Gnoli e gli altri

Gnoli e gli altri Gnoli e gli altri FINALMENTE: sabato 21 febbraio riapre a Roma una parte della Galleria nazionale d'arte moderna. Sono le sale del primo Novecento, nove dedicate alla pittura e due alla scultura, interamente restaurate, dotate di ogni moderno sistema di sicurezza, arricchite di molte opere nuove. Fra le più importanti, .Le cabanon de Jourdan» di Cézanne, opere metafisiche di Morandl e Carra, un De Chirico del 1909. Seguirà entro l'estate la riapertura delle sale del secondo Novecento; per l'Ottocento si dovrà attendere ancora un poco. L'appuntamento è quindi con opere che coprono un arco di circa quarantanni e che comprende divisionismo, futurismo, metafisica, novecentismo, scuola romana, i «sei di Torino», astrattismo. Ma l'appuntamento è anche con un grande ar- La caratteristica di questi lavori è l'estrema libertà e autonomia rispetto alle sculture: sono opere del tutto «pittoriche» ed estremamente originali nel segno quanto poetiche nel risultato. Il tema è, analogamente a quelli di Klimt, 11 corpo femminile. Ne emerge un Rodin meno noto ma altrettanto convincente di quello che modellava la cera e la creta. Una mostra da non perdere. VERONA De Chirico da vedere La mostra «De Chirico, gli anni Venti», inaugurata a Verona a metà dicembre e divisa tra il Museo civico di Palazzo Forti e la Galleria delio Scudo, i-jmarrà ancora Gnoli, Latfy's shoe Usta italiano degli anni Sessanta, quel Domenico Gnoli che a cinque anni dalla morte prematura trovò la sua formula tra surrealismo e pop art con tele che ritraggono, ingranditi, particolari di vestiario e oggetti domestici. L'antologica di Gnoli, realizzata con la sponsorizzazione dell'Industria Italiana Petroli e la collaborazione dell'Assitalia, comprende 80 dipinti e 150 straordinari disegni. aperta sino a domenica 22 febbraio. Visitatlssima, attrae per la scelta di oltre settanta dipinti: dal celeberrimo Autoritratto e da La partenza degli Argonauti del 1920 ad un altro Autoritratto di dieci anni dopo e ai coevi Cavalli antichi in riva al mare per chiudersi con Nobili e borghesi del '33. Alcuni non erano mai stati esposti in Europa. In quel decennio de Chirico era vissuto tra Roma, Firenze e Milano, poi a Parigi, mentre maturava temi e motivazioni che doveva in seguito sviluppare nel costante, ma variato, approfondimento della sua poetica, fedele all'ispirazione astratto-metafisica, alle suggestioni enigmatiche e al gusto persino filologico per ogni forma antica e il mondo classico. >,■;,,..

Luoghi citati: Europa, Firenze, Milano, Parigi, Roma, Torino, Verona