Smascherata la «talpa» di Le Carré

Smascherata la «talpa» di Le Carré Londra, un libro accusa: il vicecapo del MI-5 lavorava per Mosca Smascherata la «talpa» di Le Carré LONDRA — La «talpa» che ispirò il famoso romanzo di spionaggio di John Le Carré ha finalmente un nome. Ma è il nome di un morto che, innocente o colpevole, ha portato con sé nella tomba 1 suoi segreti. Lo ha pronunciato ieri Nigel West, un autore di libri di spionaggio che diversamente da Le Carré afferma di non lavorare di fantasia e di raccontare soltanto fatti accertati. Secondo la sua versione, il misterioso personaggio che negli Anni 50 tenne Mosca Informata sui segreti che l'Occidente credeva più gelosamente custoditi era Graham Mi tene 11, vicedirettore del controspionaggio britannico «MI-6». West scagiona il superiore diretto di Mitcheli, Slr Roger Hollls, che è stato per anni l'indiziato principale. Ancora oggi 11 governo di Londra sta cercando di impedire la pubblicazione delle memorie dell'ex agente Peter Wright, che accusa Hollls di essere stato l'uomo del Cremlino. Anche Mitcheli venne sospettato, ma un'inchiesta ordinata dal governo non trovò prove sicure per condannarlo o assolverlo. Mori in solitudine nel 1984, a 79 anni. Nel necrologio gli eredi fecero scrivere: 'Sopportò con dignità e generosità l'ingiusto sospetto di essere stato una spia sovietica'. Ora West afferma di avere scoperto gli anelli mancanti nella catena di indizi e 11 espone in un libro intitolato «Molehunt» (caccia alla talpa), la cui prima puntata è stata pubblicata ieri dal Daily Express. West è lo pseudonimo di Rupert Allason, 35 anni, un esponente del partito conservatore che spera di entrare In Parlamento alle prossime elezioni. La sua sortita non è piaciuta ai laborisU, che lo accusano di aver voluto creare un diversivo per coprire manovre illecite del controspionaggio contro 11 governo di sinistra di Harold Wilson negli Anni 70. Secondo lo scrittore, Graham Mitcheli approfittò della sua posizione per creare una cortina di fumo Intorno alle manovre di quattro personaggi infiltrati dai sovietici nell'MI-5: Guy Burgess, Donald McLean, Kim Philby e Anthony Blunt. I primi tre fuggirono a Mosca negli Anni 50: qualcuno, dall'alto, li aveva avvertiti che stavano per essere smascherati II quarto, un antiquario che spesso veniva consultato dalla regina Elisabetta, confessò al momento di andare In pensione, In cambio dell' impunità. Cominciò allora la caccia al «quinto uomo», 11 pid importante, l'elemento chiave dell'intera operazione Il capo dell'Ml-5 Roger Hollls, 11 suo vice Graham Mitcheli e Lord Rotschild vennero indicati come presunti colpevoli, ma se la prova decisiva non fu mai trovata, sostiene Nigel West, la colpa fu proprio di Mitcheli, che manovrò per compromettere il suo capo e allontanare cosi 1 sospetti da sé. Il nuovo libro sulla «talpa» indica 17 'errori o bugie esplicite' nel rapporto preparato da Mitcheli sulla fuga di Burgess e McLean nelT Unione Sovietica. Afferma inoltre che 'quando VMI-5 era sotto la direzione di Mitcheli, per ben 10 anni non smascherò un solo agente sovietico in Gran Bretagna. In quegli anni, nessun agente del Kgb sovietico osava passare all'Occidente: tutu sapevano bene che a Londra vi era un «importante personaggio» in grado di intercettare chi avesse «scelto la libertà». - L'unico che ci provò — scrive NI gel West — venne assassinato». (Ansa)

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