Tifosi troppo violenti:chiuso lo stadio (ma nell' antica Roma) di Sabatino Moscati

Tifosi troppo violenti: i Tifosi troppo violenti: i chiuso lo stadio (ma nell'antica Roma) dico un cane, ma neppure la tua citta. Se ti guardi allo specchio, tu stesso giurerai di non essere Stratofonte». Questi spettacoli brutali, che tanto appassionavano la folla, debbono considerarsi fine a se stessi, o possiamo ravvisarvi il risultato di una politica, di una volontà del potere costituito per trarne vantaggio? Se si pensa che gli uomini politici spendevano grandi somme per organizzare gli spettacoli e le manifestazioni sportive, dobbiamo dedurne che essi avevano degli scopi, e predi' si.-Li-■ riassume Giovenale nella celebre formula panem et circenses, -pane e te soprattutto nella natura degli spettacoli, centrati su lotte disumane e cruente che opponevano i gladiatori tfa loro o alle belve feroci. Di quelle gare è rimasto oggi un solo vero e proprio erede, il pugilato; ma in forme assai più moderate, se si pensa che allora tutto era permesso sul ring, e gli atleti che sopravdvevano ne usdvano quanto meno sfigurati. Un epigrammista del I secolo d. C, Lucillio. cosi beffeggia un pugile: «Dopo vent'anni Ulisse tornò salvo in patria: Argo, il suo cane, lo riconob''te'*'vi3ta:'Ttì;'6t'r«ofbnte,' Tflòpo,JéHè ftaì tóxatò quattr'ore, non ti riconosce non giuochi nel drco*. intendendo con essa una politica intesa a distrarre, ad ammansire, a rendere docili le masse. Che cosi sia stato nelle intendoni, spedalmente durante l'epoca Imperiale romana, è indiscutibile. Ma che il fine sia stato raggiunto sempre e ovunque, non è altrettanto certo. Nel libro recentemente apparso e intitolato appunto Panem et circenses (Garzanti, pp. 316, L. 37.000), Cari W. Weber non solo analizza la natura degli spettacoli e delle gare '■sportive, -ma-- affronta } il}( tdna'derTòrò èsito''ài fini'' della *pace sodale-, ricor¬ Sabatino Moscati

Persone citate: Garzanti, W. Weber

Luoghi citati: Roma