Icpadri nobili della generazione verde

Ipadri nobili della generazione verde Ipadri nobili della generazione verde LA ballerina era la più amata del tempo, la sua danza era insieme passione erotica e armonia. Il distinto biologo era l'inventore della parola che avrebbe scosso il mondo, «ecologia». Quando Isadora Duncan e Ernst Haeckel si incontrarono in una stazione, l'artista rimase rapita: • Tutto in lui emanava un profumo sottile di salute, di forza e di intelligenza, se si può parlare di un profumo di intelligenza: Oggi il termine di Haeckel è usato nei temi dei bambini e nei rapporti più complessi della Casa Bianca e del Cremlino. La stessa seduzione che affascinò la Duncan è filtrata su una intera generazione di militanti ecologisti e di ragazzi, che in questi giorni idealmente stringeranno d'assedio la Conferenza sull'energia a Roma, chiedendo un mondo «armonico» e senza centrali nucleari. Di solito il movimento Verde viene trattato, ' destra e a sinistra, un po' come un trovatello, un cugino povero che, privo di grandi teorici, non può vantare le ascendenze culturali di altri movimenti sociali. Di Haeckel pochi hanno sentito parlare e l'albero genealogico degli antinucleari spesso è ignoto agli stessi militanti. Rosa Filippini, consigliere verde al Comune di Roma e Chicco Testa, leader della Lega ambiente, concordano che verdi e antinucleari per lo più vengono reclutati dall'esperienza diretta di iniziative locali, qui un fiume inquinato, 11 una città puzzolente. Pochi sono arrivati a contestare le centrali di Caorso e Montalto dopo avere letto 1 testi sacri - Invece 11 paradiso teorico del Verdi è ricco e affollato e ricostruirlo, aprendo tomi chiusi da tempo, permette di capire assai meglio i neri titoli delle prime pagine dei quotidiani da Cernobil al Reno. Ogni filosofo che si rispetti si è sempre occupato di natura fin da prima di Aristotele. Ma occorre arrivare al secolo di Marx e Malthus perché si cominci a discutere di risorse del nostro pianeta come limitate o sempre rinnovabili, in pratica la discussione che oggi dividerà la Conferenza di Roma. Laura Conti, la «mamma» del movimento verde italiano, racconta cosi il dibattito: -Io sono arrivata all'ecologia dalla mia cultura biologica di medico e dallo studio di Marx. Presto però mi sono resa conto che nell'analisi di Marx la natura viene relegata in un ruolo marginale: Laura Conti intuisce che Marx sottovaluta la questione dell'energia nel processo produttivo e comincia quindi a rivalutare l'opera di Malthus, lo studioso il cui nome è sinonimo di controllo delle nascite per non consumare interamente le •risorse finite, del nostro pianeta. Malthus, tradizionalmente bistrattato, si prende una rivincita secolare su Marx che 11 movimento verde accusa di mettere al centro del mondo l'uomo e il suo lavoro: •Per Marx — sintetizza Laura Conti — il lavoro di un contadino migliora la terra, oggi sappiamo invece che la migliora ma la impoverisce al tempo stesso.. Riabilitato Malthus, i Verdi scoprono e divorano gli autori che ne rielaborano le Idee. Nel 1971 le tesi dello studioso QeorgescuRoegen cominciano a filtrare da Harvard ai cortei antinucleari. Nel volume 77ie entropy Law and Economie process, Oeorgescu-Roegen sostiene che l'ottimismo dei tecnocrati, moderati e di sinistra, va temperato perché tutte le attività umane hanno un costo energetico e quindi ogni «lavoro» deteriora l'ambiente, una centrale nucleare o accendersi una sigaretta è solo questione di proporzioni. Sulla stessa lunghezza d'onda riflettono Herman Daly, che nel volume Lo stato stazionario (Sansoni) teorizza un tasso di crescita zero, sia materiale che demografico, proponendo invece un infinito allargarsi dei consumi non materiali, i servizi, e Paul Ehrlich che nel 1972, alba del movimento ecologista, chiede di fermare lo sviluppo industriale nel nostro mondo e di rallentarlo in Asia e in Africa per non distruggere 11 pianeta e le sue risorse rimaste. La figura più pittoresca in questa sezione del Pantheon teorico dei verdi è però senz'altro 11 dinoccolato Jeremy Rifkin, ex leader Una manifestazione di antidel '68 negli Stati Uniti e oggi consigliere del presidente per la questione energetica. Scrivendo il saggio Entropia (Mondadori) Rifkin apre una contraddizione classica nel mondo del movimento ecologista, tipica soprattutto negli Usa e nel Nord Europa e meno diffusa in Italia, e cioè il sovrapporsi di tematiche politiche di «destra e sinistra»; il venir meno nel mondo verde della tradizionale divisione tra progressisti e conservatori. Come i moderati Rifkin è infatti nemico giurato di ogni ricerca di ingegneria