Mio caro Strindberg è un inferno innamorarsi di te

Il carteggio fra il drammaturgo e la futura moglie Siri Il carteggio fra il drammaturgo e la futura moglie Siri Mio caro Strindberg è un inferno innamorarsi di te NEL 1886 August Strindberg propone al suo editore, Albert Bonnler, di pubblicare le lettere che lui stesso, sua moglie Siri von Essen, il precedente marito di lei Cari Wrangel, e la madre della donna si erano scambiati, tra il 1875 e il 1876, nel tormentato periodo che si era concluso con il divorzio di Siri da Cari. Bonnier ha dei dubbi, anche se Strindberg vede la raccolta come una parte fondamentale dell'autobiografia di cui aveva già scritto U figlio della serva e Tempo di fermenti, anzi come •migliore di qualsiasi romanzo». Ma l'editore infine respinge la proposta sostenendo che una simile pubblicazione avrebbe suscitato •indignazione e avversione». Questi i fatti raccontati dalle lettere. Ventiseienne, scrittore non ancora affermato, attraverso una comune amica, Strindberg conosce nella primavera del 1875 il barone Cari Gustav Wrangel, ufficiale della Guardia Svedese e sua moglie, la venticinquenne Siri, madre di una bambina di due anni. Siri è una moglie innamorata del marito, ma scontenta, al fondo, per una sua incontenibile inquietudine perché le è stato proibito, per ragioni di decoro sociale, di diventare attrice. Strindberg si fa quasi adottare dalla coppia: «Non avrei oggi nulla da dirvi lo, che voi avete trovato nel deserto abbandonato, intirizzito, che avete lasciato scaldare presso il vostro focolare, cui avete dato un posto alla ricca tavola del vostro cuore, lo, bambino smarrito che voi avete presto ricondotto sulla retta via, cui avete ridato la fede in qualcosa di migliore che il male? Mi sono esposto al sole della vostra felicità, del vostro amore, in esso ho visto che può esservi un po' d'eternità già qui sulla terra». E tra finti innamoramenti e finti suicidi dello scrittore, la coppia di coniugi ricambia con entusiasmo. Il problema, all'inizio almeno, non è nel rapporto tra l'uomo solo e la coppia, ma nella coppia stessa. Cari s'innamora di una cugina, Siri tenta una fuga con la bambina e quando torna il marito, per nulla scosso, la tratta freddamente. E' a questo punto che tra Siri, trascurata da Cari, e August nasce un casto quanto verbalmente irruente rapporto d'amore, complice la vocazione artìstica di Siri («Oh, arte bella, magnifica, sacrai Se solo potessi donarti la mia vita, consacrarti la mia forza, con quanta, quanta gioia lo farei»). Gli eventi, letteralmente, precipitano, anche perché in scena entrano familiari invadenti e determinati. Siri, sotto un gioco di influenze molteplici, si decide per il gran passo del divorzio, procedura complessa in sé e aggravata da interferenze psicologiche degli attori della vi¬ realistico nelle su dove, insieme alla ticosamente rovini miglia e della soc\ cietà, per cui finzi\ tregua, i sentimert plicemente represl Ma anche e soprati re, che ha preso b manzo d'amore. Strindberg per I Siri tocca tasti alt ginia, ed esortanti) «E' vostro dovere stioni su cui mai si ni. Voi dovete dar stioni che riguardi che non vuole affa sto lo rassicura do femminile come t sono le donne, non aeriate una bestia essere ignobile, pe; ognuna di nói, se i lanternino, ha dei quale gioia malign Se Siri recalcitra stri verbali. «Teme mete la proBaP Oh siedo la bacchetta qua dalla roccia? C la sporcizia, se è ni velia di un maci sembri musica..,»- • vorzio, travolta da familiare, cerca di amore di lui, forse rirà qualche anno Strindberg cambia re sacrificato a vo Ho voluto liberarti tu? Ora che sei Ut cella!... chièdunq sto! Ogni volta eh mia moglie, da un Situate quasi se) l'altra, quasi telefc scrittura non cede sione, e davanti al la meglio sul voi Strindberg e Siri» pio di mostrar* delle voci e d&le* meschinità, avidità la faccia taciuta, o tina caricatura di Strindberg e, accanto al titolo, la moglie dello scrittore, Siri von Essen cenda, e concrete delle comparse. Ottenuto il divorzio, fa a tempo a profilarsi, in tutta la sua tormentosità, la successiva vita coniugale di Siri e August. Ora, le piccole e sofisticate edizioni torinesi del Quadrante pubblicano un'accurata traduzione italiana del carteggio curata da Fulvio Ferrarlo (pp. 229, L. 30.000) che rappresenta un romanzesco documento di quella confusione, di quel magma di sentimenti e desideri che, definendosi amore, trova normalmente posto nella letteratura non dal vivo, ma in una forma in qualche modo assestata secondo generi e categorie. Lui e lei (è questo il titolo che volle Strindberg parafrasando Elle et lui di George Sand) è un concentrato ribollente di parole che possono leggersi in tanti modi. Intanto come la traccia, autobiograficamente smascherata, di una delle più celebri opere di Strindberg, il Plaidoyer d'un fou, scritto alla fine del rapporto che qui comincia, trama dove entra però in gioco anche la voce della moglie corrotta e corruttrice. Come uno specchio