci. In realtà ieri pomeriggio 11 governo, pur mantenendo lo stesso «tetto» globale di 800 miliardi, lo avrebbe ripartito diversamente tra parte tabellare e parte normativa, come gesto di buona volontà. • La grande battaglia sarà oggi. Non so se si chiude: lo ce la metterò tutta, ma non divedendo solo da me», chia¬ risce il ministro Gaspari che questa mattina insieme ai colleglli Goria, Donat-Cattin e Romita, si cimenterà nel confronto decisivo per portare eventualmente l'intesa a Palazzo Chigi. Si sa che 11 responsabile del Tesoro non è disponibile a fare regali, mentre qualcun altro all'Interno del governo potrebbe essere tentato di dare via libera all'ultima vertenza di rilievo per la collettività. Gaspari ha smentito che 11 governo abbia in mente di ridurre 1 fondi destinati ad altre categorie (si era parlato dei militari), pur di accontentare gli 80 mila medici autonomi. U rinnovo in ballo riguarda 620 mila persone, tra paramedici e medici, e lo scoglio vero è rappresentato dai secondi, visto che le disponibilità finanziarie dello Stato per gli infermieri e 11 personale in genere è di 900 miliardi contro i 1037 richiesti dalle organizzazioni sindacali. Insomma, un punto d'incontro, in questo caso, non sembra impossibile. Ma i sindacati confederali non Intendono firmare se prima non si conosceranno 1 termini del contratto del medici autonomi per non trovarsi di fronte a colpi di mano; se prima non sarà chiarita l'esclusione o meno del contratto dei medici da quello del comparto sanitario. Molto più complesso 11 contenzioso per 1 medici autonomi, partiti da richieste di aumento pari al 70 per cento. Il governo si è spinto fino a 800 miliardi che si traduce in un 29 per cento «e nessuna categoria — ha dichiarato di recente Goria — ha finora ottenuto migliora- menti economici di tale portata». Oggi uscirà dal cassetto di Goria qualche somma supplementare da mettere sulla bilancia? Pino a ieri non se ne e parlato, ma in un clima preelettorale tutto è possibile, anche se sarebbe difficilmente proponibile a tutti gli altri lavoratori che hanno appena avuto i benefici contrattuali Altra questione Irrisolta è quella delle Incompatibilità. Se si riuscisse a raggiungere l'accordo sul contratto, il titolare della Sanità, DonatCattin, presenterebbe al Consiglio dei ministri un decreto sul ruolo medico richiesto dagli autonomi. In sostanza, i medici entrerebbero a far parte del meccanismi delle Usi finora gestiti esclusivamente da personale «politico». Si sussurra pure che Donat-Cattin metta sul tavolo un secondo decreto che riguarda l'Incompatibilità tra tempo pieno e tempo parziale nell'ospedale. Tra 1 sindacati confederali c'è qualche sfumatura ottimistica. Dice Moreno Gori, segretario nazionale della Fisos-Cisl: .11 contratto non lo firmeranno coloro che non lo vogliono unico e perequato. Noi stiamo facendo di tutto per siglarlo». Al tavolo dei confederali (1 colloqui di ieri si sono svolti separatamente) si è parlato anche delle •Incentivazioni», una sorta di premio di produzione, che ammontano a circa 800-900 miliardi e che Cgil, Cisl e Uil vogliono estendere anche al personale non medico, mentre i sindacati autonomi non sono assolutamente d' accordo. Eugenio Palmieri

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