genetica, condanna la manipolazione del DNA nei la- Doratori, ma al tempo stesso è critico severo dell'«entropia., della degradazione energetica che 11 sistema industriale occidentale, burocratico e accentratore, impone al genere umano. Una centrale nucleare è l'esempio perfetto di questo pericolo e cosi il paleontologo Stephen Jay Gould, altro padre nobile degli ecologisti, nel polemizzare con nucleari a Montalto di Castro Rifkin ammette il valore della sua contraddizione. Gould (17 pollice del Panda, Editori Riuniti) predica un aggiornamento del darwinismo in cui la scala dell'evoluzione non procede più dolcemente, ragionata e senza scosse, dall'ameba all'uomo, tutto a fine di bene, ma invece è drammaticamente mossa da «salti», accelerazioni, ritorni indietro. La natura può essere tortuosa, insegna Gould. non sempre è perfetta, spesso fa dei lavori assai maldestri come il pollice del panda. La natura dinamica e conflittuale di Gould piace pochissimo a Fritjof Capra, il guru californiano autore de «Il Tao della Fisica» (Adelphl). Per Capra, e per 1 suol seguaci italiani e americani, l'ambiente è dominato da una concezione «distica», armonica, dove le forze non si scontrano, ma si riequilibrano. Nell'album di famiglia dei Verdi, che come si vede è assai più popoloso del previsto, lo scontro teòrico tra Ordine e Disordine è faccenda quotidiana. ' Le correnti diverse si fanno scudo del pensiero di due scienziati premi Nobel, Jacques Monod e Slya Prigogine. Per il Monod de II caso e la necessità (Mondadori) il mondo naturale è regolato dalla bizzarria, gratuita, di forze che tra loro si combinano e l'individuo è importante perché porta un contributo alla salvaguardia della specie. Monod mette in guardia dal copiare i modelli della natura per la società umana, ma l'errore 6 compiuto spesso e volentieri nelle file verdi più ingenue, specie in Germania dove domina il pensiero dell'etologo Konrad Lorenz: e cosi partono all'attacco i «prigoginiani». Per Prigogine, spiega il chimico fisico Enzo Tlezzl nel suo libro Tempi storici e tempi biologici (Garzanti), •l'origine della vita e gli avvenimenti evolutivi non 'sono improbabili, come asseriva Monod... non sono un accidente della natura, ma si situano sul tracciato del suo sviluppo più logico, l'uomo non più estraneo alla natura, non più disperato, riacquista la propria dignità: Fu Italo Calvino il primo ad accorgersi di questa grande conquista verde: riportare in auge con Prigogine e la sua Nuova Alleanza (Einaudi) una figura di sctenziato-filosofo che da Newton in poi sembrava scomparsa e che è incarnata anche da Gregory Bateson l'autore di Verso un'ecologia della mente (AdelPhi). La seconda innovazione è invece promossa dall'opera di Barry Commoner, che da New York Ispira ormai da anni l'anima «rossa» del movimento verde. Commoner critica nella nuova introduzione del suo celebre saggio II cerchio da chiudere (Garzanti) 11 pessimismo di chi vede la Terra al bivio tra sviluppo o centrali nucleari, ricordando, da rigido ecologista, che il nostro pianeta non è un sistema chiuso, ma ogni giorno riceve nuova energia dal sole e che sfruttandola potremo fare decollare anche le aree depresse senza travolgerete vita nell'inquinamento. Contro questa tesi rossoverde la linea sociale di studiosi come Kirsch (/ limiti sociali allo sviluppo Bompiani) nega la possibilità che tutto il mondo viva in buone case con acqua calda, un livello di vita occidentale» cioè, perché non c'è abbastanza spazio né abbastanza energia L'unica via d'uscita, sostiene André Oorz in Addio al proletariato (Edizioni Lavoro) sta in una società «dolce», dove ognuno sia liberato dal lavoro e dalla schiavitù tecnologica, nucleare e consumista del modello industriale. E' il mondo predicato anche da Rudolph Bahro, dissidente tedesco dell'Est, oggi leader Verde nella Germania Federale. Bahro, introdotto in Italia da Alex Langer, tratteggia uno scenario postatomico, dove la catastrofe prevista nel modello della scuola di Thom è già accaduta e dove ai saggi non resta che la strada ritirata e solitaria del monaci benedettini. Per questo si limita adesso a lavorare con pochi discepoli in un ristretto seminario. La rottura catastrofica dell'Ordine e del Disordine è la passionacela del mondo verde e, appeso al muro questo sofisticato albero genealogico, dobbiamo ammettere che molti ragazzi ecologisti aspettano la decisioni sulle centrali atomiche In Italia lasciando Prigogine sullo scaffale e divorando la saga fantascientifica di Dune, dopo avere rivisto per la centesima volta la fuga in campagna dell'eroe post-catastrofe del film Biade Runner. g. r. llìHH